La piattaforma per concorsi CTRL+SPACE annuncia i vincitori della competizione internazionale di idee "Venice Re-creation centre". Al primo posto il progetto del team polacco composto da Marcin Kitala e Zygmunt Maniaczyk.
Progettare un centro ricreativo, uno spazio innovativo, capace di diventare un importante hub, in zona Lido a Venezia, partendo dal recupero degli edifici che facevano parte dell'ormai dismesso Ospedale al Mare e dai bisogni concreti dell'associazione culturale Officina Marinoni, era l'obiettivo della competizione.
"The Biennale Beach" (progetto menzonato. Autori: Sinan Mihelčič, Urh Wiegele e Andraž Hrovat da Štajn Arhitekti - Kamnik, Slovenia
Si tratta di un ospedale realizzato a partire dal 1921, dedicato alla cura della tubercolosi, la cui filosofia si fondava sulle proprietà curative del sole, della sabbia e dell'acqua di mare, ritenute terapeutiche. Il nosocomio con il tempo si arricchì di nuove funzioni, tra queste: laboratori artigianali, una scuola, cucine multiple e ben presto vi si insediò il Ricreatorio Marinoni, una struttura nata con l'obiettivo di facilitare la permanenza dei bambini in ospedale. Il Ricreatorio ospitò un teatro, spazi per l'arte e l'apprendimento e una radio che trasmetteva gli spettacoli nei reparti.
L'ospedale è stato dismesso e nel 2011 il teatro è stato riattivato dall'associazione Teatro Marinoni, connessa con un network di scuole, associazioni, professionisti e artisti internazionali. Il sogno dell'associazione per il futuro è far rivivere nell'ex ospedale uno spazio comune, dedicato all'arte, alla cura e all'apprendimento, una scuola dedicata all'innovazione nel campo culturale, con residenze per artisti e luoghi di incontro per i cittadini. È a questa esigenza che si legano il concorso e la sfida progettuale accettata dai partecipanti.
«Al di là del ricco patrimonio culturale del contesto, i partecipanti sono stati capaci di trovare soluzioni architettoniche ai diversi aspetti del problema», afferma la giuria. «Il tema della riattivazione urbana - continuano i giurati - è un terreno fertile per soluzioni che collegano l'architettura con altre aree della conoscenza, utili per salvare lo spazio dallo stato di degrado»
Al primo posto: "What crawls after the dusk?"
di Marcin Kitala and Zygmunt Maniaczyk (Polonia)
Il percorso del visitatore tra gli edifici dismessi è concepito come un'avventura fantasiosa. Tra una natura selvaggia, come una foresta, il visitatore incontra scenari inaspettati. Come richiesto dal bando il complesso di edifici si trasforma in un campo di azione per creazioni artistiche, legate al tema generale della dismissione e della rinascita degli edifici.
Al secondo posto: "Spiritosa Invenzione"
di Stefano Gariglio, Matilde Mellini, Matteo Pallaoro e Alberto De Giovanni - Atelier Lapis di Mendrisio (Svizzera)
Il progetto è stato apprezzato dalla giuria per l'approccio rispettoso degli edifici esistenti e per la capacità di risolvere più questioni con un'unica e chiara soluzione. Ispirandosi ai ponti veneziani, i progettisti immaginano delle passerelle che collegano i vari edifici e concepite come un elemento ibrido, a metà strada tra architettura e spazio pubblico. Questi elementi spostano il percorso del visitatore dal suolo ad una quota superiore, creando una nuova esperienza per l'utente.
Al livello del suolo si prevedono attività ludiche, mentre gli edifici esistenti vengono concepiti come scatole vuote, capaci di adattarsi a molteplici usi.
Al terzo posto: "Third Life"
di Clement Ringot da Tournai (Belgio)
Ristabilire il senso di comunità è l'obiettivo del progetto, che impiega strutture leggere che interferiscono il meno possibile con i volumi esistenti e che amplificano le possibilità di riappropriazione dello spazio pubblico. Il giardino viene trattato come un backstage per spettacoli e interventi artistici.
La giuria
Andrea Curtoni, architetto e fondatore dell'associazione Officina Marinoni, Giulia Mazzorin, architetto e fondatrice dell'associazione Officina Marinoni; Lorenzo Romito, architetto di Roma, fondatore si Stalker and ON/Osservatore Nomade; Michael Obrist, architetto di Vienna e titolare di Feld72; Teddy Cruz e Fonna Forman, architetti e fondatori dello studio Teddy Cruz + Forman.
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