Al MAXXI lo scorso 2 dicembre, in occasione della Festa dell'Architetto 2017, sono stati assegnati i premi ai migliori esempi di architettura italiana.
Quest'anno, il premio "Architetto italiano", per l'autenticità della loro architettura, è assegnato allo studio caravatti_caravatti architetti di Emilio Caravatti, Matteo Caravatti, Chiara Gugliotta, Elena Verri, mentre il premio "Giovane talento dell'Architettura italiana" va a Elisabetta Gabrielli per il progetto del Molo di Askim (Goteborg).
La menzione speciale "Una sorta di Oscar alla carriera" è andata a Cino Zucchi per il centro direzionale della Lavazza a Torino e Paolo Baratta, Presidente della Biennale di Venezia, è stato insignito del riconoscimento di "Architetto Onorario", per il prestigio mondiale della Biennale di Architettura quale vetrina per celebrare il contributo reale e duraturo che l'architettura di qualità offre all'umanità.
Menzioni d'Onore anche a Markus Scherer per il progetto di restauro e recupero del Corpo "C" del Forte di Fortezza (BZ), per la categoria "Opere di restauro o recupero" e allo studio C+S, di Carlo Cappai, Maria Alessandra Segantini per Aequilibrium 15th, installazione disegnata per la 15a Biennale di Architettura di Venezia per la categoria "Opere di allestimento o di interni".
Come lo scorso anno, per dare visibilità a quei professionisti che si ritiene esprimano l'eccellenza architettonica italiana, alcuni progetti che hanno partecipato ai Premi confluiranno nello Yearbook, una pubblicazione distribuita in Italia e nelle più importanti manifestazioni internazionali alle quali partecipa il Consiglio Nazionale degli Architetti. Il volume aspira a diventare una delle più complete raccolte nazionali e internazionali di Architettura Italiana.
Vincitore del Premio Architetto Italiano 2017
caravatti_caravatti architetti
Dopo Werner Tscholl l'anno scorso, l'ambito premio italiano d'architettura è stato assegnato allo studio monzese caravatti_caravatti architetti di Emilio Caravatti, Matteo Caravatti, Chiara Gugliotta e Elena Verri.
La loro è un'architettura autentica, che si struttura intorno alla parola "comunità", un'attività che cerca di dare un contributo concreto alla collettività attraverso l'impegno sociale. Secondo le motivazioni della giuria presieduta da Andreas Kipar, "rispettosa non solo dei luoghi, ma anche dei contesti sociali nei quali si inserisce". Un metodo di lavoro che privilegia il processo piuttosto che il prodotto finale, promuovendo una partecipazione attiva degli abitanti in tutti i momenti della progettazione.
I loro interventi si concentrano su esperienze di marginalità geografica, in Italia e all'estero, un'esempio emblematico del loro approccio è il progetto Jigiya So' - Centro di riabilitazione psicomotorio realizzato a Katì, nella Repubblica del Mali dove, apprezza la giuria, "con poche risorse disponibili è stata realizzata una architettura essenziale, capace di dare forma ad una funzione nobile come quella del Centro".
Per i loro progetti pubblici sono stati premiati, tra gli altri della Medaglia d'oro per l'architettura sostenibile Fassa Bortolo XII a Ferrara (2017), di una menzione d'onore al Piranesi Award 2016 a Pirano (Slovenia), del Premio speciale Dedalo Minosse a Vicenza (2014), dello Special Prize Brick Award a Vienna (2010) e sono stati finalisti per la Medaglia d'oro all'Architettura italiana 2009.
Jigiya So', Centro di riabilitazione psicomotoriaJigiya So' | © caravatti_caravatti architetti
Vincitrice del Premio Giovane Talento dell'Architettura 2017
Elisabetta Gabrielli
La funzione sociale dell'architettura è presente anche nell'opera di Elisabetta Gabrielli. Grazie al progetto per il Molo di Askim (Goteborg) in Svezia, riceve infatti il massimo riconoscimento per i giovani architetti italiani. La giuria è stata affascinata dal tema stesso del molo, definendolo "molto importante per il rapporto tra terraferma e acqua, un approfondimento della connessione tra natura e cultura approcciato in maniera architettonica". Il progetto infatti è sensibile anche ai temi dell'architettura per tutti, prevedendo percorsi alternativi per consentire ai bagnanti con impedita capacità motoria la discesa in acqua. Per le sue qualità la giuria ha deciso di premiare ulteriormente il progetto con la Menzione d'onore "Opere su spazi aperti, infrastrutture e paesaggio".
Molo di Askim Baia di Askim, Goteborg (Svezia) | © Elisabetta Gabrielli
Menzione speciale della giuria
Cino Zucchi - Nuovo centro direzionale Lavazza Torino
"Una sorta di Oscar alla carriera", così è stata definita dalla giuria la Menzione Speciale che è stata assegnata a Cino Zucchi "quale grande interprete dell'architettura del novecento italiano che con la sua proposta progettuale per il nuovo centro direzionale della Lavazza a Torino riesce a stabilire un equilibrato rapporto tra il tessuto esistente e la nuova architettura inserita". Il progetto mostra, infatti, grande attenzione per la storia della città e del quartiere, così come per la storia e la cultura dell'azienda.
Nuovo centro direzionale Lavazza, Torino | © Cino Zucchi Architetti
Menzione d'onore | Opere di restauro o recupero
Markus Scherer | Restauro e recupero del Corpo "C" del Forte di Fortezza (BZ)
© ph. Alessandra Chemollo, Markus Scherer - architekt
Menzione d'onore | Opere di allestimento o di interni
C+S - Carlo Cappai, Maria Alessandra Segantini | Aequilibrium 15th, 15a Biennale di Architettura di Venezia
© ph. Matteo Benigna
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