Un Green New Deal orientato al contrasto ai cambiamenti climatici, alla riconversione energetica, all'economia circolare, alla protezione dell'ambiente. È questa una delle priorità del Governo, da quanto si legge nella bozza contenente la nota di aggiornamento al Def (in sigla NaDef) approvata ieri in Consiglio dei Ministri. Da quanto si evince dalla nota (i contenuti non sono definitivi), il decreto Ambiente, circolato sotto forma di bozza nei giorni scorsi, prenderà la forma di un disegno di legge collegato alla manovra 2020.
Sul fronte ambientale sembra essere confermata la volontà di tagliare i sussidi presenti nel nostro sistema fiscale (incentivi, le agevolazioni, i finanziamenti agevolati e le esenzioni), che risultano essere dannosi per l'ambiente. Tematica che era ben presente nella bozza di decreto messa a punto dal ministero dell'Ambiente, che doveva essere esaminata nel Consiglio dei Ministri, ma sulla quale è stata avanzata una richiesta di coordinamento da altri dicasteri.
La partita ambientale si gioca anche sull'incremento degli investimenti pubblici e privati
La nota di aggiornamento al Def mette in cima agli impegni del governo l'incremento degli investimenti pubblici e privati, «con particolare enfasi su quelli volti a favorire l'innovazione, la sostenibilità ambientale e a potenziare le infrastrutture materiali, immateriali e sociali, a partire dagli asili nido». Il tema ambiente incrocia quello della rigenerazione urbana. «Verranno introdotti - si legge sempre nella nota di aggiornamento al Def - due nuovi fondi di investimento, assegnati a Stato e Enti territoriali, per un ammontare complessivo di almeno 50 miliardi su un orizzonte pluriennale, che si affiancheranno e daranno continuità ai fondi costituiti con le ultime tre Leggi di bilancio. Le risorse saranno assegnate per attivare progetti di rigenerazione urbana, di riconversione energetica e di incentivo all'utilizzo di fonti rinnovabili».
Ricompare in agenda la riforma del catasto
Le clausole di salvaguardia che farebbero scattare l'aumento dell'Iva dovrebbero essere sterilizzate. In questo primo esercizio si eviterà «l'aggravio di 23 miliardi di Iva sui consumi», è scritto nero su bianco nella bozza di NaDef.
Inoltre, a completamento della manovra di bilancio 2020-2022, il Governo dichiara quali collegati alla decisione di bilancio una serie di disegni di legge. Oltre al Ddl Green New Deal compare anche un Ddl contenente la riforma del catasto. Bisognerà vedere se la versione definitiva della nota di aggiornamento confermerà la previsione di tale Ddl. Si tratterebbe di un ritorno di fiamma: la delega per la riforma fiscale nel lontano 2014 (legge 24/2014) aveva stabilito i principi all'interno dei quali avrebbe dovuto essere ridefinito il sistema estimativo del catasto dei fabbricati. Fece seguito un Dlgs sulle commissioni censuarie (DLgs 198 del 2014), ma non si andò oltre.
Tra gli obiettivi della politica anche «la messa in sicurezza del territorio, per il contrasto al dissesto idrogeologico e per l'accelerazione della ricostruzione delle aree terremotate».
Aggiornamento del 2 ottobre 2019
La previsione di una riforma del catasto, entrata in un primo momento nella nota di aggiornamento al Def, è stata subito stralciata. A darne notizia è stato Antonio Misiani, viceministro all'Economia alla trasmissione Porta a Porta andata in onda ieri sera. «Nella bozza della nota di aggiornamento al Def c'era una proposta degli uffici di disegno di legge di revisione del catasto, insieme ad altre 22 proposte di legge inserite nel cosiddetto elenco dei provvedimenti collegati alla legge di Bilancio. C'è stata una valutazione politica: non si sarà un disegno di legge di revisione del catasto», ha affermato il viceministro.
Ancora revisioni per il Codice degli Appalti
«Saranno riviste alcune disposizioni del Codice degli Appalti al fine di ottenere un quadro giuridico più lineare, che riduca l'incertezza interpretativa e applicativa, delineando chiaramente le responsabilità degli amministratori», si legge nella NaDef.
«Le modifiche apportate con il recente decreto ‘Sblocca Cantieri' saranno oggetto di un costante monitoraggio per verificare il concreto impatto al fine di introdurre correttivi o integrazioni coerentemente con l'obiettivo di accelerare gli interventi programmati e in corso di realizzazione, contrastando, comunque, in ogni fase del procedimento, la corruzione e il pericolo di infiltrazioni della criminalità organizzata».
I testi unici nel mirino del Conte-bis
Sono previste inoltre «misure normative e amministrative per garantire la sicurezza dei luoghi di lavoro» e modifiche al Testo unico dell'edilizia, «al fine di razionalizzare, semplificare e sistematizzare, la disciplina attinente all'edilizia, alla sicurezza e alla sostenibilità ambientale delle costruzioni, nonché per favorire i processi di riduzione del consumo del suolo e di rigenerazione urbana».
E non solo: «Per le medesime finalità e nel quadro delle competenze definite dal Titolo V della Costituzione, si ritiene opportuno assumere iniziative anche relativamente alle materie dell'urbanistica e del governo del territorio».
Nessun passo indietro sulla Centrale per la progettazione di edifici pubblici
Nessun dietrofront in vista per la Centrale per la progettazione di edifici pubblici introdotta dalla scorsa legge di Bilancio.«È ora urgente rendere operativa la Centrale, diffonderne la conoscenza presso le Amministrazioni locali e regionali e verificarne in seguito l'incisività e i risultati conseguiti», viene scritto nero su bianco nella NaDef.
La Centrale avrebbe dovuto contribuire alla progettazione degli interventi di realizzazione e manutenzione di edifici pubblici. Per renderla operativa serviva però un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, a quanto pare predisposto, ma mai emanato (doveva essere adottato entro gennaio 2019). La Struttura - va ricordato - avrebbe dovuto comportare l'assunzione di un massimo di 300 unità di personale, in parte da selezionare tramite concorso pubblico.
di Mariagrazia Barletta
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