Pragmatismo, quello di chi si ostina a ottenere, anche in modo talvolta spregiudicato, risultati concreti. Sperimentazione, per rinnovare tecniche costruttive secolari e traghettarle nel "nuovo" millennio. Infine, una «scandalosa bellezza», richiesta da un illuminato e visionario committente, il cui nome - che non necessita di presentazioni - è Gino Strada.
Pragmatismo, sperimentazione e bellezza sono i termini che descrivono il progetto per il nuovo Centro di eccellenza di chirurgia pediatrica di Emergency ad Entebbe, in Uganda. La prima pietra è stata posata a febbraio 2017 e entro fine anno è prevista la conclusione dei lavori.
Hanno visitato il cantiere i sei architetti-viaggiatori del Renzo Piano World Tour, il giro del mondo in quaranta giorni sostenuto dalle Fondazioni Renzo Piano, Botín, Stavros Niarchos e The Vitra Design, dall'operatore immobiliare norvegese Selvaag Gruppen e da Taschen Publications.
L'ospedale, come è noto, è stato progettato dal Renzo Piano Building Workshop (RPBW) con TAMassociati e con la collaborazione di Milan Ingegneria (progettazione strutturale), di Prisma Engineering (progettazione impiantistica), dello studio Franco e Simona Giorgetta - Architetti paesaggisti e di GAE Engineering (progettazione antincendio).
25.07.2019 Emergency, Children's Surgery Center, vista dall'edificio di ingresso
La «healing architecture» non basta: la bellezza deve essere «scandalosa»
Il luogo è d'eccezione. Lo scopo anche. Il centro pediatrico sorge su un terreno circondato dal verde, non lontano dalle rive del Lago Vittoria. «È davanti al lago, a 1.200 metri di altitudine, quindi di per sé è un luogo salubre, immerso nel verde, veramente ha tutti i caratteri per poter fornire anche quella bellezza curativa che si cerca in un ospedale», racconta Giorgio Grandi, architetto e capo-progetto per l'ospedale ugandese, ex partner e oggi fellow del RPBW. Seppure oggi il concetto di «healing architecture» non sia solo poesia, ma suffragato da un'evidenza scientifica, non può bastare per descrivere un ospedale di Emergency. Così, anche la parola bellezza non poteva reggersi da sola, ma necessitava di un aggettivo: «scandalosa».
Autore dell'inusuale accostamento di parole - riferisce ancora Grandi - è stato Gino Strada, «ma non è una battuta, la bellezza scandalosa è un valore fondante per l'ospedale di Emergency», sottolinea l'architetto. «Ma non è cosmesi, non è solo estetica», avverte, ricordando il legame inscindibile tra le parole «bello» e «buono» in tante civiltà mediterranee, a partire dal «kalos kai agathòs» dei Greci, e ripercorrendo un pensiero espresso pubblicamente in alcune occasioni da Renzo Piano. Insomma, ciò che è bello non può che essere anche buono e viceversa. Come a dire che la bellezza estetica, che non necessita di prodezze formali, cela l'anima buona delle cose, l'utilitas, che in questo caso si identifica con la cura gratuita e d'eccellenza ai bambini africani. «E, la cura gratuita in Africa, la cura di altissimo livello, è comunque un elemento di scandalo», aggiunge Grandi.
Rivendicare il diritto universale alla salute è il tema che si concretizza con l'architettura. E, in questo quadro, la bellezza non può che essere cruciale perché la pari dignità tra esseri umani, il rispetto, l'azione del "prendersi cura", trovano la massima espressione nel diritto - anch'esso universale - a vivere in spazi accoglienti, confortevoli, rassicuranti, meglio ancora se rispecchiano l'identità locale. L'ospedale, inoltre, funzionerà anche come centro di alta formazione per personale medico e paramedico.
IL CENTRO DI ECCELLENZA PEDIATRICA IN NUMERI
• Il centro sorge su un terreno di 122mila mq, a 35 km dalla capitale Kampala.
• Avrà 72 letti di corsia, 3 sale operatorie e tutti i servizi diagnostici e ausiliari necessari al suo funzionamento, come il laboratorio, la banca del sangue, la farmacia, la mensa, la lavanderia. In vista dell'arrivo di pazienti provenienti da vari Paesi è prevista anche una guest house con 42 letti, dedicata ai piccoli e ai loro cari.
• Al centro del complesso ci sarà un giardino con 350 alberi: il verde è un elemento importante per il recupero e per la guarigione dei pazienti.
• 2.600 pannelli fotovoltaici garantiscono l'autonomia elettrica dell'ospedale durante il giorno.
Pragmatismo e sperimentazione: dalla tecnica del pisé al giardino "artigianale"
La semplice bellezza dell'ospedale deriva inoltre dal luogo ed è legata a doppio filo alla sperimentazione tecnica. L'ospedale è costruito in terra pisé, utilizzando dunque la terra cruda, battuta all'interno di casseforme. Una tecnica dalle antiche origini, semplice ed economica, ma associata da molte persone in Africa ad un passato povero, da dimenticare. Ridare dignità a questa tecnica è stato un altro importante obiettivo.
«Interessante è il lavoro che c'è dietro, fatto di sperimentazione e di test. Sono stati preparati più campioni e dei mockup, ed è stato un bel lavoro dal punto di vista del metodo scientifico. Sono stati coinvolti ingegneri, chimici, e di fatto i risultati sono interessanti perché i valori in letteratura del pisé sono quelli di un materiale discreto dal punto di vista della meccanica, ma con il mix design che è stato applicato, beh, questi valori sono stati decuplicati, cioè abbiamo moltiplicato per dieci il valore della resistenza meccanica del materiale. E questo conta perché di fatto lo rende un materiale interessante, non è un calcestruzzo armato, intendiamoci, lavora come un muro portante: semplicemente a compressione, però gli elementi di debolezza del pisé contiamo di averli quanto meno molto ridotti». L'architetto fa riferimento «alla durata nel tempo, all'assorbimento d'acqua, alla resistenza meccanica». L'obiettivo è anche quello di rendere ripetibile questa tecnica migliorata, visto che la terra è gratuita ed «è un materiale che hanno sotto i piedi», sottolinea Grandi.
Cos'è cambiato dell'antica "ricetta"? «Abbiamo applicato - risponde Grandi - il senso della modernità ad un materiale antico. Semplicemente è stata aggiunta una percentuale di inerti secondo una certa curva granulometrica, quindi sabbia, ghiaia, sostanzialmente, e poi delle fibre per contenere gli effetti di ritiro, una modesta quantità di cemento portland, e degli altri additivi che Mapei già aveva in produzione e che derivano dalla sua ricerca. Superficialmente viene anche fatto un trattamento con del silossano, proprio per ridurre l'assorbimento d'acqua pur permettendo la traspirabilità al vapore. Poi c'è questo tetto che "vola" e che protegge i muri anche dall'acqua, protegge l'edificio dal sole, lo fa respirare e genera energia».
Gli edifici nascono dalla terra e traggono energia dal sole. Il tetto infatti darà supporto a 2.600 pannelli fotovoltaici. Saranno piantati 350 alberi che andranno a costituire il giardino posto nel cuore del complesso. Ciò è stato reso possibile «dall'operosità degli amici di Emergency», racconta ancora Giorgio Grandi. «In Uganda - aggiunge - è difficile trovare degli alberi formati, non esiste questa cultura, non ci sono vivai e ce lo siamo fatti in casa il vivaio, con la tecnica dell'air-pot, per cui le piante vengono coltivate soprasuolo, in grandi vasi. Nel nostro caso i vasi sono fatti con la rete metallica e della iuta. Nel giro di due anni le dimensioni delle piante sono raddoppiate, grazie anche al clima formidabile».
Terminato il cantiere, gli alberi saranno messi a dimora nel giardino che si svilupperà su uno spazio di 30 metri per 30. «Sarà abitato da jacarande ed è il centro della composizione perché su questo giardino si affacciano le due ali principali, la prima che contiene le attività diagnostiche, le outpatient e le camerate sul lato opposto, e poi il blocco operatorio che chiude questa "C" aperta del giardino», riferisce ancora l'architetto.
L'ospedale di Entebbe parte di un programma che travalica i confini dell'Uganda
L'ospedale di Entebbe offrirà cure gratuite e sarà un centro di riferimento per i pazienti ugandesi e per bambini con necessità chirurgiche provenienti da tutta l'Africa. Nasce da un progetto molto ambizioso che va oltre i confini dell'Uganda. Tutto è iniziato con il Centro Salam di eccellenza in cardiochirurgia di Emergency a Khartoum, in Sudan, progettato da TAMassociati e vincitore di importanti premi, quali il Curry Stone Design Prize e l'Aga Khan Award for Architecture. L'ospedale, firmato dallo studio guidato da Massimo Lepore, Raul Pantaleo e Simone Sfriso, era il primo centro di cardiochirurgia completamente gratuito in Africa, dedicato all'assistenza medica e chirurgica di alto livello, rivolta a bambini e ad adulti affetti da cardiopatie congenite e acquisite.
Sulla base di quell'esperienza, la Ong, nel 2008, ha riunito i ministri della Sanità di nove Paesi africani per discutere come garantire ai cittadini africani il diritto a una medicina gratuita e di alto livello. Da quell'incontro è nato il Manifesto per una medicina basata sui diritti umani, che afferma la necessità di costruire sistemi sanitari fondati su eguaglianza, qualità e responsabilità sociale. Sulla base di questi principi nel 2010 è nata l'ANME (African Network of Medical Excellence - Rete sanitaria d'eccellenza in Africa) che ha l'obiettivo di costruire centri medici di eccellenza per rafforzare i sistemi sanitari del Continente.
L'ospedale in Uganda risponde a questi principi. L'Uganda ha aderito subito al progetto dell'ANME e ha messo a disposizione il terreno su cui costruire l'ospedale e un finanziamento per coprire il 20 per cento dei costi di costruzione.
CREDITI DEL PROGETTO
Cliente: Emergency Ong
Progettisti: Renzo Piano Building Workshop, Studio TAMassociati (Venezia)
Design team: G.Grandi (capo-progetto), P.Carrera, A.Peschiera, D.Piano, Z.Sawaya e D. Ardant; F.Cappellini, I.Corsaro, D.Lange, F.Terranova (modelli)
Consulenti: Milan Ingegneria (strutture); Prisma Engineering (impianti); Franco e Simona Giorgetta (paesaggio); GAE Engineering (progettazione antincendio)
Partner e sponsor:
Sponsor: Paola Coin, Fondazione Prosolidar, Stavros Niarchos Foundation
Partner: Climaveneta, Duferdofin Nucor, Enel Greenpower - Agatos Energia - Elettronica Santerno - TerniEnergia, Fogliani, GAE Engineering, Gruppo Amenduni, KSB, Luigi&Felice Castelli - Castelli Food - Ingretech, J&A Consultants, Maeg Costruzioni, Mapei, Performance in Lighting, Riello UPS - FIAMM, Thema - AGC Italia - Pellini - RessTende - Schuco - Theatro (cultural partner), Valsir Friends of Emergency: Alubel, Banor, BBraun, Belimo, Casalgrande Padana, Cofiloc, Doka Italia, Eaton, Fondazione Promozione Acciaio, Gima, Giugliano Costruzioni Metalliche, IDF Studio, Maspero Elevatori, MP Lavorazioni, Perin Generators Group, Polyglass, Salini Impregilo (technical consultancy), Vimar, Zanutta, Zintek
#RPWT.2019 - Renzo Piano World Tour Award 2019
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