Sette team di progettazione, tutti noti a livello internazionale, si contendono la vittoria al concorso di progettazione, ad inviti, bandito dall'Università Campus Bio-Medico di Roma (UCBM) e coordinato da Luca Molinari, critico e storico dell'architettura e docente all'Università degli Studi della Campania.
Atelier(s) Alfonso Femia, Diller Scofidio + Renfro e Alvisi Kirimoto Partners, El Equipo Mazzanti, Labics e Topotek 1, Mario Cucinella Architects, Sauerbruch Hutton, Xaveer De Geyter Architects sono i sette team invitati a delineare, con i loro masterplan, il progetto di sviluppo che l'Università porterà avanti per i prossimi trenta anni. L'obiettivo: raddoppiare le strutture del campus universitario di Trigoria (a sud del Grande Raccordo Anulare), inaugurato nel 2008.
Le proposte sono pronte e sono state appena presentate alla giuria, che annovera tutti nomi di elevato profilo. Oltre ad esponenti dell'UBCM, sono presenti figure di spicco di università italiane ed estere e grandi esperti di architettura come Jo Coenen, professore di "Architecture and transformation" alla Maastricht University e Martha Thorne, direttore del prestigioso Prizker Architecture Prize. Il vincitore si conoscerà in autunno.
Le proposte
Punta sulla ricchezza e sull'eterogeneità delle architetture il progetto di Atelier(s) Alfonso Femia, che ripropone la varietà tipica dei centri abitati. Lo studio immagina un campus organizzato in quattro aree tematiche lungo un asse nord-sud che lega Trigoria e il Parco di Decima. Gli studi Diller Scofidio + Renfro e Alvisi Kirimoto Partners concentrano le nuove architetture soprattutto verso Trigoria, immaginando una grande area verde attrezzata verso il Parco. A definire il cuore del campus sono strutture attrezzate sospese da terra, piazze e una serie di edifici caratterizzati da un'elevata flessibilità d'uso.
El Equipo Mazzanti progetta un sistema di edifici modulari in grado di evolvere. Più in particolare, i moduli sono immaginati come sistemi naturali che crescono in sinergia con gli altri, alternando spazi abitati e luoghi pubblici. L'elemento ordinatore del futuro campus è la griglia tradizionale della centuriazione romana, per il team composto dagli studi Labics e TOPOTEK 1. Il fulcro della nuova edificazione è dato da due piazze attorno a cui si concentrano i nuovi edifici per l'università e la ricerca.
Il futuro campus, per lo studio Mario Cucinella Architects, è un sistema diffuso di architetture flessibili e modulari che si combinano secondo le esigenze che l'università maturerà col tempo. Un sistema di due assi ortogonali principali struttura il nuovo complesso caratterizzato da elementi naturali e da un sistema di spazi aperti continui. Per Sauerbruch Hutton il primo intervento da realizzare è un grande edificio a corte, con spazi trasparenti e flessibili in cui la luce naturale è filtrata da una serie di setti in legno colorati che generano atmosfere in grado di mutare con le stagioni. Gli spazi sono organizzati intorno ad un sistema a griglia il cui cuore è rappresentato da un asse centrale sistemato a verde.
Lo studio Xaveer De Geyter Architects immagina un unico, grande edificio sospeso da terra come primo intervento dal quale partire. Si tratta di una piastra che libera il terreno pubblico e che incrocia nei due livelli superiori funzioni differenti per una comunità fluida e complessa. Il piano generale prevede una griglia regolare con un'importante striscia di verde centrale.
Il concorso internazionale
Oggetto del concorso internazionale sono l'elaborazione del masterplan che guiderà lo sviluppo futuro del campus di Trigoria dell'UCBM e un approfondimento progettuale per i primi edifici da realizzare (circa 20mila metri quadri). Il masterplan servirà a dare concretezza al piano di sviluppo che l'Università Campus Bio-Medico di Roma si impegna a portare avanti per i prossimi trenta anni. In particolare è Campus Bio-Medico Spa, ente promotore di UCBM, che ha avviato il progetto relativo al Piano di sviluppo 2015-2045 e ha promosso il concorso internazionale di architettura a inviti.
A regime, il piano interesserà un'area di ben 90 ettari e nuovi spazi e servizi per un totale di circa 186mila metri quadrati. L'obiettivo è realizzare il futuro campus per fasi. Saranno compresi: un simulation center, spazi dedicati alla didattica innovativa anche per nuove facoltà dipartimentali e servizi centrali (smart working), una residenza sanitaria assistita con attività di hospice, alloggi per gli studenti, strutture sportive, ampi spazi di studio e aggregazione. Un progetto che intende anche valorizzare la fruibilità della riserva naturale di Decima-Malafede.
Il simposio a Roma
Gli studi coinvolti si sono riuniti a Roma per partecipare alla fase finale del concorso e saranno presenti al simposio che avrà inizio oggi, 18 luglio, alle 17 al Maxxi. Il tema che sarà discusso alla presenza delle istituzioni è: "L'architettura a servizio delle istituzioni universitarie: spazi innovativi per ispirare nuovi modelli a supporto della formazione e della ricerca".
di Mariagrazia Barletta
I SETTE TEAM DI PROGETTAZIONE
• Atelier(s) Alfonso Femia [atelierfemia.com]
• Diller Scofidio + Renfro [dsrny.com] e Alvisi Kirimoto Partners [alvisikirimoto.it]
• El Equipo Mazzanti [elequipomazzanti.com]
• Labics [labics.it] + TOPOTEK 1 [topotek1.de]
• Mario Cucinella Architects [mcarchitects.it]
• Sauerbruch Hutton [sauerbruchhutton.de]
• Xaveer De Geyter Architects [xdga.be]
I membri della giuria internazionale:
Paolo Arullani, presidente Rome Biomedical Campus University Foundation; Felice Barela, presidente Università Campus Bio-Medico di Roma; Marta Bertolaso, professore di Logica e Filosofia della Scienza, Istituto FAST - UCBM; Raffaele Calabrò, rettore Università Campus Bio-Medico di Roma; Davide Lottieri, presidente Campus Bio-Medico Spa; Domenico Mastrolitto, direttore generale Campus Bio-medico Spa; Jo Coenen, professore di Architecture and transformation, Maastricht University; David Perlmutter, rettore Washington University in St. Louis School of Medicine; Paolo Scaroni, membro del Board of overseers, Columbia Business School; Nitish Thakor, direttore SINAPSE Institute, National University of Singapore; Martha Thorne, direttore Prizker Architecture Prize, rettore IE School of Architecture; Christine Watson, deputy head School of the Biological Sciences, University of Cambridge.
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