Marco Luigi Oriani (capogruppo) e Giuseppe Carlo Tagliabue, rispettivamente socio co-fondatore e architetto dello studio milanese cm2, sono i due giovani progettisti che si aggiudicano il concorso di idee per under 40 lanciato dalla Fondazione Crc, con il patrocinio del Comune di Cuneo e dell'Ordine degli Architetti locale, per rinnovare l'edificio che a Cuneo ospiterà la Città dei Talenti, uno spazio in cui bambini e giovani saranno aiutati a scoprire le loro abilità.
Obiettivo della competizione: il restyling dello spazio esterno e delle facciate, la rifunzionalizzazione del piano terreno e del lastrico solare dell'edificio, realizzato negli anni Settanta del Novecento, di proprietà della Fondazione Crc. Situato nella zona di espansione novecentesca della città di Cuneo, fino a poco fa era sede della Cassa di risparmio di Cuneo. Dismessa la funzione terziaria ed acquisito dalla Fondazione Crc, l'edificio è stato svuotato, così da presentarsi come un open space a tutti i livelli.
La Fondazione vi realizzerà la Città dei Talenti, ossia uno spazio dove bambini e ragazzi del cuneese possano acquisire maggiore consapevolezza di sé e dei propri talenti, esplorare e fare scoperte sul mondo del lavoro e su quanto li circonda.
L'edificio esistente e il render del progetto vincitore a confronto
La rinnovata "scocca" dell'edificio tra conservazione e innovazione
Al piano terra un taglio della facciata semicircolare esistente libera la visuale permettendo una maggiore permeabilità alla base del cilindro. Gli elementi prefabbricati in calcestruzzo vengono mantenuti, così come i tamponamenti interni in forati. Per valorizzare la forma dell'edificio i progettisti immaginano di rivestire i pannelli esterni con il klinker. Per una migliore illuminazione degli spazi interni, le bucature si estendono da solaio a soffitto. Le nuove finestre, così come i nuovi materiali isolanti insufflati nelle intercapedini, garantiscono un notevole incremento delle prestazioni energetiche dell'edificio.
La facciata esterna viene completata con un curtain wall dall'andamento curvilineo. La scala, contenuta in un cilindro di cemento che attualmente caratterizza il prospetto, da elemento esterno si trasforma così in un volume interno all'edificio ed è inglobata nella nuova hall generata dalla chiusura del fabbricato esistente con il curtain wall. La nuova facciata vetrata, dunque, diventa un'estensione della facciata semicircolare esistente e va ad ampliare la superficie interna dell'edificio.
L'atrio che se ne ricava diventa a quadrupla altezza e va a collegare funzionalmente e visivamente tutti i piani dell'edificio, dalla piazza di ingresso al terrazzo in copertura. «Grazie alla quadrupla altezza - scrivono i progettisti - l'atrio di ingresso diventa uno spazio unico e monumentale, che sorprende chi entra, permette di leggere con facilità la struttura e le funzioni dell'edificio e offre uno spazio di transizione tra esterno ed interno dove eventuali gruppi di visitatori possono riunirsi prima di intraprendere il percorso espositivo».
Il restyling contagia anche lo spazio aperto di pertinenza e la copertura
All'ultimo piano, all'interno dell'ampliamento, vengono ricavati un nuovo spazio multiuso per eventi, conferenze o esposizioni, affacciato sull'atrio, ed un terrazzo parzialmente coperto. L'atrio diventa quindi la spina dorsale dell'intero edificio, ospitando i collegamenti verticali principali e diventando lo spazio su cui si affacciano tutti gli ambienti.
I progettisti prevedono inoltre di aprire completamente il lotto su un lato (viale degli Angeli) creando un nuovo spazio pubblico, che si fonde senza soluzione di continuità con il marciapiede, mentre su via Gallo viene ricavato un giardino espositivo di pertinenza.
L'ingresso: «Spazio di distribuzione suggestivo»
«Il progetto estende il lavoro di restyling della facciata alla zona di ingresso, che viene trasformata in un nuovo spazio di distribuzione suggestivo e aperto alla città. Il carattere monumentale e nello spesso tempo trasparente dell'insieme, esprime equilibrio in un linguaggio contemporaneo», si legge nel verdetto della giuria.
La commissione giudicatrice, presieduta da Giandomenico Genta, presidente della Fondazione Crc, era composta da Marco Cammelli, presidente della Commissione per i Beni e le Attività Culturali in Acri - Associazione casse di risparmio italiane, Carolyn Christov-Bakargiev, direttrice del Castello di Rivoli - Museo d'Arte Contemporanea, Claudio Bonicco, presidente dell'Ordine degli Architetti di Cuneo e Pier Giorgio Giannelli, presidente dell'Ordine degli Architetti di Bologna.
Al primo classificato va un premio di 20mila euro a titolo di acconto sul successivo incarico.
di Mariagrazia Barletta
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