Stato di emergenza prorogato fino a tutto il 2020. Incrementato il contributo per interventi da realizzare su edifici con murature portanti di elevato spessore e di bassa capacità strutturale. Introdotta una procedura semplificata per la riparazione e ricostruzione di immobili privati che passa per una certificazione del professionista attestante la regolarità amministrativa e tecnica dell'intervento.
Ed ancora: l'anticipo sulla parcella del professionista trova copertura nel Fondo per la ricostruzione. Sono alcune delle novità inserite nel "decreto terremoto 2019", in vigore dal 25 ottobre.
indice dei contenuti
- Prorogato lo stato di emergenza
- Contributi maggiorati per edifici più vulnerabili
- Ricostruzione pubblica: priorità agli edifici scolastici
- Procedura semplificata per la riparazione e ricostruzione di immobili privati
- Aggiornamento dei piani regionali per la gestione delle macerie
- Raccolta delle macerie affidata a trattativa privata
- Il piano "Resto al Sud" allargato ai comuni colpiti dai terremoti del 2016-2017
- Fondo per la ricostruzione delle aree terremotate anche per coprire gli onorari dei professionisti
Prorogato lo stato di emergenza
Prorogato di un anno, ossia fino al 31 dicembre 2020, lo stato di emergenza post terremoto nei territori del Centro Italia colpiti dagli eventi sismici del 2016 e 2017.
Contributi maggiorati per edifici più vulnerabili
Sul fronte della ricostruzione privata, viene prevista la possibilità di incrementare i contributi per interventi da realizzare su edifici con murature portanti di elevato spessore e di bassa capacità strutturale.
Secondo quanto precisato nella relazione illustrativa che accompagna il decreto, è stata introdotta tale possibilità «allo scopo di salvaguardare il diritto al contributo in tutti i casi di ricostruzione di edifici danneggiati o distrutti dal sisma che, in relazione alle differenti epoche, tipologie e tecniche di costruzione, allo stato non consentono di tenere in considerazione l'incidenza dello spessore della muratura, sia perimetrale sia portante». In altre parole, è stata introdotta una modifica al decreto 189 del 2016, relativamente al calcolo dei contributi per la ricostruzione, al fine di garantire un contributo maggiorato per quelle costruzioni, più vulnerabili per costituzione, che necessitano di interventi edilizi più onerosi.
Ricostruzione pubblica: priorità agli edifici scolastici
Con una modifica al decreto 189 del 2016 (convertito con la legge 15 dicembre 2016, n. 229 ) viene stabilito che tra gli interventi sul patrimonio pubblico disposti dal Commissario straordinario del Governo, deve essere data priorità a quelli che riguardano la ricostruzione di edifici scolastici. Tali edifici, se si trovano all'interno di centri storici, devono essere ripristinati o ricostruiti nel medesimo sito, a meno che per ragioni oggettive ciò non sia possibile. In ogni caso, all'interno dei centri storici, non può essere mutata la destinazione urbanistica delle aree su cui sorgono le scuole colpite dal sisma.
Procedura semplificata per la riparazione e ricostruzione di immobili privati
Viene introdotta una procedura semplificata per la concessione del contributo per gli interventi di riparazione, ripristino e ricostruzione degli immobili privati che rientrino nei limiti di importo definiti con ordinanze commissariali. Si prevede che l'Ufficio speciale per la ricostruzione adotti il provvedimento di concessione del contributo sulla base del progetto e della documentazione allegata alla domanda di contributo presentata dal professionista, che ne certifica la completezza e la regolarità amministrativa e tecnica, compresa la conformità edilizia e urbanistica.
Nel caso in cui gli interventi necessitino di pareri ambientali, paesaggistici, di tutela dei beni culturali o ricompresi in aree dei parchi nazionali o delle aree protette regionali, è sempre il professionista che, nella domanda di contributo, chiede la convocazione della Conferenza regionale.
Aggiornamento dei piani regionali per la gestione delle macerie
Viene disposto l'aggiornamento, entro il 31 dicembre 2019, dei piani regionali per la gestione delle macerie e dei rifiuti derivanti dagli interventi di ricostruzione. Più nel dettaglio, le regioni, sentito il commissario straordinario e fermo restando il limite delle risorse dallo stesso indicate, aggiornano i piani individuando, in particolare, i siti di stoccaggio temporaneo. In difetto di conclusione del procedimento entro la scadenza stabilita, il commissario straordinario può aggiornare comunque il piano, sentito il presidente della regione interessata.
Raccolta delle macerie affidata a trattativa privata
Viene inoltre introdotta la possibilità di affidare la raccolta delle macerie ad imprese individuate mediante procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando di gara.
Il piano "Resto al Sud" allargato ai comuni colpiti dai terremoti del 2016-2017
Il piano "Resto al Sud" viene allargato anche ai comuni colpiti dal sisma del 24 agosto 2016, del 26 e 30 ottobre 2016 e del 18 gennaio 2017.
"Resto al Sud" - va ricordato - è un incentivo volto al sostegno di nuove attività imprenditoriali e libero-professionali, da avviare nelle regioni del Sud Italia. Prima della modifica normativa introdotta dal "Dl terremoto 2019", era riservato esclusivamente ai residenti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia o a coloro che vi si trasferivano in tempi definiti dalle regole che definiscono l'incentivo.
La misura è stata finora appannaggio delle sole imprese, con la manovra 2019 è stata estesa ai professionisti ed è stata elevata a 45 anni la soglia di età massima stabilita come requisito di accesso. Il provvedimento, però, che rende effettiva l'estensione ai professionisti e agli under 46 ancora non è stato pubblicato ancora in "Gazzetta ufficiale", dunque l'ampliamento ai professionisti e agli under 46 non è ancora operativo.
Fondo per la ricostruzione delle aree terremotate anche per coprire gli onorari dei professionisti
Viene estesa la destinazione delle risorse del Fondo per la ricostruzione delle aree terremotate anche per le anticipazioni dei professionisti impegnati per la ricostruzione o riparazione di immobili privati.
Va ricordato che il "decreto Genova" era intervenuto anche per disciplinare le modalità di pagamento dei compensi dovuti ai tecnici e ai professionisti impegnati nella ricostruzione privata.
Più nel dettaglio, all'atto della presentazione dei progetti, va corrisposto il 50 per cento del compenso relativo alle attività progettuali volte alla riparazione con rafforzamento locale o al ripristino con miglioramento sismico o alla demolizione e ricostruzione di immobili privati. All'anticipo della parcella dei progettisti va aggiunto il pagamento del 50 per cento dell'onorario che spetta ai tecnici per la redazione della relazione geologica e per le indagini specialistiche resesi necessarie per la presentazione del progetto.
Il restante importo, fino al raggiungimento del 100 per cento dell'intera parcella del professionista o studio tecnico professionale, compresa la relazione geologica e le indagini specialistiche, è corrisposto con gli stati di avanzamento dei lavori.
di Mariagrazia Barletta
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