È approdato in Gazzetta ufficiale il decreto del ministero dell'Interno che dà il via alla procedura informatizzata che permetterà ai Comuni, ricadenti in zone a rischio sismico 1 e 2, di richiedere contributi a copertura delle spese per la progettazione di interventi finalizzati al miglioramento e all'adeguamento sismico di immobili pubblici. Oltre che per il sostegno alla progettazione di interventi antisismici, i contributi potranno essere chiesti anche per opere volte alla mitigazione del rischio idrogeologico.
Il decreto appena pubblicato serve per rendere operative le necessarie procedure informatiche e avviarsi alla distribuzione di cospicue risorse ai comuni, ossia 25 milioni per il 2018, cui seguiranno 30 milioni per il 2019. Risorse indirizzate alla progettazione e dunque di potenziale interesse per i professionisti.
In particolare, con il decreto viene approvato il modello di certificazione con il quale, tramite una procedura informatizzata, i comuni potranno inviare al Viminale le loro richieste di contributo insieme ad una serie di dati richiesti dalle leggi. Invio che per i comuni deve avvenire entro il 15 giugno 2018.
Il fondo per la progettazione per i comuni a maggior rischio sismico
Il fondo per la progettazione definitiva ed esecutiva, da destinare ai comuni a maggior rischio sismico, è stato istituito con la cosiddetta "manovrina" dello scorso anno, ossia il decreto numero 50 del 2017. Il fondo è stato poi rinvigorito nelle risorse e ampliato come ambito di applicazione dal cosiddetto decreto fiscale (Dl 148 del 2017).
Il fondo porta in dote 25 milioni per il 2018 e 30 per il 2019. Tali risorse sono riservate ai comuni ricadenti nelle zone a rischio sismico 1 e 2, per la copertura di spese per la progettazione definitiva ed esecutiva di interventi finalizzati al miglioramento e all'adeguamento antisismico di immobili pubblici, Possono inoltre essere utilizzate per far fronte al dissesto idrogeologico.
Ciascun Comune può inviare fino ad un massimo di tre richieste di contributo per la stessa annualità. Inoltre, «la progettazione deve riferirsi, nell'ambito della pianificazione comunale, a un intervento compreso negli strumenti programmatori del medesimo comune o in altro strumento di programmazione» (Dl 50 del 2017, art. 41 bis).
È stesso la legge a stabilire i criteri di priorità in base ai quali il ministero dell'Interno, di concerto con il ministero dell'Economia, stabilisce l'assegnazione delle risorse richieste dai Comuni. In particolare, bisognerà dare priorità agli interventi di miglioramento e di adeguamento antisismico degli immobili pubblici costruiti con calcestruzzo prima del 1971 o in muratura portante. Nella scala delle priorità, tali interventi sono seguiti dai progetti di miglioramento e di adeguamento antisismico degli immobili pubblici, basati su verifiche di vulnerabilità sismica già effettuate. Mentre al terzo ordine ci sono le opere indirizzate alla mitigazione del rischio idrogeologico.
La tempistica dettata dalla legge: affidamento delle progettazioni entro il 2018
L'ammontare del contributo attribuito a ciascun comune è determinato entro il 30 settembre, con decreto del ministero dell'interno, emanato di concerto con il ministero dell'economia. Il comune beneficiario del contributo è tenuto ad affidare la progettazione entro tre mesi decorrenti dalla data di emanazione del decreto con cui vengono ripartite le risorse. Sulle tempistiche potrà ovviamente incidere l'incertezza politica che l'Italia sta vivendo.
Per calcolare le spese di progettazione, infine, i Comuni non devono superare gli importi derivanti dall'applicazione del decreto parametri (decreto del ministero della Giustizia del 17 giugno 2016).
Il documento informatizzato
Il documento informatizzato con il quale i Comuni potranno inviare le richieste di contributo sarà messo a disposizione degli enti sul sito web istituzionale della Direzione centrale della finanza locale, nell'«area certificati».
di Mariagrazia Barletta
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