Quali caratteristiche devono possedere le Fibre Artificiali Vetrose (FAV), utilizzate in edilizia, affinché siano considerate sostanze non pericolose per la salute?
Ad affrontare questo argomento è il documento "Le Fibre Artificiali Vetrose (FAV): Linee guida per l'applicazione della normativa inerente ai rischi di esposizioni e le misure di prevenzione per la tutela della salute", elaborato dal Ministero della Salute ed approvato in sede di Conferenza Stato-Regioni.
Un esempio di FAV molto utilizzate in edilizia è dato dalle lane minerali, che - come affermano le linee guida, devono rispettare le cosiddette note "Q" o "R". La prima richiede che, tramite un test, sia comprovata l'elevata bio-solubilità delle fibre (ovvero la capacità di essere smaltite dall'organismo prima che possano dare luogo a effetti di bio-persistenza); la seconda richiede che le fibre abbiano un diametro medio ponderale superiore a 6 micron. È sufficiente, pertanto, il rispetto di una sola tra Nota Q e Nota R affinché le FAV non siano classificate come cancerogene
Elementi, dunque, da tenere in considerazione quando si sceglie il materiale da utilizzare come isolante in ambito edile. Il riferimento è a diverse tipologie di fibre: lana di vetro per isolamento, lana di roccia, lana di scoria, AES, HT wool, denominate "lane minerali" e utilizzate come isolanti nell'edilizia ed in altre applicazioni: colture fuori suolo, camere sorde, rafforzamento di prodotti bituminosi, di cementi, di materiali compositi, etc.
Il rispetto della salute
L'argomento è approfondito in alcuni documenti messi a punto F.I.V.R.A., l'associazione italiana senza fini di lucro che rappresenta i principali produttori di lana di roccia e lana di vetro presenti sul territorio italiano. «Le interviste effettuate, dal CRESME, presso i progettisti del settore edilizio - si legge nella documentazione elaborata dall'associazione - hanno confermato la necessità della sensibilizzazione non solo dell'opinione pubblica, ma anche degli operatori nella scelta del materiale più adeguato. È significativo, difatti, che, da queste interviste, le lane minerali siano risultate il materiale isolante più nocivo, sebbene i relativi effetti sulla salute siano i più studiati, tanto che nel 2002 la IARC (International Agency for Research on Cancer) le ha inserite tra gli agenti non classificabili come cancerogeni».
«Ciononostante, vi sono varie spinte per limitare il loro utilizzo tramite l'applicazione di disposizioni pseudo-sanitarie, quasi sempre basate su convinzioni datate e/o errate. Al contrario, è importante sottolineare come la normativa di riferimento indichi che le FAV rispondenti a precisi criteri, stabiliti dalla normativa stessa, sono sicure per la salute, non essendo, pertanto, né cancerogene né irritanti».
Da qui l'importanza delle linee guida ministeriali, come dispositivo per favorire il corretto impiego delle FAV.
La conformità alle linee guida
«Le lane minerali prodotte e distribuite dai soci FIVRA - fanno sapere dall'associazione - sono tutte conformi alla Nota Q e non sono dunque classificate come cancerogene. In particolare, per i soci FIVRA, il rispetto della Nota Q è attestato da autorevoli istituti di fama internazionale (coma ad esempio il Fraunhofer). I soci FIVRA, per offrire la garanzia che ogni lotto della propria lana minerale commercializzata in UE sia conforme alla Nota Q, hanno tutti aderito volontariamente al marchio europeo EUCEB. Per la posa in opera e lo smaltimento di FAV conformi alla Nota Q o alla Nota R sono sufficienti elementari dispositivi di protezione individuale (indumenti da lavoro, maschera protettiva usa e getta, guanti, eventuali occhiali protettivi)».
DOCUMENTAZIONE
» Sintesi delle Linee guida, elaborata dall'associazione FIVRA
» Le linee guida elaborate dal Ministero della Salute
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