Ribaltare la percezione per evocare il senso di rinascita e resilienza: questi gli obiettivi di Zefiro, l'installazione progettata dallo studio CMQ architettura (Antonio Boeri, Ludovico Oldini, Davide Pagano in collaborazione con Alessandro Gloria) vincitore del concorso indetto dal comune di Levico Terme, insieme all'ente del parco secolare degli Asburgo, per rispondere alla devastante tempesta Vaia che ha colpito il Trentino il 29 ottobre 2018.
Sono i numerosi tronchi di Picea Abies, (l'abete rosso tipico della saldi Fiemme conosciuto in tutto il mondo per l'essenza dei violini Stradivari) ad ispirare il concept progettuale. Ed è proprio la musica di quei violini a dettare le linee guida per l'opera, strutturata attorno a un tronco svuotato che genera una cassa armonica per le quattro note di un violoncello.
Il ricordo della tempesta diventa musica
Il vento, devastante durante la tempesta, viene qui ripensato come elemento vivo, capace di consentire la rotazione di un albero centrale che pizzica le corde producendo una melodia. Il tronco mantiene invece inalterate le fibre verticali che, assorbendo le vibrazioni amplificate dalla cassa armonica, porta il suono dalla sommità dell'albero alla base, permettendo al visitatore di appoggiare l'orecchio per ascoltare il suono proveniente dall'albero stesso.
Il progetto mira quindi a coniugare al suo interno il vento dolce della primavera, l'albero arricchito della tradizione trentina e l'interazione con il visitatore, divenendo al tempo stesso monumento evocativo e opera ludica.
Se, allora, Vaia era rumore assordante e frastuono, sinonimo di alberi che si spezzano e rovina del suolo, Zefiro diviene, per contrasto, musica dolce e fruscio di rami d'estate, memoria e rinascita.
Ad oggi è stato individuato l'albero di Picea Abies in sito e si sta procedendo con la fabbricazione delle parti di carpenteria interne.
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