È sorretto da un'antenna in acciaio alta 104 metri, del peso di 800 tonnellate. A Cosenza, venerdì 26 gennaio, con una festa di suoni e luci, si è tenuto il taglio del nastro del ponte di acciaio e cemento progettato dall'architetto e ingegnere di Valencia, Santiago Calatrava. Con la sua lunghezza di 103 metri collega due sponde del fiume Crati, avvicinando un'area periferica al centro della città. Dall'antenna, inclinata di 52 gradi, divergono gli stralli, in modo da conferire al ponte una forma particolare, associata dallo stesso progettista ad un'arpa gigante.
Calatrava ha dunque concepito una struttura sostenuta da un grande e slanciato pilone, che, elevandosi oltre i 100 metri, diventa un nuovo landmark urbano. Dimensioni che fanno conquistare all'opera della città dei Bruzi, il record di ponte strallato più alto d'Europa. Il nuovo ponte si inserisce in un progetto di riqualificazione di una zona marginale della città e fa rete con una serie di altre opere che comprendono un progetto per la navigabilità del fiume Crati, che «sarà appaltato nei prossimi mesi», ha dichiarato il sindaco architetto di Cosenza, Mario Occhiuto durante la presentazione del ponte di Calatrava tenutasi alla Camera dei Deputati lo scorso 18 gennaio.
Nei pressi del ponte è in costruzione anche il planetario progettato dallo studio Monestiroli Architetti Associati con Massimo Ferrari. Il planetario sarà circondato da un parco e avrà una sua piazza che presto dovrebbe essere anch'essa oggetto di una gara di appalto. Infine, c'è il parco del Benessere, un parco di 2 chilometri con attrezzature sportive, piste ciclabili e giardini tematici, «già appaltato, i cui lavori inizieranno tra qualche mese». A riferirlo è stato sempre il sindaco durante la conferenza stampa alla Camera. Si tratta di opere che si inseriscono in un programma strategico di rigenerazione di un brano di città.
Il ponte di Calatrava è, però, un progetto che parte da più lontano. La sua ideazione risale al 2000. Nel frattempo, sono passati quattro sindaci (compreso l'attuale) e un commissario. In tutto una storia lunga 18 anni. I lavori sono iniziati nel 2008, poi proseguiti a singhiozzo, con nel mezzo un necessario intervento di bonifica. Il ponte in sé è costato 13,5 milioni di euro e si arriva a 20 milioni se si considerano le opere accessorie, tra cui le rampe laterali, dei terrazzamenti da realizzare intorno alla struttura e il progetto di navigabilità del fiume.
A realizzare il ponte è stata l'impresa Cimolai, molto impegnata anche all'estero, e che ha costruito altre opere firmate da Santiago Calatrava in Italia: la stazione dell'Alta Velocità di Reggio Emilia e i tre viadotti sull'autostrada A1, sempre a Reggio Emilia. Tra i ponti italiani recenti per i quali l'impresa ha dato il suo contributo c'è anche quello cosiddetto della "Cittadella", sul fiume Tanaro ad Alessandria, completato a fine 2017 e firmato da Richard Meier & Partners con lo studio Dante O. Benini & Partners Architects.
Lo scorso 15 dicembre, va ricordato, la città di Cosenza ha inaugurato anche, all'interno degli spazi restaurati del complesso monumentale di San Domenico, il BoCs Art Museum, il museo d'arte contemporanea dedicato al progetto di residenza artistica più grande d'Europa (si veda l'articolo pubblicato il 18 dicembre).
Mariagrazia Barletta
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