La legge di Stabilità approda in Aula alla Camera, dove in commissione Bilancio è stato approvato un emendamento che estende l'obbligo di accettare pagamenti elettronici anche al di sotto dei 30 euro. Una modifica che non avrebbe effetto sui professionisti, giacché le parcelle, qualsiasi sia la prestazione, hanno solitamente importi più alti.
Ma le novità non si esauriscono con l'eliminazione della soglia dei 30 euro, l'obbligo di accettare pagamenti elettronici viene esteso anche alle carte di credito, «tranne - recita il nuovo comma 512 bis- nei casi di oggettiva impossibilità tecnica». L'emendamento prevede l'emanazione di un provvedimento attuativo che definisca sia i casi in cui il mancato adempimento costituisce un illecito che le relative sanzioni amministrative pecuniarie.
Si prevede inoltre l'emanazione di un decreto ministeriale, sentita la Banca d'Italia, che avrà il compito di definire le commissioni interbancarie per le operazioni tramite carta di debito con l'obiettivo di promuovere l'utilizzo delle carte di debito o di credito, in particolare per i pagamenti di importo contenuto.
Ricordiamo che l'obbligo per professionisti e commercianti di dotarsi di un terminale per poter accettare pagamenti con carte di debito era stato stabilito da un decreto del Governo Monti nel 2012, il decreto cosiddetto Sviluppo 2.0 (Dl 179 del 2012, art. 15), che, però, non aveva previsto sanzioni per chi non si fosse adeguato alla nuova imposizione. Tanto meno ci ha poi pensato il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico e dell'Economia (Decreto interministeriale 24 gennaio 2014) che ha definito gli ambiti di applicazione della legge, prevedendo l'obbligo di accettare carte di debito per tutti i pagamenti di importo superiore a trenta euro.
È curioso notare che mentre la Commissione Bilancio approva l'emendamento che estende l'obbligo di dotarsi di POS, alla stessa Camera, le Commissioni riunite Finanze e Attività produttive affrontano lo stesso tema, discutendo una risoluzione che impegna il Governo a revisionare la disciplina sull'accettazione dei pagamenti elettronici e nella quale l'imposizione viene definita come «vessatoria per tutti i professionisti e le imprese italiane ai quali vengono imposte spese obbligatorie facilmente evitabili attraverso altri strumenti quali, ad esempio, il bonifico elettronico e gli assegni bancari, i quali garantiscono gli stessi livelli di tracciabilità e di trasparenza per qualsiasi movimento di denaro».
In particolare la risoluzione propone di escludere dall'obbligo tutte le nuove attività per un periodo non inferiore a due anni, e di prevedere che, per i professionisti, le ditte individuali, le micro e piccole imprese, ogni genere di costo o commissione derivanti dall'obbligo di accettare pagamenti mediante POS, sia a carico delle banche. Infine viene chiesto che venga ridotto il costo delle commissioni per le transazioni, introducendo un limite massimo pari a 7 millesimi per le carte di debito e a 1 centesimo per le carte di credito.
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