HMMD Architecture Competitions annuncia i vincitori del concorso per la progettazione di un memoriale a Riga (Lettonia) in ricordo dei due milioni di persone, che il 23 agosto 1989 si unirono in una catena umana di 675 km lungo tre Paesi del Baltico: una manifestazione non violenta per protestare contro il dominio dell'Unione Sovietica.
Nella scelta dei vincitori la giuria ha privilegiato la forza e la chiarezza delle proposte, l'originalità e il rispetto del contesto. Ma, il fattore più importante preso in considerazione dai membri della giuria, e che ha determinato la scelta del vincitore, è stata la forza con cui è stato progettato uno spazio pubblico in grado di commemorare la protesta baltica e qualsiasi altra manifestazione pacifica.
Il primo posto è andato ad un team degli Stati Uniti, il cui progetto si è distinto per essere stato pensato come un'icona in memoria del movimento. A conquistare il secondo posto un gruppo di progettisti olandesi, che ha ideato un ambiente unico, capace di favorire un'intima riflessione. Al terzo posto un team svizzero che ha scelto di celebrare il potere della protesta baltica creando un percorso lineare attraverso il sito, in rappresentanza della lunga catena umana.
AL PRIMO POSTO
Aidan Doyle e Sarah Wan (Stati Uniti)
La giuria ha visto nel progetto un simbolo della memoria e oltreché di speranza per la città di Riga. Particolarmente apprezzata è risultata la scala del monumento: una sintesi tra la dimensione urbana e quella dell'individuo, così come la visione onirica del lungofiume che il progetto suggerisce, incoraggiando così la riflessione collettiva.
Al centro del progetto i vincitori hanno previsto un anfiteatro, non contemplato nel brief di concorso, ma valutato come un'aggiunta intelligente, un luogo dove i cittadini possono seguire conferenze ed eventi e scambiarsi opinioni ed idee. Una funzione che ha l'effetto di incrementare l'impatto del memoriale.
La tripartizione del monumento fa riferimento ai tre stati baltici: Lettonia, Lituania ed Estonia, in cerca della loro rispettiva indipendenza, ma capaci anche di unirsi insieme per raggiungere l'obiettivo comune, ossia liberarsi dalla dominazione dell'Unione Sovietica.
AL SECONDO POSTO
Alessandro Arcangeli, Rory Alasdair Downes, Silvio Pennesi (Olanda)
Il progetto punta su un'idea semplice per creare un ambiente unico, in grado di favorire un'intima meditazione. I progettisti propongono una serie di muri in fila, a rappresentare la moltitudine di persone in fila tra Lettonia, Lituania ed Estonia durante la catena baltica. Il risultato è un ambiente che, nella sua rigida ripetizione, crea un impatto emotivo sui visitatori.
AL TERZO POSTO
Federico Malnati e Thomas Giuliani (Svizzera)
Il progetto esprime sinteticamente il potere della protesta non violenta manifestatasi con la catena umana, attraverso la creazione di un percorso lineare lungo il sito, fatto di blocchi di marmo, uno per ciascuno dei 675 chilometri lungo i quali si estendeva la folla di persone.
+ info: balticwaymemorial.beebreeders.com
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