Lo studio AJF Design - degli architetti Jari Franceschetto e Marta Tosone - vince la terza edizione concorso internazionale Panca d'Autore promosso da Di Biase Marmi di Benevento. Quest'anno l'invito ai progettisti era di esprimere, attraverso la seduta in pietra, il concetto di innovazione.
Per la perfetta congiunzione tra le proprietà del materiale e la semplicità formale che ne consente l'inserimento in qualsiasi contesto, il progetto "Hand" di AJF Design, per la giuria, si è meritato il primo posto tra i 110 presentati.
Una seduta dalla forma minimale, ma che grazie all'ergonomia e alle caratteristiche del marmo, rifinito da lavorazioni specifiche, si mostra solida e adattabile a diverse situazioni "una mano tesa aperta e sicura - afferma il progettista - che nasce per diventare un prodotto di design adatto a tutti per [fermarsi] e godere del mondo che ci circonda"
AJF Design. Una sostenibilità progettuale che va oltre il design
il progetto di riqualificazione dei percorsi sul lungomare di Pula
Come nel progetto della panca d'autore, alla base dell'operare di AJF Design vi è l'attenzione alla sostenibilità e al rispetto delle materie prime, una sorta di esercizio di stile che unisce la progettualità attenta e rinnovata alla maestranza artigiana del territorio italiano.
Ne è un esempio il progetto di riqualificazione del lungomare di Pula, località nei pressi di Cagliari - selezionato a gennaio tra i migliori progetti al Bauwelt-Award 2019 di Berlino - che copre circa 6 km di costa, dove il paesaggio è ricondotto all'idea di bene comune e prioritario da preservare.
L'intervento, fortemente voluto dall'amministrazione e dalle comunità locali, segue nelle sue azioni progettuali le peculiarità dei luoghi, tessendo connessioni leggere e naturali lungo la linea costiera: un progetto destinato agli abitanti oltre che agli ospiti di passaggio, basato sui principi di inclusione, riqualificazione ambientale, valorizzazione dei beni identitari e intrattenimento.
Gli arredi urbani necessari, semplici, misurati e costruiti con materiali sostenibili e locali si concretizzano in sedute di granito e attrezzature per l'attività fisica, ridefinendo il rapporto tra natura e servizi, e contribuendo a sostenere l'identità cittadina e territoriale, in cui le aree prima destinate a parcheggio vengono ripensate per delineare gli spazi all'interno del contesto naturalistico/ricettivo.
Allo stesso modo, l'attenzione verso i camminamenti, il percorso ciclo-pedonale a basso traffico che congiunge l'abitato di Santa Margherita alla costa fino alla torre di Cala D'Ostia e le piante prevalentemente autoctone (provenienti da vivai locali) sono l'occasione per coinvolgere le persone nel processo di ricostruzione del progetto. Un intervento mirato, dunque, che sostituisce la natura e il paesaggio alla costante perdita di identità dei luoghi, rendendoli protagonisti insieme ai fruitori.
Foto: © Dronus
di Elisa Scapicchio
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