Gli interventi di riqualificazione energetica che riguardano le parti comuni dei condomìni godono di una detrazione maggiorata, che dal 65 per cento può arrivare a raggiungere quote più alte, del 70 e 75 per cento, con un tetto di spesa pari a 40mila euro per ciascun appartamento che compone l'edificio interessato dai lavori di efficientamento.
Il bonus per la riqualificazione energetica dei condomini viene riscritto dal disegno di legge di Bilancio, il cui testo, licenziato dal Consiglio dei Ministri, dopo alcune limature, ha raggiunto finalmente la Camera per iniziare il suo iter di conversione.
La detrazione per i condomìni, così come ridisegnata dalla manovra 2017, varrà fino al 31 dicembre 2021. Si tratta di una proroga speciale, che non vale per i restanti interventi di efficientamento energetico ammessi per legge al beneficio. Se si escludono gli interventi sulle parti comuni dei condomìni, i restanti lavori incentivati dall'ecobonus, infatti, continueranno a godere della detrazione, nella misura del 65 per cento, solo per un altro anno, vale a dire fino al 31 dicembre 2017.
vedi anche
• Legge di Bilancio, bonus sismico: detrazione fino all'80 per cento se si scalano due classi di rischio
• Per ecobonus del 65%, schermature solari e caldaie a biomassa la proroga è di un anno
• Detrazioni del 50% per le ristrutturazioni e bonus mobili prorogati di un anno dal DDL di Bilancio 2017
Come cambia l'ecobonus per i condomìni
La detrazione per interventi di efficientamento energetico su parti comuni di edifici condominiali gode di un'ampia estensione. Per i condomìni, dunque, la detrazione maggiorata del 65 per cento, vale fino a tutto il 2021, questa la regola generale. Ma al verificarsi di precise condizioni si possono raggiungere anche quote di detrazione più elevate.
La detrazione delle spese sostenute può arrivare fino al 70 per cento se ad essere interessata è una parte consistente dell'involucro edilizio. L'incentivo, incrementato dunque di ulteriori cinque punti rispetto al 65 per cento, può essere ottenuto se i lavori sull'involucro interessano almeno il 25 per cento della superficie disperdente lorda dell'edificio stesso.
La detrazione per i condomìni può arrivare anche fino al 75 per cento. È il caso di interventi sulle parti comuni messi in atto per migliorare la prestazione energetica invernale ed estiva, che «conseguano almeno la qualità media di cui al decreto del Ministro dello Sviluppo economico del 26 giugno 2015».
Quanto al tetto di spesa, per le detrazioni del 70 e 75 per cento, questo è pari a 40mila euro moltiplicati per il numero di appartamenti che compongono il condominio interessato dai lavori di efficientamento. Per entrambe le tipologie di detrazione toccherà ad un tecnico abilitato asseverare la sussistenza delle condizioni di accesso al beneficio fiscale da parte dei condomìni. L'asseverazione dovrà passare per la redazione di un Attestato di prestazione energetica (Ape) e sarà sottoposta ai controlli, a campione, da parte dell'Enea.
Le due detrazioni del 70 e 75 per cento, inoltre, sono allargate anche agli Istituti autonomi per le case popolari nel caso di interventi su immobili di edilizia residenziale pubblica di loro proprietà.
Mariagrazia Barletta
pubblicato il: - ultimo aggiornamento: