Lo spazio come «strumento di apprendimento» che invita i bambini a vivere esperienze sensoriali. L'edificio come un terzo maestro, dopo la famiglia e gli insegnati, che aiuta i più piccoli a scoprire il ciclo delle stagioni e l'effetto che questo ha sulla natura. Luca Peralta, ingegnere e architetto, racconta il progetto per la scuola materna «Sandro Pertini» a Bisceglie (provincia di Barletta - Andria - Trani). Inaugurata lo scorso agosto insieme alla prospiciente piazza pedonale, la scuola ha già ottenuto un importante riconoscimento: Legambiente l'ha inserita tra le 10 best practice italiane in una pubblicazione dedicata alle scuole innovative.
La scuola di Bisceglie nasce dal programma sperimentale Sensi Contemporanei - Qualità Italia, che fu promosso nel 2004 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dal Ministero dello Sviluppo Economico e attuato d'intesa con sette Regioni del Sud Italia. Un programma che diede vita a un'ondata di 12 concorsi di progettazione, tra cui quello per la scuola di Bisceglie, aggiudicato nel 2009 a Peralta - design & consulting (capogruppo mandataria) e a 3TI Progetti Italia. L'engineering romana si è occupata della parte impiantistica e strutturale.
La scuola sorge in zona 167, in un'area periferica della città pugliese, insieme alla piazza antistante, anch'essa progettata da Peralta e frutto del concorso. Entrambe nascono come opere di urbanizzazione a scomputo degli oneri dovuti dalle cooperative che hanno realizzato l'intervento di edilizia residenziale economica.
La corte interna concepita come aula all'aperto. Photo copyrights Alessandro Peralta
Vista aerea della scuola e della piazza. Photo copyrights Alessandro Peralta
Il giardino vegetale di fronte alle aule Photo copyrights Alessandro Peralta
Una corte a forma di ventre materno rompe il rigido schema compositivo
L'impianto planimetrico è caratterizzato da uno schema in cui fasce di spazi di servizio si alternano a di spazi serviti, principalmente aule, in una scansione rigida il cui ritmo è dato da setti murari paralleli.
«Quando affronti un progetto in un concorso - ci racconta Peralta - inizi dal programma che ti viene assegnato e questo richiedeva una scuola a sei sezioni. Poi applichi i criteri della normativa e ne deduci che ogni sezione deve avere i suoi bagni e i suoi spogliatoi di pertinenza. Così, dal punto di vista compositivo, ci è sembrato naturale iniziare ad affrontare il foglio bianco immaginando delle righe che potessero essere calibrate sulle dimensioni - derivanti dalla normativa - di aule e bagni. Allo stesso tempo abbiamo iniziato ad applicare un principio strutturale e a rapportare il progetto al lotto, orientando in maniera corretta le aule. Ne derivava una pianta estremamente profonda, quindi questo ritmo di spazi serviti e di servizio è stato poi rotto da una forma fluida».
La corte interna concepita come aula all'aperto. Photo copyrights Alessandro Peralta
Ingresso alla scuola dalla piazza pubblica. Photo copyrights Alessandro Peralta
La forma fluida è quella del corridoio anulare che con i suoi tratti concavi e convessi abbraccia la corte centrale e si protrae verso l'esterno, andando a segnalare l'ingresso alla scuola. La sinuosa corte interna è concepita come una vera e propria aula all'aperto a forma di grembo materno, mentre il corridoio non è solo uno spazio di circolazione, ma è uno spazio per attività libere, per il gioco, un luogo di relazione, con una marcata flessibilità d'uso che poi è una caratteristica dell'intero progetto.
Uno schema planimetrico rigido si contrappone, dunque, ad un disegno fluido. Questa contrapposizione nasce - spiega ancora l'ingegnere - da una riflessione nata da un'esperienza alla Architectural Association di Londra, dove Peralta ha frequentato un master, e il tutor era Patrik Schumacher. «Durante il periodo del master - continua Peralta - si lavorava molto con dei riferimenti filosofici legati al famoso libro di Deleuze e Guattari, Mille piani contenente delle riflessioni sullo spazio cosiddetto smooth e striated, cioè sullo spazio fluido e su quello più definito ed ortogonale. E questa contrapposizione tra spazio più rigido, che nasce da una risposta alla normativa, e uno spazio originato da un gesto istintivo, che va a rompere la perfezione, è una caratteristica dei miei progetti».
L'architettura come strumento di apprendimento
«L'edificio si propone lui stesso come uno strumento didattico, quasi come fosse un insegnante», ci dice Peralta.
«I bambini hanno una dimestichezza incredibile con il mondo digitale. Da un lato questo è interessante però dall'altro rappresenta una criticità perché hanno perso sensibilità nei confronti del mondo esterno, verso quelle esperienze sensoriali che sono fondamentali dal punto di vista pedagogico per un bambino».
IL VIDEO
Ecco, allora, che la scuola stimola i sensi. Tra i sensi coinvolti vi è il tatto. Nella corte interna ci sono «pavimentazioni in cemento lisciato color verde, una pavimentazione in gomma ruvida ed una in ghiaietto». Ad essere stimolato è anche l'olfatto grazie a «piante di mirto, rosmarino, corbezzolo, elicriso e lentischio» presenti nel cortile, dove ci sono «due alberi di ulivo, ci sono dei lecci che sono degli alberi che rappresentano la Puglia». «Abbiamo inserito anche un albero di Giuda che produce fiori viola molto, molto belli. Chiaramente la fioritura non c'è sempre, ma proprio per quello il bambino impara a capire le stagioni, a capire che ci sono alberi a foglie caduche e sempreverdi».
All'esterno c'è, poi, un giardino perimetrale che prevede orti, alberi da frutta e vivai dove i piccoli utenti possono imparare come frutta, verdura e ortaggi vengono coltivati. E qui anche il gusto trova la sua palestra. Il verde funge anche da stimolo visivo, così come il colore. Ogni aula, ad esempio, ha pavimentazioni di colore diverso.
I vetri serigrafati come ulteriore stimolo visivo
Corridoio anulare. Photo copyrights Alessandro Peralta
Corridoio anulare. Photo copyrights Luigi Filetici
Le grandi vetrate delle aule, rivolte a sud, opportunamente schermate, e quelle affaccianti sulla corte interna ponevano un problema di sicurezza: dovevano essere segnalate in modo che i bambini non ci andassero a sbattere. Il problema viene trasformato in opportunità. Con originalità lo studio Peralta ha disegnato dei paesaggi stilizzati, ognuno dei quali rappresenta un particolare ecosistema: dalla savana al Polo Nord, fino all'ambiente alpino. «Sono sei vetrate serigrafate, grandi. Inoltre tutte le aule hanno un tema, un tema legato ad un ecosistema. Sono disegni creati dallo studio, originali, iconici e riconoscibili» riferisce ancora Peralta.
La scuola come modello di sostenibilità
Il sistema costruttivo, in setti murari di laterizio armato, è stato scelto per le caratteristiche di inerzia termica, isolamento acustico e per le eccezionali prestazioni in zona sismica.
Vista della corte interna. Photo copyrights Alessandro Peralta
Il progetto, inoltre, ha curato molto gli aspetti energetici, dando vita ad un edificio Nzeb, ossia ad energia quasi zero. Un risultato conseguito grazie al corretto orientamento dell'edificio e degli ambienti, alla peculiare forma dell'edificio e alla presenza della corte aperta centrale che favorisce l'illuminazione e la ventilazione. I pacchetti di isolamento dell'involucro sono, inoltre, molto prestazionali, così come le vetrate dotate di vetro-camera e controllo solare.
Motivi stampati sul cemento pensati per far riscoprire ai bambini i giochi di un tempo. Photo copyrights Luigi Filetici
Area gioco per i bambini. Photo copyrights Luigi Filetici
A tutto ciò si unisce l'utilizzo di lampade a Led, sia nella scuola che nella piazza, e l'impiego di energia fotovoltaica. I pannelli fotovoltaici non solo producono energia per il funzionamento della scuola, ma parte dell'energia viene stoccata in batterie di accumulo per poi essere utilizzata ad esempio nei giorni di maltempo o per illuminare la piazza di notte. Quest'ultima è uno spazio pubblico dove i bambini possono divertirsi grazie a giochi disegnati sul cemento e alle più tradizionali giostrine.
Mariagrazia Barletta
Crediti del progetto
Scuola dell'infanzia «Sandro Pertini» a Bisceglie (Bt)
Progettista capogruppo e direttore dei lavori
ing. arch. Luca Peralta
Progetto architettonico, architettura d'interni e paesaggio
Peralta - design & consulting
Progetto impianti e strutture
3TI Progetti Italia
Impresa
Manelli impresa S.r.L. (direttori cantiere: A.Pinto e C. Lanzillotta, direttore tecnico: R.Favoino)
Design team
(studio Peralta): S.Gerbino, T.Ricciardi, J.Atoche, M.Colletta, R.Fellenbaum, T.Benedict, L.Nefasto, M.Lattanzio.
Progettazione degli interni e del paesaggio
M.Lattanzio, D.Nardella, N.Hasanefendic, S.Mezzetti, R.Percacciuolo, S.Costa, G.Vitiello.
Consulenti
ing. G.Ricchitelli (direttore operativo). Sini&Capecci (Paesaggio), G.Tittobello & E.Marinucci (Rinnovabili), A.Denapoli (Geologo), L.Cosmai (Antincendio), A.Simone (Rilievi e accatastamenti).
pubblicato il: - ultimo aggiornamento: