Un'architettura che dispone un percorso emozionale attraverso una stratificazione di elementi trasparenti, materici e vegetali, così viene sintetizzato il progetto che si è classificato al terzo posto al concorso per il Padiglione Italiano Expo 2020, dopo quelli di carlorattiassociati e di Gianluca Peluffo & Partners.
Il team guidato da Dodi Moss, in collaborazione con l'artista Edoardo Tresoldi e SCA in qualità di architect of record, ha proposto un corpo architettonico composto da un basamento solido e materico nel quale sono ospitate tutte le funzioni del padiglione e da un grande volume trasparente, con cui si richiamano archetipi architettonici stratificati.
La rete metallica determina la lettura dello spazio all'interno di un racconto unitario in cui i due mondi si fondono con la vegetazione che si sviluppa e prende forma sull'architettura trasparente.
Un'idea progettuale per presentare - affermano i progettisti - "non solo il punto di vista italiano, ma anche la consapevolezza della nostra identità come entità stratificata che affonda le proprie radici in una storia culturale millenaria." La codifica di "una sorta di rovina della memoria che si riferisce alla continua sintesi del passato come radice profonda del nostro fare contemporaneo".
© Dodi Moss. Padiglione Italia per Expo 2020 a Dubai.
© Dodi Moss | Padiglione Italia per Expo 2020 a Dubai
Il progetto si compone di un grande volume, da cui sono sottratti - in negativo - ambienti diversi che evocano stilisticamente i palazzi e i cortili dei palazzi italiani. I visitatori sono qui accompagnati in un percorso emozionale, tattile e visivo grazie a ripetuti tagli e scomposizioni volumetriche creati da tangenze e sottrazioni con il "parallelepipedo contenitore".
Se all'esterno è ben visibile il volume plasmato dall'uomo, all'interno le linee architettoniche spariscono ricoperte da vegetazione, acqua, rete metallica e vetro, che configurano un ambiente avvolgente e sospeso.
Il giardino, visibile solo in parte dall'esterno e posto al di sotto delle maestose strutture trasparenti in rete metallica, è custodito da un guscio materico, ottenuto grazie al graduale salto di quota del basamento: la compresenza di elemento materico e etereo dà così vita a due grandi spazi centrali, il Prologo e la Piazza, caratterizzati dalla presenza di acqua e vegetazione, punti cardine della grande tradizione dei Giardini italiani, nonché fulcro evocativo e funzionale del progetto.
© Dodi Moss. Padiglione Italia per Expo 2020 a Dubai
© Dodi Moss. Padiglione Italia per Expo 2020 a Dubai
© Dodi Moss. Padiglione Italia per Expo 2020 a Dubai
DODI MOSS giovane società di progettazione basata a Genova e composta da 19 soci con competenze specifiche, è a capo del gruppo con: Edoardo Tresoldi, SCA, Progettando Srl, Ing. Emanuele Donadel, Studio Tecnico Ing. Gaetano Farella, Ing. Leo Francesco, studioIDEAM arch. F. Marzulli.
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