È stato scelto da Aravena per la Biennale «from the front». Il suo studio Architecture and Vision, con base a Bomarzo (Viterbo), vanta collaborazioni con l'Esa, l'European Space Agency. Ha progettato nuovi habitat lunari e gli è stato affidato, dalla Talis Enterprise, il design degli interni dei vettori per il trasporto dei turisti nello spazio. Spaziano dal design, alla tecnologia, fino all'arte le competenze di Arturo Vittori che ieri, 19 ottobre, si è aggiudicato il prestigioso Zumtobel Group Award, il premio che dà riconoscimento a quelle soluzioni pionieristiche che riescono a portare sostenibilità nell'ambiente costruito, rendendolo a misura d'uomo. La vittoria l'ha conquistata con Warka Water, una sorta di albero che produce acqua.
Vittori insegna all'Illinois Institute of Technology of Chicago, studia la conformazione dei sistemi viventi per risolvere problemi complessi, si occupa di architettura, di arte e ha collaborato con l'artista Anish Kapoor per la progettazione della stazione Monte Sant'Angelo della metropolitana di Napoli, il cui ingresso: un guscio in cor-ten, è stato installato proprio lo scorso 9 ottobre.
Il Gruppo, leader nella campo delle soluzioni e delle componenti illuminotecniche, ha assegnato altri due premi nelle categorie «Buildings», «Urban Developments & Initiatives», alle quali quest'anno si è aggiunta una sezione per professionisti under 40. Riceve una menzione nella categoria «Young Professionals», Enzo Eusebi + partners con la sede del prosciuttificio Salpi a Preci (Perugia), un edificio in parte interrato, sostenibile, che utilizza fonti energetiche alternative e materiali ecocompatibili.
Era di 165mila euro il montepremi in palio, di cui 15mila euro sono andati ai vincitori della categoria «Young Professionals». I restanti 150mila euro sono stati distribuiti equamente tra i vincitori delle altre tre categorie. 348 i progetti provenienti da 48 Paesi, candidati al premio.
Sezione «Applied Innovations»: vince il Warka Water, l'albero della pioggia
Warka Water, Dorze Region/ Omo Valley, Etiopia, © Arturo Vittori / Architecture and Vision
Arturo Vittori ha vinto nella sezione «Applied Innovations» con il progetto Warka Water, una struttura in materiale naturale che è in grado di immagazzinare l'«oro blu» sottraendolo dall'aria umida. Uno strumento che trasforma rugiada e nebbia in acqua. L'architetto, titolare dello studio Architecture and Vision, ha sviluppato il progetto con il sostegno del Centro Italiano di Cultura di Addis Abeba e la EiABC (Ethiopian Institute of Architecture, Building Construction and City Development).
La struttura favorisce la condensazione dell'aria, intrappola le gocce di rugiada e raccoglie l'acqua pluviale, con l'obiettivo di fornire acqua potabile alle popolazioni africane, e non solo, costrette a percorrere chilometri per raggiungere un punto di approvvigionamento. Non risolve da solo il problema dell'accesso alla preziosa risorsa, ma il sistema riesce a fornire una media di 100 litri di acqua potabile al giorno. Il primo Warka Water è stato realizzato in Etiopia nel 2015, prende la forma di un albero, alto all'incirca 11 metri, del peso di quasi 80 chili.
© Arturo Vittori / Architecture and Vision
© Arturo Vittori / Architecture and Vision
È realizzato con materiali naturali, come il bambù, fibre naturali e bioplastica, sfrutta i fenomeni naturali, quali la gravità, la condensazione e l'evaporazione e trae ispirazione dalla biomimetica, che studia i fenomeni naturali per risolvere problemi complessi. Così, l'albero dell'acqua usa materiali e rivestimenti che intensificano la condensazione di particelle d'aria e nasce dall'osservazione del mondo animale e vegetale e in particolare dallo studio delle foglie del fiore di loto, delle elitre dei coleotteri e dei cactus.
Premio «Buildings category» a Michael Maltzan Architecture (Stati Uniti)
Star Apartments, vista aerea dell'edificio e del quartiere - Foto © Iwan Baan
Il primo premio nella categoria "Edifici" è andato a Michael Maltzan Architecture (Stati Uniti) per il progetto «Star Apartments» realizzato nel centro di Los Angeles. Un edificio con funzione commerciale, ad un unico piano, è stato innalzato fino a raggiungere sei livelli e trasformato una residenza con 102 appartamenti per senza tetto.
Star Apartments, esterno - Foto © Iwan Baan
«Star Apartments - si legge nel verdetto - ha fissato nuovi standard per il social housing, per la sostenibilità ambientale e sociale dell'architettura e per i processi bottom-up».
Premio «Urban Developments & Initiatives» a UNStudio
La Transfer Hall dall'esterno. L'uso innovativo e vario dello spazio, mediante nuove funzioni, promuove la sostenibilità su scala urbana. Foto © Hufton + Crow
La struttura in torsione al centro della Transfer Hall. La luce naturale e la conformazione del soffitto guidano i passeggeri nella giusta direzione. Foto © Pieter Kers
Nella categoria «Urban Developments and Initiatives» il premio va all'atelier di fama internazionale, UNStudio, Ben van Berkel e Caroline Bos per il progetto della stazione centrale di Arnhem (Olanda), concepita come un nuovo hub per il trasporto di massa e ferroviario integrato con nuovo spazio pubblico e funzioni di tipo misto.
L'organizzazione dello spazio sfrutta la naturale pendenza del sito in modo da ottimizzare i flussi. Foto © Eva Bloem
«L'incredibile e ferma determinazione di Ben van Berkel e UNStudio nel vedere la stazione centrale di Arnhem attraverso una serie di sfide, è esemplare. Il progetto dimostra la necessità di un continuo coinvolgimento e impegno a favore delle soluzioni sostenibili», afferma la giuria.
Premio speciale per giovani professionisti va allo studio cinese Atelier TeamMinus
Jianamani Visitor Center, facciata principale - Foto: © Bu Lai En
Il vincitore del premio speciale dedicato ai giovani professionisti è lo studio cinese Atelier TeamMinus con il suo centro visitatori Jianamani a Yushu, in Cina. Questo moderno centro visitatori valorizza il contesto storico tibetano creando collegamenti con un antico sito legato al buddismo tibetano.
Facciata sud-est. Foto: © Bu Lai En
Panoramica del sito di Jianamani e vista sul Jianamani Visitor Center - Foto: © Bu Lai En
Secondo la giuria: «Il centro visite Jianamani sveglia la speranza per il futuro dell'architettura, dimostrando che la sperimentazione non è in contrasto con le soluzioni che nascono dal contesto».
In giuria: Klaus Daniels, HL-Technik Engineering GmbH; Elke Delugan-Meissl, Delugan Meissl Associated Architects; Elizabeth Diller, Architect Diller Scofidio + Renfro; Elgar Fleisch, professore di Information Management; Holger Hagge, architetto e ed esperto di management; Zhang Ke, ZAO/standardarchitecture; Ulrich Schumacher, CEO Zumtobel Group e Kjetil Trædal Thorsen di Snøhetta Architects.
Mariagrazia Barletta
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