Il Consiglio di Amministrazione di Inarcassa oggi (13 marzo) ha deliberato le prime misure a favore degli associati, architetti e ingegneri liberi professionisti, in difficoltà per l'impatto economico causato dalla diffusione del Covid-19. Tra le misure: il rinvio dei termini di pagamento dei contributi. Le disposizioni ora devono passare per l'approvazione dei ministeri vigilanti.
Si veda anche:
• Decreto Covid-19 in Gazzetta: inserite nel testo correzioni (minime) a favore degli autonomi
• Covid-19, Inarcassa: determina d'urgenza del presidente per stanziare 100 mln per l'assistenza degli associati
Le misure in sette punti:
1. Termini di pagamento: contributi minimi entro il 2020
La prima e seconda rata dei contributi minimi possono essere pagate entro il 31 dicembre 2020 senza che venga applicata alcuna sanzione.
Viene sospesa la rateazione bimestrale Sdd (rate 30 aprile e 30 giugno). La riscossione sarà ripresa a partire dal 31 agosto 2020, con l'ultima rata da corrispondere entro il 30 aprile 2021. Nessuna sanzione sarà applicata per ritardi fino al 30 aprile 2021. Più nel dettaglio, si tratta della proroga di due delle sei scadenze bimestrali che si applicano agli associati che hanno scelto di aderire alla dilazione del pagamento dei contributi minimi. Sdd è l'acronimo infatti di Sepa direct debit, ossia la disposizione permanente di bonifico dal proprio conto corrente bancario, che non è altro che la modalità di pagamento associata alle sei rate bimestrali.
Più tempo anche per la corresponsione del conguaglio 2018 per chi ha aderito alla relativa rateazione. La prima rata del 31 marzo slitta al 31 luglio 2020 e l'ultima viene rinviata al 31 marzo 2021.
Sospesi anche i pagamenti ricompresi tra il 1° marzo e il 30 giugno 2020 (rate di piani in corso, nuovi addebiti). La riscossione riprenderà a partire dal 31 luglio 2020.
2. Finanziamenti a interessi zero per gli iscritti di qualunque età
Viene disposta la possibilità di finanziamenti fino a 50mila euro senza interessi, da restituire in 5 anni per tutti gli iscritti in regola con gli adempimenti. Come per i prestiti d'onore Inarcassa si farà carico del 100 per cento della quota interessi.
3. Assistenza sanitaria: copertura da ricovero per Covid-19
Viene prevista un'indennità giornaliera di 30 euro fino ad un massimo di 30 giorni per gli iscritti in regola e per i pensionati in caso di ricovero per contrazione del coronavirus.
4. Sussidio una tantum
Viene introdotto un sussidio una tantum da corrispondere agli iscritti e pensionati, nel caso in cui uno o più componenti del nucleo familiare (coniuge o figli aventi diritto alla pensione ai superstiti) dovessero risultare positivi al Covid-19.
Il sussidio (per nucleo familiare) è così determinato:
• 5mila euro in caso di decesso;
• 3mila euro in caso di ricovero;
• 1.500 euro per positività senza ricovero.
5. Fondo di garanzia con l'istituto di credito tesoriere
Per chi non ha merito di credito è allo studio la costituzione di un fondo di garanzia specifico per sostenere gli iscritti che hanno difficoltà ad accedere ai finanziamenti.
6. Sospensione delle azioni di riscossione e di accertamento
Sono sospese fino al 31 dicembre 2020 tutte le nuove azioni di riscossione coattiva su importi scaduti relativi ad anni precedenti il 2020. Fanno eccezione le azioni di recupero già avviate mediante: ruoli affidati all'agente di riscossione (Agenzia delle Entrate-Riscossione) e azioni giudiziali. Sono altresì sospese le attività di accertamento contributivo.
7. Regolarità contributiva per debiti rateizzati presso AdER
Il certificato di regolarità contributiva viene rilasciato anche ai contribuenti (professionisti e società) che presentano debiti affidati ad AdER (Agenzia delle Entrate-Riscossione), per i quali è stato concesso dall'agente di riscossione un piano di rateazione regolarmente rispettato.
«Le misure adottate quest'oggi - ha dichiarato il presidente Giuseppe Santoro - coprono l'intera platea degli iscritti, ma sono solo le prime e le più urgenti per sostenere i nostri professionisti. Altre ne seguiranno, perché nessuno dovrà essere lasciato indietro. Ci aspettiamo dal Governo la stessa coerenza e lealtà nelle azioni di tutela della cittadinanza, sanando tempestivamente la gravissima discriminazione a danno dei liberi professionisti italiani».
di Mariagrazia Barletta
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