Ebipro, Cadiprof e Fondoprofessioni, mobilitati da Confprofessioni, d'intesa con le parti sociali del settore, mettono in campo alcuni aiuti per i liberi professionisti che stanno affrontando le difficoltà connesse alla diffusione del Coronavirus. «
Per tutti gli studi professionali interessati dall'emergenza sanitaria l'Ente bilaterale per gli studi professionali (Ebipro) ha varato una serie di misure straordinarie che mirano a erogare un contributo a sostegno del reddito e un rimborso spese per agevolare lo smart working. Inoltre, Ebipro ha definito un protocollo d'intesa con Fidiprof, il confidi degli studi professionali soggetto garante autorizzato dal Mediocredito Centrale, che riconosce un contributo per rilasciare garanzie su finanziamenti per investimenti o liquidità per 7,5 milioni di euro, con l'obiettivo di favorire l'accesso al credito dei liberi professionisti», fa sapere Confprofessioni.
Le risorse messe a disposizione da Ebipro ammontano a oltre quattro milioni di euro, distribuiti su tre linee di azione:
Sostegno al reddito
Le misure di sostegno al reddito sono quelle previste dal Ccnl degli studi professionali. È possibile beneficiare di un contributo a sostegno della retribuzione oraria lorda persa in seguito a riduzione o alla sospensione dell'orario di lavoro.
Smart working
Nei decreti emanati dal Governo si facilita e raccomanda l'attivazione smart working. «Ebipro per agevolare il lavoro a distanza interviene con un rimborso a favore del datore di lavoro per le spese sostenute nell'acquisto degli strumenti necessari (personal computer, monitor, stampanti...). L'importo viene riconosciuto per ciascun lavoratore interessato», si legge sul sito di Confprofessioni.
Accesso al credito
«Ebipro, attraverso Gestione Professionisti, ha stanziato un contributo a Fidiprof che potrà consentire l'accesso a finanziamenti per investimenti e liquidità per 7,5 milioni di euro a favore dei liberi professionisti che avranno così l'opportunità di accedere alle garanzie dello Stato, rilasciate dal Mediocredito Centrale, per far fronte alle esigenze di credito per tutta la durata dell'emergenza, ma anche per stimolare la ripresa delle attività degli studi post emergenza».
«A strettissimo giro saranno disponibili sul sito di Ebipro i regolamenti per accedere ai benefici previsti dalla bilateralità di settore», informano ancora a Confprofessioni.
L'indennità di 500 euro mensili
Il Dl n.9 del 2020 prevede la concessione, per un massimo di tre mesi, di una indennità mensile pari a 500 euro in favore dei lavoratori autonomi che hanno sospeso l'attività a seguito dell'emergenza sanitaria. Il Ddl di conversione del decreto è all'esame del Senato. Per ora il Dl prevede la corresponsione dell'indennità per diverse categorie, tra cui i professionisti, che svolgono la loro attività lavorativa (alla data del 23 febbraio 2020) nei comuni individuati nell'allegato 1 al Dpcm del 1° marzo 2020, o siano residenti o domiciliati negli stessi comuni.
Al momento tali comuni sono i seguenti:
Lombardia:
- Bertonico;
- Casalpusterlengo;
- Castelgerundo;
- Castiglione D'Adda;
- Codogno;
- Fombio;
- Maleo;
- San Fiorano;
- Somaglia;
- Terranova dei Passerini.
Veneto:
- Vo'.
Intanto mercoledì - da quanto si apprende dall'Ansa - dovrebbe essere approvato in CdM un decreto con ulteriori misure per il sostegno all'economia.
Inarcassa: misure in arrivo
«In ottemperanza a quanto stabilito dai recenti decreti emanati dal Governo, il presidente Santoro rende noto che il prossimo Consiglio di Amministrazione assumerà le deliberazioni necessarie a fronteggiare l'impatto economico del Covid-19 sui liberi professionisti che svolgono la loro attività nelle «zone rosse» di Lombardia e Veneto», scriveva Inarcassa lo scorso 6 marzo (prima del Dpcm "Resta a casa" con il quale il Governo ha esteso a tutta l'Italia le misure delle cosiddette "zone rosse").
«Oltre alla sospensione dei termini di pagamento dei contributi previdenziali, in linea con l'art.5 del DL n. 9/2020, in scadenza nel periodo dal 23 febbraio al 30 aprile, saranno valutate le azioni più opportune a sostenere gli associati nella situazione di disagio economico conseguente all'evento», si legge nella nota pubblicata dalla Cassa degli architetti e ingegneri liberi professionisti.
di Mariagrazia Barletta
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