La Royal Gold Medal 2018 a Neave Brown per la sua attenzione al tema "residenza e relazioni sociali"

Neave Brown, il celebre architetto newyorkese, all'età di 88 anni, vince la Royal Gold Medal 2018, il più alto riconoscimento britannico per l'architettura.

Il Royal Institute of British Architects (RIBA) lo scorso 2 ottobre durante una cerimonia privata ha infatti celebrato l'architetto modernista ottantottenne per essere tra le figure più influenti dell'architettura contemporanea.

Non si tratta di un premio legato a una sola opera, bensì "al lavoro di una vita", ragione che designa Brown come una delle personalità che nel complesso della sua attività professionale ha portato in modo rilevante al progresso della disciplina. Il metodo e il pensiero di Neave Brown (spesso rielaborazione di eleganti schemi di Le Corbusier arricchiti di dettagli) sono stati infatti negli anni un grande esempio per i progetti architettonici dei giorni nostri, da Aires Mateus in Portogallo, all'Atelier Bow-Wow in Giappone, fino a BIG in Danimarca.

Foto: Neave Brown credit: © Gareth Gardener | Courtesy of Royal Institute of British Architects

Ciò che ha contribuito all'assegnazione del premio è indubbiamente la sua attenzione verso il tema residenziale. La progettualità di Brown si basa sulla finissima capacità di coniugare le forme architettoniche alle esigenze degli abitanti: secondo le sue teorie la forma non è il fine ultimo, bensì il mezzo per raggiungere un obiettivo sociale e urbano superiore, un modello in cui il tessuto dell'edificio si connette con il tessuto urbano circostante. Secondo Brown ogni casa dovrebbe avere una propria porta d'ingresso che si apre direttamente su una rete di percorsi e strade che costituiscono una città, così come il suo spazio esterno privato deve essere aperto al cielo sotto forma di terrazzo o giardino. 

Foto: Alexandra Road Estate | Courtesy of Royal Institute of British Architects

Al centro del progetto architettonico ben fatto, per Brown vi è lo spazio per la vita sociale e le relazioni tra casa e quartiere, tra famiglie, tra pubblico e privato e tra adulti e bambini: la costruzione di un edificio non è un'aggiunta alla città, ma rappresenta piuttosto una ricostruzione di quello che dovrebbe essere il concetto di città, rafforzando le sue strade, le sue arterie e contribuendo allo stesso tempo al benessere della società urbana.

Tra i progetti più celebri  di Brown, che racchiudono in maniera completa la sua idea, ricordiamo Alexandra Road, risalente agli anni Settanta e valida alternativa alla diffusa tipologia residenziale della casa a torre: con le sue straordinarie terrazze in calcestruzzo e le spaziose e luminose abitazioni per un totale di 500 alloggi, si configura come un vero e proprio "pezzo di città" contenente negozi, laboratori, un centro di comunità, una scuola speciale, un centro per i bambini, una casa di cura per i giovani con difficoltà di apprendimento e un parco pubblico di 16.000 mq. 

Foto: Alexandra Road Estate | Courtesy of Royal Institute of British Architects

Nel conferimento del Premio, il RIBA ha dunque riconosciuto nelle idee pionieristiche di Brown le solide basi per la missione sociale dell'architettura, nella convinzione che la città sia un'opera d'arte e un potente stimolo per le persone e per il miglioramento della loro vita.

Maggiori informazioni www.architecture.com

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