Un racconto unito ad un'esperienza immersiva, per far conoscere, fino in fondo, i segreti del più prezioso tra i funghi. Un polo museale sdoppiato tra due sedi, una ad Alba e l'altra a Montà d'Alba, dedicato al tartufo bianco, star di fama internazionale, indissolubilmente legato a quel territorio. Ogni aspetto dell'amato tuber magnatum sarà esaminato e divulgato, in una narrazione che mette insieme aspetti scientifici, storici, culinari e commerciali, fino ad incorporare suggestioni letterarie e artistiche ad esso legate.
Prende forma il polo museale del tartufo nel progetto di ASArchitects, lo studio, con base a Ferrara, guidato da Antonello Stella, architetto e docente all'Università di Ferrara. Lo studio si è aggiudicato il concorso di progettazione che il Comune di Alba - in collaborazione con il comune di Montà d'Alba, la Fondazione per l'Architettura/Torino e il Centro Nazionale studi tartufo - ha bandito lo scorso maggio.
Del team, guidato da Stella, fanno parte Simone Braschi e Chiara Finizza (ASArchitects), lo studio di ingegneria Narciso Piras, Anna Maria Visser (consulente), e, in qualità di collaboratori: Stefano Zanetti, Sixin Liang e Lorenzo Fantino.
Due sedi per un progetto unitario
I due poli sono pensati come due declinazioni di uno stesso museo.
Il polo di Alba è destinato ad essere allestito in centro città, all'interno del complesso della Maddalena, di proprietà comunale, dove ha già sede il museo archeologico e naturalistico. Si tratta di un pregevole esempio di architettura monastica del XVII - XVIII secolo.
Alba, complesso della Maddalena, ingresso al museo del tartufo
Negli spazi del primo piano dell'ex convento, i vincitori hanno immaginato di allestirvi le diverse sezioni che andranno a presentare le particolarità del tartufo bianco d'Alba. Una narrazione che parte dal territorio per arrivare a specificare le caratteristiche meno conosciute del prezioso fungo e a percorrere le tappe della diffusione del tartufo nella cultura di massa (tra letteratura, arte e cinema). Dar vita ad un racconto accattivante, facendo sì che il visitatore si senta protagonista: metterlo in grado di costruirsi il racconto in un percorso tra i diversi ambienti, è stato uno degli obiettivi del progetto. Il punto terminale dell'esperienza museale è un bookshop/negozio.
Comprendere le stratificazioni dell'esistente e adattarsi ad esse, in modo che il nuovo museo, con le sue installazioni, sia parte di un racconto non cristallizzato ma che continua nel tempo, è uno dei concetti chiave del progetto. «La strategia progettuale, se da un lato cerca di soddisfare l'esigenza di ogni singolo spazio, pensando a sistemi espositivi funzionali ad ogni contesto e riconoscibili come parti di un sistema unitario, dall'altro con un intervento minimo cerca di proporre un allestimento elegante ed innovativo», affermano i progettisti.
Alba, complesso della Maddalena, sale espositive al primo piano
Come da bando, l'allestimento del museo di Montà d'Alba sarà rivolto agli aspetti più emozionali legati al rapporto tra l'uomo, il cane, l'ambiente naturale, nonché alla narrazione di storie. Il luogo prescelto dalle amministrazioni è uno spazio completamente interrato all'interno di una struttura, realizzata nel 2005, al centro di Montà, oggi utilizzata in modo parziale per conferenze o concerti. A Montà, il racconto non è più solo cognitivo, ma prende la forma di una narrazione esperienziale che coinvolge i vari sensi. Gli ingressi dalla piazza sono resi ben riconoscibili. Entrati nell'ambiente ipogeo inizia un racconto fatto di immagini, profumi e suoni.
Montà d'Alba, ingresso al museo dalla piazza
Come da bando, «il vincitore del concorso, entro 60 giorni dalla proclamazione, dovrà completare lo sviluppo degli elaborati concorsuali, raggiungendo il livello del progetto di fattibilità tecnica ed economica».
La giuria
In giuria: Alberto Negro (presidente), dirigente ripartizione Urbanistica e Architettura del comune di Alba; Mauro Carbone, Daniele Lupo Jallà, Elena Alloa Casale, Alex Cepernich, esperti designati rispettivamente dal Centro nazionale studi tartufo di Alba, da Icom Italia, dall'Ordine degli Ingegneri di Cuneo e dall'Ordine degli Architetti di Torino.
di Mariagrazia Barletta
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