Flessibilità per rispondere alle attuali e future modalità di lavoro, riducendo al minimo i vincoli strutturali. Dinamicità estrema delle facciate, ispirata ai movimenti degli atleti in azione. E, soprattutto, sostenibilità.
È la sostenibilità la stella polare per la sede, nuova di zecca, che il Comitato Olimpico Internazionale ha inaugurato a Losanna su progetto della nota firma danese 3XN, autrice di architetture-modello come l'Ørestad College di Copenaghen, tra le scuole più innovative al mondo, e progetti visionari, come il Children's Hospital del Rigshospitalet, sempre nella capitale danese.
La nuova sede del Cio, costata 145 milioni di franchi svizzeri (circa 130 milioni di euro), è stata inaugurata lo scorso 23 giugno, in occasione del 125esimo anniversario della sua istituzione, a circa tre anni dall'avvio dei lavori e a circa sei dal concorso di progettazione con il quale sono stati scelti i progettisti. Ad affiancare lo studio danese, in qualità di local architect, è stato l'atelier elvetico, IttenBrechbühl.
© IOC/Adam Mork
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«Con la sua facciata dinamica e ondulata, l'edificio appare diverso da tutti gli angoli e trasmette l'energia di un atleta in movimento. Il suo interno è progettato con il minor numero di vincoli strutturali possibili. Questo ambiente aperto e flessibile si adatterà a più stili di lavoro, ora e in futuro», ha affermato Jan Ammundsen, senior partner e capo-progetto dello studio 3XN Architects.
Reimpiegato il 95% del materiale proveniente dalla demolizione dei precedenti uffici
Con la realizzazione della Olympic House, le sedi del Comitato olimpico a Losanna sono passate da quattro a due. Il 95 per cento del materiale proveniente dalla demolizione dei vecchi fabbricati del Cio è stato reimpiegato per realizzare il nuovo headquarters o riciclato. Ad esempio, tonnellate di cemento provenienti dalla demolizione del vecchio edificio sono state frantumate sul posto e riciclate nelle fondazioni del nuovo edificio. Inoltre, più del 75 per cento degli scarti prodotti con il cantiere della nuova sede del Cio è stato riutilizzato.
Riciclo anche per le acque meteoriche, grazie ad un serbatoio da 300 metri cubi. Pannelli fotovoltaici ricoprono quasi l'intera superficie del tetto e pompe di calore utilizzano le acque del lago, fornendo energia rinnovabile all'edificio.
© IOC/Adam Mork
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La dinamica architettura si inserisce all'interno di un grande parco pubblico (Louis-Bourget), rispetto al quale il basamento con tetto verde del nuovo edificio si pone in continuità. Complessivamente l'edificio integra 2.500 metri quadri di tetti verdi. Circa 150 gli alberi piantati sul sito e intorno all'edificio. Inoltre, viene promossa la mobilità dolce con la creazione di un parcheggio per 135 biciclette, postazioni di ricarica per auto elettriche e incentivi per gli impiegati che scelgono mezzi ecologici per gli spostamenti.
L'edificio ha ottenuto la certificazione Leed (Leadership in energy and environmental design), livello platino e, secondo il Green Building Council, l'istituzione che è dietro la certificazione Leed, ha ricevuto il punteggio più alto (93 punti) fino ad ora ottenuto da fabbricati di nuova costruzione certificati Leed v4. Inoltre, è il secondo edificio a scala mondiale ad ottenere il livello più alto dello Standard svizzero per costruzioni sostenibili (Standard de construction durable Suisse - Snbs).
La scala interna omaggia gli anelli olimpici
Viste sul verde esterno, grazie ad un involucro trasparente; massimo apporto di luce naturale; attenzione alla qualità dell'aria e al controllo delle temperature: i progettisti hanno puntato sul massimo comfort ambientale per gli interni. Gli interni sono inoltre adattabili a diversi modelli organizzativi e a stili di lavoro che possono mutare col tempo. I tre piani di uffici sono collegati da una scala centrale la cui conformazione fa riferimento agli anelli olimpici e va a simboleggiare l'unità.
© IOC/Adam Mork
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La pace è invece richiamata dai pannelli fotovoltaici inseriti sul tetto, che vanno a comporre la sagoma di una colomba.
di Mariagrazia Barletta
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