Lo scorso 18 giugno è stata inaugurata, sul Lago di Iseo, The Floating Piers, la passeggiata sull'acqua ideata dall'artista bulgaro Christo per permettere a 20.000 persone simultaneamente di camminare letteralmente sull'acqua.
Mentre la stampa internazionale, specialistica e non, si sta interessando all'attrazione in cui l'installazione si è trasformata, molti tra gli addetti ai lavori si stanno chiedendo come sia stata realizzata la passerella, quali materiali siano stati utilizzati e quanto tempo sia stato necessario per la sua messa in opera.
The Floating Piers è costituita da 200.000 blocchi di polietilene ad alta densità interamente riciclabili e accompagna i visitatori lungo un percorso, foderato con 90.000 metri quadri di tessuto tecnico giallo dalia, che galleggia sull'acqua e abbraccia la costa del lago italiano.
Prima di scegliere il nostro Paese, Christo e sua moglie Jeanne-Claude, scomparsa nel 2009, avevano tentato l'impresa in Argentina e in Giappone, senza ricevere risposte positive e autorizzazioni del caso. Nel 2014, invece, si sono svolti i sopralluoghi sul Lago di Iseo e, nel gennaio 2016 è stata posato il primo cubo.
The Floating Piers è la prima opera che l'artista realizza senza avere accanto a sé sua moglie.
Foto © Wolfgang Volz
Come sono fatti i "cubi" del Floating Piers di Christo
La passerella progettata da Christo è lunga 5,5 chilometri, 3 dei quali attraversano completamente il lago, mentre gli altri 2,5 abbracciano la costa di Monte Isola per collegarsi a Salzano e al piccolo territorio insulare di San Paolo. È larga 16 metri, di cui 10 sono calpestabili, e alta circa 50 centimetri, nella parte centrale, prima di scendere dolcemente verso l'acqua lungo i bordi.
L'idea della struttura è nata dopo aver osservato i cubi di polistirolo spesso utilizzati in marina. Il materiale inizialmente scelto era proprio questo, ma una simulazione in Germania ha dimostrato che i blocchi, in tal caso, sarebbero stati troppo piccoli e densi.
Per questo motivo, il team di progettazione ha realizzato dei nuovi cubi, con lato di 50 centimetri, in polietilene ad alta densità, producendoli in una fabbrica italiana a Fondotoce, sul Lago Maggiore.
I blocchi sono stati collegati tra di loro da grandi perni di forma cilindrica, a loro volta ancorati, attraverso dei cavi di ritenuta, a 200 pesi in cemento da 5,5 tonnellate ciascuno.
Il team di costruzione ha realizzato la passerella direttamente sull'acqua, aggiungendo ogni giorno nuovi blocchi secondo movimenti molto ripetitivi e "noiosi", come li ha definiti Wolfgang Volz, responsabile del progetto di Christo. In quattro mesi, con turni di due settimane per ciascun gruppo di lavoratori, la struttura della Floating Piers è stata completata.
Il passaggio successivo è stato quello di rivestire la passerella prima con del feltro e poi con 90.000 metri quadri di tessuto tecnico giallo dalia non impermeabile, per evitare che i visitatori potessero scivolare durante la passeggiata.
Oltre che per motivi di sicurezza, la scelta del tessuto è stata dettata anche da effetti scenici: la stoffa, infatti, ha un colore cangiante e diventa rossa quando è bagnata, resta gialla quando è asciutta.
Il 3 luglio l'installazione temporanea, dopo appena 16 giorni di vita, verrà smantellata. I blocchi saranno venduti, per essere completamente riciclati, ad una società italiana alla metà del prezzo necessario per la loro produzione.
La vita utile dei cubi in polietilene, in realtà, sarebbe molto più lunga, ma se venisse lasciata sul lago per un periodo di tempo maggiore, a non resistere sarebbe il tessuto, che si disintegrerebbe.
È possibile sfogliare tutte le fotografie della produzione dei materiali e della loro installazione sul sito ufficiale dell'opera www.thefloatingpiers.com
Foto © Wolfgang Volz
Ulteriori informazioni sul progetto e sull'artista, oltre alla photogallery e alla raccolta di video relativi alla realizzazione di The Floating Piers sono disponibili sul sito ufficiale www.thefloatingpiers.com
di Maria Laura Leo
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