Diffondere la consapevolezza sul rischio sismico e favorire interventi di mitigazione su edifici tutelati. Con questo obiettivo il Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo mette a punto una scheda che il tecnico deve compilare in caso di lavori su beni sottoposti a vincolo, da presentare, a partire dal 1° settembre 2015 in Soprintendenza, insieme alla documentazione da allegare alla richiesta di autorizzazione.
Interventi su elementi secondari, non portanti, di un immobile costruito con tecniche costruttive tradizionali, possono influenzarne negativamente la risposta strutturale in caso di sollecitazioni sismiche. Piccoli interventi, come lo spostamento di tramezzi o la sostituzione di una pavimentazione, ritenuti del tutto ininfluenti, possono modificare in maniera pericolosa l'originario assetto strutturale di un edificio storico.
Il Segretariato Generale del MiBACT, partendo da queste considerazioni, mette in atto un'azione di sensibilizzazione sull'importanza della prevenzione nel campo della sicurezza strutturale del patrimonio architettonico, promuovendo una conoscenza più approfondita della sua vulnerabilità, in modo da favorire azioni di mitigazione del rischio sismico.
In occasioni di puntuali o più estesi interventi, l'applicazione di buone pratiche può ridurre in maniera efficace il rischio sismico. E l'azione di tutela, affermano dal Ministero, non può prescindere dalla verifica dell'applicazione dei principi e dei criteri progettuali contenuti nella direttiva del presidente del Consiglio dei Ministri 9 febbraio 2011, che riguarda la valutazione e la riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale in base alle NTC.
Per sviluppare una maggiore conoscenza della vulnerabilità del patrimonio tutelato, per favorire interventi di miglioramento sismico e diffondere buone pratiche, il MiBACT ha redatto una scheda che raccoglie una serie di informazioni sull'edificio vincolato e sugli interventi da attuare, e che va allegata alla documentazione prodotta per le richieste di autorizzazioni e di pareri in caso di interventi di miglioramento sismico o che riguardano elementi strutturali, oppure in caso di interventi di manutenzione straordinaria, che prevedano lavorazioni edili significative, comportanti un'interazione con la struttura. Per il tecnico si tratta in definitiva di evidenziare l'approccio progettuale adottato secondo quanto previsto dalla direttiva del PCDM 9 febbraio 2011.
I dati contenuti nella scheda diventeranno parte integrante di un percorso conoscitivo sull'edificio, che man mano si perfezionerà alle successive eventuali richieste di autorizzazione e forniranno un contributo al miglioramento dell'affidabilità delle mappe di rischio dei centri urbani. L'iniziativa servirà anche ad avviare un'azione di monitoraggio che potrà fornire indicazioni per modifiche alla normativa di settore.
Le schede saranno poi archiviate dalle Soprintendenze in una piattaforma telematica, chiamata «Community Mibac».
» La SCHEDA e la circolare del MiBACT
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