È vicino al traguardo del cantiere (Coronavirus permettendo) il progetto per la riqualificazione di piazza Castello e via Beltrami a Milano, frutto del concorso aggiudicato a febbraio 2017 agli architetti Emanuele Geki Genuizzi, Vincenzo Strambio de Castillia, Giovanni Banal ed Enrico Ragazzo. I vincitori hanno sviluppato il progetto fino all'esecutivo ed ora è in corso la gara per l'affidamento del primo lotto di intervento che riguarda l'area antistante al Castello Sforzesco e la risistemazione di via Beltrami.
L'intervento prevede la trasformazione della parte di emiciclo destinata a sede stradale, con la demolizione della pavimentazione di asfalto ed il conseguente ampliamento delle aree a verde. Prevista la realizzazione di un'area pedonale omogenea, con pavimentazione continua in calcestre. Il progetto include anche la riqualificazione di via Beltrami (la strada in asse con la Torre del Filarete) attraverso il rifacimento della pavimentazione della parte centrale della strada ed il rinnovamento dell'arredo urbano.
Il progetto punta a valorizzare i monumenti e la fruibilità dell'invaso
Lo spazio urbano viene ridisegnato per valorizzare la spazialità della piazza e i monumenti. Si punta all'uso prevalentemente pedonale dell'invaso, con una spazialità adatta ad accogliere eventi temporanei. Nell'area di intervento saranno inoltre ricollocati gli attuali chioschi. Lo spazio pubblico sarà inoltre caratterizzato da elementi di arredo urbano integrati al disegno degli spazi aperti.
Ma non solo. Il progetto punta alla valorizzazione dei percorsi pedonali, alla riqualificazione dell'illuminazione pubblica, al miglioramento dell'attuale sistema di smaltimento delle acque meteoriche. Infine, ma non certo per importanza, vi è l'inserimento di nuovo verde pubblico, finalizzato al miglioramento della qualità degli spazi, della vivibilità e fruibilità della piazza.
Rispetto al progetto di concorso risultano invariati i principali criteri progettuali. Resta «la creazione lungo l'emiciclo di uno spazio pedonale alberato che, evocando la tipologia del "paesaggio pubblico", si configura come elemento di delimitazione ma anche di connessione tra spazio urbano e parco», spiegano i progettisti nella relazione che accompagna l'esecutivo. Agli aceri che perimetrano la piazza lungo la cortina edilizia curvilinea viene aggiunto un terzo filare.
Altro punto fermo è la «valorizzazione della prospettiva tra piazza castello e l'asse di Via Dante, costruita secondo quella logica di progressivo passaggio dall'ambito di carattere prettamente urbano (Via Dante-Largo Beltrami) e quello di carattere naturale (Parco Sempione) individuata dalla direttrice del Sempione, ideale collegamento tra città e territorio». Rivisitata rispetto al progetto di concorso, la pavimentazione di via Beltrami, non sarà più in calcestre ma in granito bianco di Montorfano e di beola grigia.
Il trattamento delle aree a verde prospicienti al Castello è risolto con l'ampliamento della aree inerbite e attraverso nuove piantumazioni, il tutto in «un'ottica improntata al "restauro" dello stato di fatto paesaggistico che evita stravolgimenti dell'immagine del Castello storicizzata nel suo rapporto tra il tessuto urbano e il Parco Sempione», scrivono ancora i progettisti.
di Mariagrazia Barletta
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