Da capannoni per la manutenzione dei veicoli ferroviari a centro per eventi ed hub per l'innovazione: le Ogr (Officine grandi riparazioni) di Torino, tra i più importanti esempi di architettura industriale dell'Ottocento, rinascono dopo un lungo lavoro di recupero e rifunzionalizzazione. In tutto ci sono voluti mille giorni di cantiere e risorse per 100 milioni di euro, investiti dalla Fondazione Crt.
Le Ogr apriranno al pubblico il 30 settembre, ospitando installazioni d'arte e numerosi eventi musicali.
L'immenso complesso di archeologia industriale di 20mila metri quadri, le palazzine degli uffici e le aree scoperte sono stati riqualificati da Fondazione Crt, ente privato non profit nato nei primi anni Novanta dalla privatizzazione della Banca Crt (Cassa di Risparmio di Torino). Il progetto di riconversione del complesso ottocentesco nasce nel 2013 quando la società consortile Ogr-Crt (detenuta per oltre il 50 per cento dalla Fondazione Crt) acquista l'area da Rfi Sistemi Urbani, per riqualificarla sotto la guida della Soprintendenza e in stretta collaborazione con il Comune di Torino.
Fotografia di © Daniele Ratti
Le fasi di progettazione e realizzazione delle opere sono poi state avviate il 30 luglio 2014 sotto la guida del segretario generale della Fondazione Crt, Massimo Lapucci e del project manager e architetto, Marco Colasanti.
Un progetto, tre funzioni: eventi, innovazione ed enogastronomia
Salvaguardare la percezione dei grandi volumi, riconoscibilità dei nuovi materiali, reversibilità degli interventi, sono alcuni dei principi guida del progetto di recupero e riconversione. L'intervento ha tenuto conto anche dei dettami del design for all, mettendo in atto una progettazione inclusiva, attivata grazie al confronto con la Consulta per le Persone in Difficoltà Onlus.
Fotografia di © Daniele Ratti
Le Ogr, in pianta, hanno una forma ad "H". A formarla sono due grandi corpi paralleli: le Officine Nord, dedicate alle arti contemporanee e le Officine Sud che ospiteranno l'hub dell'innovazione a partire dal 2018. A collegare i due corpi è il cosiddetto "Snodo" che darà spazio alla filiera enogastronomica piemontese.
Il video
Arte, danza, musica e teatro nelle Officine Nord
Gli spazi delle Officine Nord ospiteranno, a rotazione, mostre, spettacoli, concerti di musica (dalla classica all'elettronica), performance teatrali, e anche esperienze di realtà virtuale immersiva all'interno di una digital gallery.
Fotografia di © Daniele Ratti
Nella "Sala Fucine" sono stati realizzati un palco ad altezze variabili, tribune per il pubblico mobili e a scomparsa e una cabina di regia. Sarà, invece, destinato a workshop e conferenze l'imponente "Duomo", una sala alta ben 19 metri, dove i treni venivano sollevati per effettuare le manutenzioni.
Nelle Officine Sud un incubatore di imprese e centro di ricerca
Nelle Officine Sud - a partire dal 2018 - diverse funzioni si fonderanno tra loro. Ci saranno un hub per la ricerca, un acceleratore di start up innovative, un polo per lo sviluppo progettuale nel settore delle industrie creative, un laboratorio dedicato agli smart data, e un centro di sperimentazione funzionale anche alla proposta di contenuti per il pubblico delle Officine Nord.
Fotografie di © Daniele Ratti
Il progetto di innovazione conta sulla partecipazione di importanti partner nazionali e internazionali, tra cui il Politecnico di Torino, Isi Foundation per la ricerca sui Big Data, l'Ambasciata degli Stati Uniti in Italia e il Dipartimento di Stato americano per Best (Business Exchange and Student Training): il programma bilaterale Italia-USA, di cui le Ogr saranno la "casa", volto a favorire la creazione di start up high-tech nel nostro Paese dopo un periodo di formazione e training di giovani talenti nella Silicon Valley.
Enogastronomia nello "Snodo"
Nel transetto troveranno posto due ristoranti, un'area lounge, un cocktail bar e uno smart bar con "social table" di 25 metri, pensata come punto di ritrovo e relax.
Dal progetto due piazze pubbliche
Il progetto di riqualificazione ha comportato anche la creazione di due piazze pubbliche, liberamente fruibili da tutti. Una è la Corte Est che ospita opere d'arte a cielo aperto. La prima installazione pubblica e site-specific che vi farà mostra sarà "Procession of Reparationists", realizzata da William Kentridge, tra i massimi esponenti dell'arte contemporanea a livello mondiale. A formare l'altra piazza è la Corte Ovest con un giardino caratterizzato dall'antica torre dell'acqua.
800mila chili di acciaio per rafforzare le capriate
Fotografia di © Daniele Ratti
Il recupero della struttura ha comportato, tra l'altro, interventi sulle capriate. Sono stati riscontrati, infatti, problemi di tenuta dei relativi puntoni in ferro, degli arcarecci, dei controventi e della carpenteria lignea, che hanno reso necessari interventi in quota su 8mila nodi strutturali. In totale, sono stati impiegati 800mila chili di acciaio per carpenteria, staffali e bulloni.
Mariagrazia Barletta
pubblicato il: - ultimo aggiornamento: