È attivo su Inarcassa On Line l'applicativo che consente di richiedere la deroga al contributo soggettivo minimo. Entro il 31 maggio 2017, gli architetti e gli ingegneri iscritti ad Inarcassa che prevedono per il 2017 di non conseguire guadagni elevati, possono chiedere alla Cassa di versare il 14,5 per cento dei redditi effettivamente prodotti, derogando, così, al contributo minimo soggettivo, che salvo piccoli aggiornamenti, anche per il 2017, dovrebbe attestarsi intorno ai 2.280 euro.
Si tratta di un'agevolazione che riguarda, dunque, gli associati che prevedono di non raggiungere la soglia di 15.724 euro di reddito nel 2017 (15.724 *0,145=2.280). Tale limite di reddito - avvertono da Inarcassa - «è provvisoriamente uguale a quello del 2016, in quanto la determinazione per il 2017 è in corso di approvazione da parte dei Ministeri vigilanti». «Visto l'andamento dell'indice Istat prossimo allo 0% - si legge ancora sul sito della Cassa - l'importo non subirà variazioni consistenti».
I requisiti per fare domanda
Sono quattro i requisiti che bisogna possedere per inoltrare la domanda di deroga al contributo soggettivo minimo: essere iscritti ad Inarcassa al momento della richiesta; non essere pensionandi o pensionati Inarcassa; non usufruire della riduzione contributiva riservata agli under 35; non aver esercitato la facoltà di deroga per 5 volte.
Le scadenze e i MAV
Per chi aderisce alla deroga, il 14,5 per cento del reddito prodotto nel 2017 va corrisposto entro il 31 dicembre 2018, mentre restano ferme le due scadenze previste per il versamento del contributo minimo integrativo e per il contributo di maternità (30 giugno e 30 settembre).
Con la dichiarazione dei redditi 2017 (da presentare entro il 31 ottobre 2018) verrà effettuato un controllo dell'importo del reddito professionale dichiarato e se questo sarà, come previsto, inferiore alla soglia che, a meno di lievi aggiustamenti, dovrebbe essere di 15.724 euro, allora attraverso Inarcassa On line sarà possibile generare il MAV di importo pari al 14,5 per cento del reddito effettivamente prodotto. Se la previsione dovesse rivelarsi sbagliata e, dunque se il reddito 2017 dovesse eguagliare o superare la soglia prefissata dei 15mila e rotti euro, l'importo del MAV corrisponderà alla somma di tre elementi: contributo minimo soggettivo, conguaglio, e interessi maturati in relazione al contributo minimo soggettivo e alle due scadenze del 30 giugno e 30 settembre. Tali interessi sono pari al tasso Bce più il 4,5 per cento.
C'è, infine, la possibilità di annullare la richiesta di deroga, ma bisogna farlo entro il 30 giugno, sempre attraverso l'applicativo di Inarcassa On line.
Con la richiesta di deroga decade il piano di rateizzazione bimestrale
Gli iscritti alla Cassa che hanno in corso la rateizzazione bimestrale dei contributi minimi possono comunque inoltrare la domanda di deroga, però, con la richiesta decade il piano di rateizzazione bimestrale, ossia il piano che consente di corrispondere i contributi minimi in sei rate bimestrali di pari importo anziché in due rate semestrali.
A risentirne è l'anzianità contributiva
La deroga ha effetti negativi sull'anzianità contributiva che è calcolata proporzionalmente a quanto versato. La Cassa chiarisce il concetto con un pratico esempio. Ipotizzando un reddito di 5.000 euro dichiarato per il 2017, il contributo soggettivo dovuto sarà pari a 725 euro (5.000 * 0,145), ne deriva che l'anzianità sarà pari a 116 giorni anziché 365. La formula per calcolare l'anzianità in questo caso è: (725/2.280) * 365 giorni.
Per recuperare si potrà far ricorso alla contribuzione volontaria. «Si potrà integrare gli importi non versati richiedendo il riscatto entro i cinque anni successivi e assicurarsi così l'anzianità previdenziale intera», spiegano da Inarcassa.
Mariagrazia Barletta
Maggiori informazioni su inarcassa.it
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