Cinque le architetture che quest'anno si aggiudicano il premio annuale alla qualità del progetto "Architetture Rivelate", istituito dall'Ordine degli Architetti della provincia di Torino. Cinque interventi che l'edizione 2015 riconosce come esempi meritevoli, realizzati nel territorio torinese e individuati tra quelli che - secondo la giuria - maggiormente hanno conseguito un miglioramento della qualità dell'ambiente. Tra 32 opere segnalate vincono: il Museo Ettore Fico firmato da Alex Cepernich (2014), il recupero del borgo in frazione La Ruà, Pragelato (TO), progettato da Studioata (2012), la residenza universitaria Borsellino a Torino di AT Studio associato (2005), la residenza temporanea di Porta Palazzo, progettata da Pier Matteo Fagnoni, Daniele Desii, Giovanni Cardinale e Casa Hollywood dell'architetto Luciano Pia.
I vincitori del premio "Architetture rivelate" riceveranno una targa personale e una di dimensioni raddoppiate, recante nome del progettista, anno di realizzazione e oggetto dell'intervento, che sarà apposta sull'edificio selezionato.
Obiettivo dell'iniziativa è richiamare l'attenzione dei cittadini su esempi di buona architettura e indicare le opere che, grazie a un'attenta interpretazione progettuale e a una coerente realizzazione, contribuiscono a determinare una migliore qualità della vita e dell'ambiente. Un modo per stimolare lo spirito critico anche dei non addetti ai lavori, di coloro che ogni giorno fruiscono di quelle architetture, perché è chiaro che chi comprende la qualità sarà anche in grado di chiederla e di favorire una "domanda di città" che vada verso la giusta direzione.
Nuovo Museo Ettore Fico
via Cigna 114, Torino
Progettisti Alex Cepernich
Il museo si colloca all'interno dell'ex complesso INCET, occupa 2000 mq ed è composto da spazi e volumi interconnessi tra di loro in modo organico, sviluppati attorno ad un percorso su più livelli. La facciata in metallo, metafora della "lavagna" da riempire e richiamo concettuale alle scenografie teatrali, l'aspetto compositivo dell'atrio caratterizzato da cemento armato facciavista contrapposto a solidi puri di colore bianco e l'attento studio della luce sono tra gli elementi che contraddistinguono l'intervento.
La giuria ha voluto premiare «la chiarezza degli spazi espositivi interni risolti con dettagli semplici ed interessanti anche in ragione delle risorse dichiarate. L'edificio inoltre si propone come stimolatore di nuova vivacità culturale del contesto caratterizzato da scarsa identità».
Recupero del vecchio borgo
Frazione La Ruà, Pragelato (To)
Progettisti Graciliano Berrocal Hernández, Alessandro Cimenti, Elena Di Palermo, Elisa Dompè, Daniele Druella, Gian Luca Forestiero, Giulia Giammarco, Romina Musso, Alberto Rosso (studioata)
Il progetto consiste nel recupero di quattro baite storiche nel centro storico di Pragelato. La riqualificazione del complesso si è basata sul rispetto e sulla rilettura critica in chiave contemporanea delle tradizionali caratteristiche costruttive esistenti, sulla minimizzazione dei consumi e sull'utilizzo di materiali naturali; sono nati 33 alloggi, un locale polifunzionale, una caffetteria utilizzabile anche per eventi, 13 posti auto e cantine interrati, coperti da un giardino aperto anche alle attività cittadine.
Secondo la giuria «l'intervento presenta il merito di aver recuperato un antico borgo altrimenti destinato alla rovina e di aver saputo coniugare una rilettura filologica a una reinterpretazione critica delle caratteristiche tipologiche e storiche degli edifici oggetto di recupero».
Residenza universitaria Borsellino
Via Paolo Borsellino 42, Torino
Progettisti Stefano Seita, Marco Zocco, Filippo Giau (AT studio associato)
Nato per le Olimpiadi Torino 2006 con la finalità di ospitare i giornalisti, il complesso, sito lungo la Spina Centrale, è costituito da quattro edifici, di cui due affacciati su via Vochieri composti da 6 piani fuori terra e gli altri due da 10. Il progetto si contraddistingue per un'attenzione particolare all'adozione di misure di risparmio energetico, di tipo attivo e passivo, tramite apposite strategie bioclimatiche, con l'impiego di materiali tecnologicamente avanzati dal punto di vista prestazionale.
La giuria ha voluto premiare l'opera, «segnalandone la particolare cura nelle soluzioni formali e nei dettagli costruttivi, che risultano coerenti e funzionali all'approccio progettuale rivolto al risparmio energetico ed al linguaggio architettonico utilizzato».
Residenza temporanea luoghi comuni di Porta Palazzo
Via Priocca 3, Torino
Progettisti Pier Matteo Fagnoni, Daniele Desii, Giovanni Cardinale
Si tratta di un intervento che parte dal recupero architettonico per avviare un'azione di rigenerazione del contesto urbano. È una residenza temporanea realizzata in un edificio storico in disuso di 4 piani, all'interno del quale sono state ricavate 27 unità abitative destinate a single e coppie sotto stress abitativo e strutturate con soluzioni organizzative flessibili e modulari. Il progetto ha incluso anche il recupero delle unità commerciali esistenti su Piazza Repubblica e nuovi spazi comuni per i futuri residenti e per il quartiere.
Assegnando il premio a questo progetto, la giuria ha inteso «sottolineare il tentativo virtuoso di recupero edilizio in un contesto urbano degradato, la cui progettazione è stata oggetto di concorso. In particolare sono da apprezzare le finalità sociali poste alla base del progetto, sostenute economicamente da un'importante fondazione bancaria torinese (la Compagnia di san Paolo ndr)».
Casa Hollywood
Corso Regina Margherita 106, Torino
Progettisti Luciano Pia
© bg Holly
© bg Holly
Situato al centro dell'isolato triangolare tra Corso Regina Margherita e Via Fiocchetto, il progetto è stato realizzato conservando l'antico fronte scenico su via Fiocchetto, unica traccia del Teatro Torinese ottocentesco bombardato intorno al 1943. La muratura esistente è stata integrata con un sistema a cappotto isolante esterno per garantire alta efficienza energetica. Per proteggere dal rumore del corso e mantenere la vista sulla città storica e sui giardini reali, è stata creata una "pelle vetrata", che ha dato vita ad una serra bioclimatica.
L'edificio è premiato «per lo sforzo progettuale che volutamente forza il contesto in cui si è inserito adottando tecnologie d'avanguardia, mirate in particolare al risparmio energetico. Si vuole sottolineare la ricomposizione della facciata su via Fiocchetti, che recupera il disegno originario».
In giuria: Luca Deabate, Franco Cucchiarati, Paola Peroglio, Alberto Bologna, Valentina Esposito, Cristina Manara e Fabio Vignolo.
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