Il tema è il balcone. Perché non farlo migrare all'esterno dell'abitazione lasciando che a tenerlo su sia una struttura in ferro? Ecco allora ciò che convenzionalmente chiamiamo balcone diventa una stanza a cielo aperto, collegata alla casa tramite una passerella in quota. Una sorta di capanna sull'albero, un ambiente all'aperto, ma protetto, che sovrasta lo spazio centrale del nuovo complesso abitativo sorto alle porte di Parigi. Tale spazio centrale è come un «sottobosco abitato» - così definiscono i progettisti -, fatto di giardini privati e di spazi collettivi, un luogo vivo e aperto verso il quartiere.
È una delle tante invenzioni che lo studio, con base a Parigi, Brenac & Gonzalez & Associés ha messo in campo per portare la qualità di vita ai massimi livelli nelle abitazioni da poco consegnate a Romainville, nel quartiere Marcel Cachin. «Una vittoria di tutta l'équipe», sottolineano i progettisti. Nel team, il paesaggista Jean-Michel Rameau.
Fotografia di © Sergio Grazia
A caratterizzare le nuove residenze sono una grande varietà di spazi privati esterni e la presenza di alloggi di diverse tipologie e dimensioni. Una diversità che garantisce la mixité sociale.
Tutto nasce dal concetto di «cesura volumetrica»
L'espressione «cesura volumetrica» è usata dai progettisti per spiegare le prime mosse del processo progettuale. In particolare, i volumi del complesso residenziale nascono da una sorta di azione di cesura, ovvero sono i vuoti a conformare i pieni. Più precisamente, i vuoti sono come dei tagli che attraversano il lotto generando una frammentazione di volumi che finiscono con l'attestarsi sui bordi dell'isolato stesso. Una grande cesura centrale dà vita invece ad un generoso spazio aperto, con aree private ed altre collettive.
La massa costruita non occupa l'intero perimetro del lotto, ma è attraversata da ulteriori tagli che rendono l'isolato poroso. Dall'interno del nuovo complesso edilizio si aprono così visuali verso il quartiere. A beneficiare dei tagli sono anche i singoli alloggi perché la sfaccettatura dei singoli volumi che ne deriva, insieme alle tipologie edilizie scelte, dà vita ad appartamenti orientati verso più punti cardinali.
L'impianto urbano nasce da una sorta di critica alle "stecche", a quegli edifici per abitazioni che hanno generato insormontabili barriere urbane, contribuendo all'isolamento di contesti residenziali.
La grande varietà di spazi privati all'aperto
La presenza di spazi collettivi aiuta le relazioni di vicinato, mentre abbondano gli spazi privati all'aperto. Offrire un plusvalore nella conformazione e varietà di tali spazi è uno degli obiettivi cardine del progetto. Quasi tutti gli appartamenti dispongono di uno spazio esterno di grande dimensioni. Alcuni hanno grandi giardini privati con terrazze, altri possono godere di un patio interno. Altri ancora hanno accesso ad una terrazza sul tetto, dotata di cucina e di ripostiglio. Ci sono, poi, i tradizionali balconi, protetti da schermature.
Fotografia di © Sergio Grazia
Alcuni alloggi, invece, beneficiano degli spazi esterni attraverso dei luoghi atipici: si tratta di parallelepipedi in legno sospesi al centro del lotto, al di sopra dei giardini. A tenerli su sono strutture in ferro ramificate. I parallelepipedi sono come delle capanne, sono formati da una struttura metallica rivestita in legno, e prendono la forma di vere e proprie stanze a cielo aperto. Insieme ai balconi coperti, rivestiti anch'essi in legno, che fuoriescono dai muri delle case, le "capanne" ancorate agli "alberi" contribuiscono all'animazione volumetrica del giardino.
Tre tipologie di edifici
La «cesura volumetrica» è accentuata dall'alternanza di tre tipologie di edifici, scelte in base alle condizioni dettate dal contesto. Uno degli edifici assume una forma a gradoni verso l'interno del lotto: si viene a creare un gioco di terrazze che assicura una transizione dalla scala macro dell'edificio verso la strada a quella più domestica verso i giardini interni.
Fotografia di © Sergio Grazia
Gli altri edifici hanno uno spessore di 18 metri e utilizzano la distribuzione tipica degli edifici a torre: con i collegamenti verticali in posizione centrale, che servono più appartamenti. Non si raggiungono altezze elevate, ma vengono garantite una buona compattezza dell'edificato e la presenza di appartamenti che per il 90 per cento possono godere di un'esposizione doppia o addirittura tripla. Gli stessi edifici, al piano terra, prendono in prestito caratteristiche tipiche della casa isolata o della casa a schiera: ogni appartamento ha il suo giardino privato. Ed è quest'ultimo a dare accesso all'abitazione.
di Mariagrazia Barletta
Crediti del progetto
Committente: Bouygues Immobilier
Direzione dei lavori: Exatech
Architetti: Brenac & Gonzalez & Associés
Impianti: Biotop
Consulenza ambientale: Qualiconsult
Strutture: Buchet
Acustica: Acoustique & Conseil
Bureau de contrôle: Batiplus
Paesaggista: Jean-Michel Rameau
Sps: Elan
Impianti termici: Pouget Consultants
Economista: Oldesc
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