Dopo il tragico incendio dell'11 aprile 1997, è stata riaperta al pubblico la Cappella della Sindone a Torino, capolavoro barocco di Guarino Guarini. Dopo il taglio del nastro, avvenuto ieri, 27 settembre, alla presenza delle istituzioni, la Cappella torna nuovamente accessibile al pubblico, entrando nel percorso di visita dei Musei Reali di Torino.
Cappella della Sindone, un restauro durato 20 anni
A riportare in vita la Cappella è stato un delicatissimo restauro, durato 20 anni, che ha impegnato un centinaio di persone. I danni causati dalle fiamme erano infatti consistenti, tanto che la struttura sembrava destinata all'implosione.
Fotografia di © Daniele Bottallo
Più nel dettaglio, l'intervento ha riguardato l'intero edificio, comportando la sostituzione di oltre 1400 elementi di marmo, il consolidamento e l'integrazione materica di 4000 componenti, l'inserimento di nuove catene in acciaio inox a supporto di quelle storiche, il consolidamento delle murature, il rifacimento delle coperture e dei serramenti e, in ultimo, l'inserimento degli impianti di illuminazione, di sicurezza e speciali. Inoltre, i lavori proseguiranno nei prossimi mesi con il restauro dell'altare, ora possibile grazie al definitivo smontaggio dell'impalcatura interna.
Il costo complessivo è di 30 milioni. Hanno partecipato anche i privati
Il progetto è stato impostato e coordinato, fin dalle sue fasi iniziali, dagli uffici periferici del MiBAC - Soprintendenza e Direzione regionale - e si è concluso sotto la guida dei Musei Reali, grazie anche al lavoro svolto dalla " Commissione per il completamento del restauro e del recupero funzionale della Cappella della Sacra Sindone ", coordinata dal Segretariato regionale per il Piemonte e composta dai Musei Reali, dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, dalla Curia e dalla Diocesi di Torino.
Fotografia di © Daniele Bottallo
Il costo complessivo del restauro ammonta a circa 30 milioni di euro, di cui 28 milioni a carico del ministero dei beni culturali. C'è poi il concorso di diversi soggetti privati: la Compagnia di San Paolo, che ha contribuito con 2,7 milioni; la Fondazione Specchio dei Tempi con 645mila euro; la Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali: che ha offerto 150mila euro; e Iren - Performance in Lighting che ha dato un contributo di 125mila euro.
Dalle analisi sull'edificio alle ricostruzione di parti importanti fino al consolidamento strutturale: cronologia di un complesso restauro
Il restauro della Cappella prende le mosse da indagini approfondite e sofisticate, resesi necessarie a causa della mancanza di qualsiasi materiale documentario e grafico utile a comprendere la genesi e la rea le statica della struttura dell'edificio.
Le prime azioni hanno riguardato la messa in sicurezza della cupola mediante un sistema di ancoraggi e cerchiature metalliche, necessario per scongiurare crolli.
Fotografia di © Daniele Bottallo
Nel 2000, garantita la stabilità, comincia la rimozione dei detriti, si montano i ponteggi di servizio, gli impianti e i sistemi per monitorare il comportamento della struttura. I rilievi, la schedatura di circa seimila frammenti in pietra, le ricerche storiche, chimiche, fisiche e strutturali, le mappature dei materiali e del degrado, l'individuazione dei punti resistenti dell'edificio sono tutte operazioni propedeutiche al restauro.
Nel 2008 iniziano i lavori, che hanno richiesto la riapertura dell'antica cava originale di Frabosa Soprana, in provincia di Cuneo, per acquisire la pietra necessaria per sostituire i materiali non più recuperabili. Contemporaneamente si consolidano gli elementi in pietra superstiti e si restaurano i quattro gruppi scultorei degli uomini illustri di Casa Savoia e la sacrestia.
Dal 2009 vengono eseguiti i lavori di consolidamento strutturale che hanno previsto la sostituzione completa, al primo livello, di 13 colonne su un totale di 30 dell'ordine minore, di tutte le 8 lesene dell'ordine maggiore, delle 2 colonne e dell'arco sghembo di affaccio verso il Duomo e della trabeazione del vestibolo nord-ovest.
Ai livelli superiori, realizzati in marmo bigio di Frabosa, sono stati smontati e sostituiti numerosi altri elementi: dal secondo al quarto livello, parti degli archi e parti di pareti, pilastri e trabeazione della galleria che corre lungo il perimetro del tamburo; inoltre sono state inserite nuove catene in acciaio in corrispondenza dei sei ordini di archetti sovrapposti del cestello dove sono stati sostituiti i tre ordini inferiori di archetti e consolidati i tre ordini superiori; inoltre è stata inserita la struttura di sostegno della stella e sono state rimosse le catene provvisionali esterne, strutture di sicurezza che furono messe in opera durante la fase di emergenza post incendio.
Fotografia di © Daniele Bottallo
A tutti i livelli sono stati eseguiti, inoltre, i lavori di consolidamento delle murature laterizie, compresi quelli degli archi dei finestroni e del cestello; i lavori di consolidamento delle volte degli scaloni verso il Duomo e dei due vestiboli; i lavori di consolidamento dei costoloni esterni e degli archi di scarico nel cunicolo superiore del tamburo.
Infine, è stata eseguita la ricucitura della lesione situata alla base del tamburo e sono state inserite la nuova catena dei finestroni del tamburo e la cerchiatura esterna alla base dello stesso.
Gli interventi finanziati dai privati
Ultimati gli interventi sulle strutture della Cappella, dal 2016 sono stati eseguiti i lavori di restauro, di integrazione materica e di trattamento di finitura delle superfici interne, finanziati dalla Compagnia di San Paolo con un contributo di 2,7 milioni di euro, ridando volume e forma a tutti gli elementi originali danneggiati dall'incendio e restituendo così definitivamente alla Cappella la sua immagine architettonica e decorativa, completa dei suoi raffinatissimi capitelli dorati e della balaustra in marmo e bronzo posta in corrispondenza del grande affaccio verso il Duomo.
Dal 2017 il rifacimento dei 103 serramenti esterni, delle balaustre del tamburo, dei tetti, delle coperture in piombo, il restauro delle murature esterne con i vasi, i capitelli e le cornici in marmo Verzino di Frabosa, la riproposizione del grande finestrone in corrispondenza dell'apertura tra la Cappella e il Duomo, l'inserimento delle dotazioni impiantistiche hanno completato i lavori di restauro consentendo di smontare la possente struttura metallica interna di sostegno, detta "castello di puntellazione", e tutte le strutture di cantiere, compreso il grande diaframma, o "scudo", che ha separato in tutti questi anni la navata del Duomo dalla Cappella.
Con i fondi raccolti dalla Fondazione Specchio dei Tempi de "La Stampa" sono stati inoltre restaurati i quattro gruppi scultorei degli uomini illustri di Casa Savoia e la sacrestia, mentre la Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino ha sostenuto il restauro dell'affresco del lanternino e il rifacimento della sua raggiera dorata. In ultimo il raggruppamento IREN - Perfomance in Lighting ha sponsorizzato il sistema di illuminazione interna ed esterna della cupola.
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