Slitta al 15 aprile la piena operatività dell'Albo nazionale dei commissari di gara. Il numero esiguo degli iscritti non basta per consentire il regolare svolgimento delle gare. Il differimento è stato messo nero su bianco in un comunicato del presidente dell'Anac Raffaele Cantone, depositato il 9 gennaio.
L'obbligo di attingere all'albo nazionale dei commissari di gara, tenuto dall'Anac, per nominare i membri delle commissioni chiamate a valutare le offerte quando le gare sono aggiudicate con il criterio dell'offerta economica più vantaggiosa, doveva partire il 15 gennaio. Più nel dettaglio, a partire da tale data, le stazioni appaltanti avrebbero dovuto far ricorso all'applicativo dell'Anac per ottenere i nominativi dei commissari per tutti gli avvisi e i bandi che prevedessero termini di scadenza della presentazione delle offerte a partire dal 15 gennaio 2019.
Così non sarà. «All'attualità il numero di iscritti nelle diverse sottosezioni dell'Albo ammonta a circa 2.100, di cui solo la metà estraibili per commissioni esterne alle amministrazioni aggiudicatrici. Numerose sottosezioni (circa il 30%) risultano completamente prive di esperti iscritti, altre (circa il 40%) con un numero di esperti molto ridotto (meno di 10)», si legge nel comunicato.
«Tenuto conto dello stato di fatto delle iscrizioni presenti in Albo e del previsto numero di gare bandite annualmente che richiedono la nomina di commissioni giudicatrici ai sensi dell'art. 77, allo stato, il numero degli esperti iscritti all'Albo non consente di soddisfare le richieste stimate in relazione al numero di gare previste. In base a quanto sopra, tenuto conto, peraltro, che il quadro normativo non sembra consentire la possibilità di nominare i commissari con modalità diverse da quelle descritte all'art. 77 per i casi di assenza e/o carenza di esperti, l'Autorità ritiene necessario, per evitare ricadute sul mercato degli appalti, differire il termine di avvio del sistema dell'Albo dei commissari di gara al 15 aprile 2019».
«Le criticità evidenziate - conclude Cantone - saranno oggetto di segnalazione, ai sensi dell'art. 213, comma 2, lett. c) del Codice, al Governo e al Parlamento da parte dell'Autorità».
di Mariagrazia Barletta
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