Una rosa del deserto, nel deserto: è il nuovissimo National Museum of Qatar, il grande progetto che porta la firma di Ateliers Jean Nouvel.
Con alle spalle l'esperienza del Louvre di Abu Dhabi, l'architetto francese aggiunge così alla sua rosa di progetti un'altra importante opera di dimensioni colossali, ispirata da colori e materiali del luogo. "Immaginare una rosa del deserto come base per il design - dichiara Nouvel - è stata un'idea molto avanzata, anche utopica. Per costruire un edificio con grandi dischi curvi, intersezioni e angoli a sbalzo, il tipo di forme create da una rosa del deserto, abbiamo dovuto affrontare enormi sfide tecniche. Questo edificio è all'avanguardia dal punto di vista tecnologico, come il Qatar stesso. Di conseguenza, è un oggetto totale: un'esperienza allo stesso tempo architettonica, spaziale e sensoriale, con spazi interni che non esistono in nessun altro luogo".
Il progetto, commissionato nel 2008, è infatti il frutto di un lungo processo di studio e analisi del luogo, culminato nell'ispirazione della rosa del deserto, la cui formazione, simile a un fiore, si verifica naturalmente nella regione del Golfo quando i minerali si cristallizzano nel terreno friabile.
"Una fonte di immenso orgoglio per il nostro paese e un momento eccezionale per coinvolgere persone di tutto il mondo" ha dichiarato il Presidente del Museo, sottolineando l'importanza della cultura come modo per connettere le persone. In quest'ottica il NMoQ vuole quindi dare voce al ricco patrimonio della nazione, punto di riferimento per la scoperta, la creatività e l'impegno della comunità, offrendo al contempo opportunità educative per il Paese e portando avanti la visione culturale del Qatar a livello internazionale.
Scenografia e sostenibilità sono dunque le parole per descrivere il progetto, che vanta infatti sia la certificazione Gold LEED che quattro stelle da parte del Global Sustainability Assessment System.
Courtesy of Atelier Jean Nouvel | photo © Iwan Baan
Courtesy of Atelier Jean Nouvel | photo © Iwan Baan
Dalle geometrie della rosa del deserto al museo come esperienza immersiva
Abbracciando lo storico Palazzo restaurato di Sheikh Abdullah bin Jassim Al Thani (1880-1957), figlio del fondatore del moderno Qatar, in passato casa della famiglia reale e sede del governo, il Museo si sviluppa su una superficie di 52.000 metri quadrati, con un percorso di circa 1,5 km strutturato come un viaggio attraverso le fasi storiche del Paese.
La combinazione di spazio architettonico, musica, poesia, aromi evocativi, elementi archeologici e storici, opere d'arte commissionate e film d'arte, dà vita a 11 gallerie permanenti che partono dalla formazione della penisola, risalente a milioni di anni fa, fino a condurre il visitatore alla dinamica e diversificata contemporaneità del luogo.
Courtesy of Atelier Jean Nouvel | photo © Iwan Baan
Ispirata appunto alla rosa del deserto, "prima struttura che la natura stessa crea", la complessità del museo si sviluppa attraverso grandi dischi interdipendenti di diversi diametri e curvature, supporti verticali con funzione strutturale, altri orizzontali e poggiati su altri dischi che circondano il palazzo storico come una collana.
Vista dall'esterno, la struttura, caratterizzata dal cemento color sabbia, si armonizza con l'ambiente desertico, come se l'edificio crescesse fuori dal terreno divenendo un tutt'uno. La disposizione delle gallerie lungo l'asse circolare dà origine a una corte centrale, il Baraha, con la funzione di spazio per eventuali eventi culturali all'aperto.
All'interno, la struttura dei dischi ad incastro continua, creando una straordinaria varietà di volumi dalla forma irregolare. Il percorso permanente della galleria culmina infine nel cuore dell'identità nazionale del Qatar, il palazzo restaurato di Sheikh Abdullah bin Jassim Al Thani, costruito nel 1906, e reduce da un restauro lungo 3 anni.
Courtesy of Atelier Jean Nouvel | photo © Danica O. Kus
di Elisa Scapicchio
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