Un loft nel centro di Firenze, il nuovo auditorium per la Banca di Credito Cooperativo "G. Toniolo" di San Cataldo, in provincia di Caltanissetta (la cui inaugurazione è prevista per i prossimi mesi) e la villa a Forte dei Marmi. Solo nel 2015 il giovane team di Fabbricanove mette a segno tre progetti.
Nulla di straordinario se si trattasse di uno studio di vecchia data, ma i tre soci, Enzo Fontana, Giovanni Bartolozzi, Lorenzo Matteoli, hanno aperto i battenti del loro atelier di Firenze solo nel 2009 e già vantano un buon numero di commesse pubbliche e private e sul curriculum: docenze universitarie e ottimi piazzamenti, tra cui anche primi posti, a concorsi di progettazione.
Già nel 2009 arriva il primo premio alla competizione per la riqualificazione del forte San Pietro di Livorno e nello stesso anno si aggiudicano il concorso "La casa del III Millennio" per il quale realizzano e prototipano il modulo "Luna 9", esposto in più occasioni in mostre ed eventi. L'obiettivo principale dello studio è «indagare linguaggi e nuove sostanze del progetto contemporaneo», e lo strumento di ricerca privilegiato resta il concorso di progettazione.
Alla base della loro filosofia progettuale c'è la semplicità: nessuna concessione a segni gratuiti o soluzioni artificiose, ma l'idea è prediligere scelte lineari e chiare. Altro concetto chiave è l'apertura verso l'innovazione. Anche nei contesti consolidati - sostengono i tre progettisti - una consapevole e disincantata conoscenza della città può essere la base per dare vita a un linguaggio aggiornato, compatibile sia con le esigenze della vita contemporanea sia con le tracce e i segni della memoria architettonica. È quanto viene confermato nei progetti a cui hanno lavorato nell'ultimo anno.
Lo studio aprirà le sue porte al pubblico venerdì 18 settembre. L'evento fa parte di ArchitectsParty | 2015, format ideato e organizzato da Towant, mirato alla promozione degli studi di architettura. In occasione dell'evento i progettisti di Fabbricanove esporranno i loro più recenti interventi e racconteranno al pubblico la loro ricerca progettuale.
Il loft dal "core" di legno
Foto: © Filippo Romano
Tra i progetti "2015", c'è la riconversione di una sala di musica fiorentina in un moderno loft. I progettisti si trovano di fronte ad un grande spazio a doppio volume con una volta decorata. Da qui l'idea di inserire, nel grande open space, un "core" a doppia altezza, costituito da pareti attrezzate in legno che permettono di separare gli ambienti donando a ciascuno di essi una precisa funzione. Le scaffalature si adattano agli ambienti trasformandosi, all'occasione, in scaffali per l'ufficio, in dispensa per la cucina, e in ripiani per la camera da letto.
«In questo modo il ‘core' attrezzato si tematizza in funzione degli ambienti. Cucina, soggiorno, pranzo, studio e zona notte sono messi in relazione tra di loro mediante uno scrigno materico e poroso, che conferisce continuità visiva e spaziale», spiegano i progettisti.
Il nuovo auditorium di San Cataldo
Il tema è quello dell'inserimento del nuovo in un tessuto storico. Siamo nell'entroterra siciliano, dove il team è chiamato ad operare su un edificio storico, il committente è la Banca di Credito Cooperativo, per la quale Fabbricanove progetta un nuovo auditorium. Così come richiesto dalla soprintendenza, viene recuperata la vecchia facciata, danneggiata in seguito a cedimenti. Al centro del volume viene collocata la grande sala dell'auditorium, articolata su due livelli, e distaccata dai muri perimetrali attraverso una fascia infrastrutturale, in cui sono collocati i collegamenti verticali ed orizzontali. Il nuovo auditorium è concepito come un monolite scuro e compatto, collocato dietro la storica facciata che lo avvolge.
La villa a Forte dei Marmi ispirata a Giò Ponti
Il team progetta anche una villa per vacanze a Forte dei Marmi (Lucca), dove ritorna la parete attrezzata, questa volta concepita come una libreria alla quale si aggancia una leggera scala bianca in acciaio. I due elementi si fondano in un unico oggetto. «Il progetto di questa casa, soprattutto per gli interni, ci ha fatto tornare in mente la preziosità di alcuni lavori di Giò Ponti», rivelano i tre architetti. Tutti gli arredi sono artigianali e realizzati secondo i disegni dello studio.
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