Un cubo di vetro che custodisce un ulivo secolare e l'inconfondibile paesaggio pugliese marcato dalle forme coniche dei trulli: sono queste le caratteristiche del progetto firmato da Enrico Maria Cicchetti (Studio EMC ARCHITECT), con la collaborazione dell'ingegnere Francesco Palmisano, per la ristrutturazione di un complesso di trulli a Ostuni, la Città Bianca del Salento.
La tecnologia e l'artigianato locale si sono fusi per plasmare i materiali locali e dare forma a un recupero rispettoso del paesaggio pugliese in cui si inserisce, accendendo riflettori privilegiati sui suoi ulivi secolari e sulla sua natura rigogliosa e incontaminata. In questo contesto Cicchetti ha elaborato un progetto in cui gli esterni tradizionali abbracciano gli interni che si collocano a metà strada tra l'arcaico e il moderno.
Massimo Grassi
Il territorio
In un piccolo angolo di paradiso nascosto nella rigogliosa campagna pugliese, lì dove gli ulivi fanno da protagonisti e da sfondo a un gruppo di trulli, Enrico Maria Cicchetti, architetto dello Studio EMC ARCHITECT, ha realizzato un intervento di ristrutturazione che guarda con amore al territorio. Probabilmente è stato lo stesso amore a portare una famiglia romana a trasferirsi nella campagna ostunese per immergersi totalmente nella natura incontaminata e, più precisamente, in un uliveto di esemplari secolari, attraverso un progetto caratterizzato dall'uso dei materiali del posto e dall'impiego di maestranze locali.
Massimo Grassi
L'idea dell'architetto
Il progetto di Cicchetti è ispirato ai principi del Bauhaus e, infatti, interpreta il design come unione di arte, artigianato e tecnologia. La progettazione e la realizzazione sono un concetto unico in cui il risultato dell'opera deriva dalla sinergia creatasi tra le varie maestranze del posto, che portano la conoscenza dei materiali locali e delle tecniche di lavorazione tradizionale, e l'architetto, che guida l'intervento e accoglie le esigenze del committente.
Per Cicchetti gli spazi progettati non devono essere statici, ma polarizzati in diverse direzioni di energie. La luce, in particolare, ha un ruolo primario e viene incanalata all'interno di superfici vetrate o scatole trasparenti che creano piacevoli contrasti di colori e materiali.
Il glass-cube in mezzo ai trulli
Coerentemente con la sua filosofia, l'architetto Cicchetti ha optato per una scelta molto coraggiosa, inserendo un inedito volume (glass-room) completamente trasparente all'interno di un paesaggio principalmente materico e massivo definito dalla robustezza della pietra da costruzione dei trulli. In questo modo è stato recuperato uno spazio anticamente adibito a deposito di attrezzo agricoli attraverso la sua trasformazione in un ambiente estensivo della zona giorno.
Le superfici vetrate ingabbiano un grande ulivo secolare, ponendo sotto una teca paragonabile a quelle presenti in un museo un autentico capolavoro della natura.
L'innesto del nuovo volume trasparente ha rappresentato un passaggio molto delicato e ha richiesto una grande attenzione per evitare un impatto negativo sull'esistente struttura dei trulli, rispetto ai quali non si intendeva alterare nè la forma nè il rapporto con lo spazio circostante. Per farlo era necessario non intaccare le armonie tra vuoto e pieno, tra materia e aria. È per questo motivo che il glass cube è essenziale, lineare, naturale, composto da una serie di setti in cemento armato ruotati uno rispetto all'altro e chiuso da pareti verticali e orizzontali in cristallo.
Massimo Grassi
I trulli e la pietra naturale
In questo contesto i trulli restano fedeli alla tradizione, con i loro muri in pietra intonacati esternamente a latte di calce, materiale naturale locale. Spiccano alcuni dettagli architettonici trattati rigorosamente a faccia vista.
Un ruolo importantissimo è riservato dai progettisti alla pietra naturale anche per quanto riguarda il barbecue che, insieme al forno, è l'esito di una lavorazione artigianale di monoliti provenienti dalla cava di Montalbano.
Massimo Grassi
Gli spazi interni
All'interno l'atmosfera è arcaica e rupestre. Tutte le superfici verticali e le coperture sono a faccia vista. La scelta intende valorizzare la lavorazione del materiale, ma anche la patina che esprime la pietra del posto. Si tratta dell'esito di un lavoro particolarmente meticoloso per l'esportazione del preesistente intonaco a latte di calce, per la lavorazione delle fughe e per il riempimento degli interstizi con coccio pesto.
Le superfici orizzontali, i pavimenti e i piani sono, invece, realizzati in cemento e creano un piacevole contrasto materico. La scelta è ricaduta su Nuvolato Ideal Work, un pavimento tecnologico in calcestruzzo, caratterizzato da morbide e dinamiche sfumature effetto cemento che hanno permesso di esaltare la luminosità degli spazi e valorizzare gli arredi inseriti.
L'arredo interno è decisamente anticonvenzionale, come dimostra la scelta di utilizzare manufatti realizzati da artigiani locali e consistenti prevalentemente in oggetti naturali e organici fatti con materiali del luogo. Il risultato è un'atmosfera che sa di antico, che lascia la sensazione di trovarsi in un posto in cui il tempo si è fermato e dove si vive ancora negli spazi ricavati all'interno dei trulli.
Per maggiori informazioni visitare www.enricomariacicchetti.com.
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