Un volume stereometrico che - in modo quasi passivo - fa derivare la sua geometria da quella del lotto. Scelgono una forma compatta, mitigata solo dalla copertura a falde e dal vuoto dell'ingresso, l'architetto Paolo Milani e i giovani progettisti Francesco Polci e Filippo Pecorai dello studio OPPS architettura, nel concepire un nuovo, piccolo, asilo per Savogna d'Isonzo, Comune in provincia di Gorizia. Si tratta di uno dei progetti classificatosi al primo posto nel concorso "Scuole innovative" bandito dal Miur e conclusosi lo scorso 6 novembre.
La richiesta del bando: una scuola d'infanzia per 80 bambini, dotata di un laboratorio, una biblioteca, una mensa, una piccola palestra e un'aula magna. Budget massimo stimato per coprire i lavori: all'incirca 1,4 milioni di euro. Il luogo: un lotto immerso nel verde in posizione defilata rispetto all'agglomerato urbano.
Un volume ridotto all'essenziale
Come primo gesto i progettisti fanno derivare la geometria dell'edificio da quella del lotto. I contorni della pianta è come se fossero generati automaticamente, seguendo l'andamento dei confini del terreno. Ne deriva un volume compatto, a cui si aggiunge un tetto a falde di varie inclinazioni.
«Le relazioni con il costruito - spiegano i progettisti - si trasformano in un'architettura riconoscibile, perché canonica nelle sue forme di valore universale, come il sovrapporsi di un tetto a falde ad un basamento».
La scuola come civic center: ambienti collettivi aperti al territorio
La distribuzione planimetrica è caratterizzata da una netta distinzione tra gli spazi collettivi, tutti posti a nord e le aule rivolte a sud. Tale separazione permette di isolare le aule e utilizzare gli ambienti più ampi in caso di apertura della scuola al territorio. Concepire le scuole come civic center è, infatti, uno dei cardini imprescindibili intorno a cui gli ultimi progetti di scuole sono soliti ruotare. È ormai diffusa la consapevolezza dei vantaggi, che in termini di coesione sociale, può avere la scuola quando si decide di farla diventare un punto di riferimento per la comunità, aprendola anche ad attività di diverso tipo in orari extrascolastici.
L'aula magna, con il suo grande spazio vuoto, diventa il polo intorno a cui si distribuiscono le altre funzioni.
Parola d'ordine: varietà
Al bando la monotonia, gli spazi interni devono essere vari, colorati e stimolanti. È questo uno degli imperativi che le scuole di ultima generazione, specie quelle per l'infanzia, tendono a seguire. Un trend che non sfugge ai progettisti dell'asilo di Savogna d'Isonzo: il controsoffitto ondulato in legno, oltre ad essere uno strumento per il controllo del suono, diventa un elemento caratterizzante nelle aule e nella grande aula magna.
Cambi di quota, altezze variabili, il diverso ingresso della luce (zenitale nel corridoio e laterale nelle aule e negli altri ambienti), il corridoio concepito come una sorta di piazza, il colore degli arredi, i tessuti, le grandi vetrate aperte sulla natura, la presenza di più materiali negli ambienti interni (legno naturale e colorato, resina, intonaco e tessuti): tutto contribuisce a rendere lo spazio vivace e non monotono e a sottolinearne il ruolo socializzante.
Legno lamellare e X-Lam per la struttura
Per la parte strutturale, i progettisti hanno scelto di impiegare travi in legno lamellare e pannelli in X-Lam per gli elementi verticali e le chiusure orizzontali.
La strategia energetica
La geometria della aule e la loro disposizione, il soffitto ad altezza variabile e bocchette poste in punti definiti permettono la ventilazione e il ricambio d'aria naturale. L'impianto di riscaldamento a pavimento è alimentato dalla pompa di calore e dal solare termico posto in copertura; mentre l'aggetto di quest'ultima permette un'opportuna protezione dall'irraggiamento solare. Inoltre, il volume compatto si lega ad un oculato consumo di materiali, permette di contenere il consumo dell'energia necessaria per riscaldare gli ambienti e di ridurre le dispersioni termiche verso l'esterno.
Materiali ecologici
I materiali scelti sono perlopiù di origine naturale. La costruzione - fatta eccezione per le fondamenta e per il solaio contro terra - sfrutta i vantaggi dell'assemblaggio a secco. Le strutture portanti e finiture in legno permettono un possibile successivo smontaggio e conseguente riciclo. Gli isolanti in fibre naturali possono essere reintrodotti in un nuovo ciclo produttivo.
Mariagrazia Barletta
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