Il mitico bar Camparino in Galleria, che trasformò - oltre 100 anni fa - l'aperitivo in vero e proprio rito milanese, ha riaperto le sue porte con un progetto di restyling firmato Lissoni Casal Ribeiro che, nel pieno rispetto della storicità del luogo, riporta alla luce le qualità del design originario, valorizzando il concetto della convivialità e del bere milanese.
© Santi Caleca
Camparino in Galleria, la storia
Il progetto di Lissoni Casal Ribeiro restituisce alla città un pezzo importante della sua storia.
Il Camparino in Galleria venne infatti fondato nel 1915 da Davide Campari come "fratello minore" del celebre Caffè Campari in cui suo padre inventò, a inizio secolo, l'ormai famosissimo liquore rosso associato in tutto il mondo all'aperitivo all'italiana.
Luogo di incontro per intellettuali e celebrità, tra cui Arrigo Boito e Tommaso Marinetti, il locale rappresentava anche un'icona liberty per l'epoca, l'arredo infatti è ad opera, tra gli altri, del celebre ebanista Eugenio Quarti, del mastro ferraio Alessandro Mazzucotelli e del pittore Angelo d'Andrea.
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Il progetto di recupero, tra restauro conservativo e rifunzionalizzazione di nuovi ambienti
Per i progettisti, il rinnovamento di un'istituzione come quella del Camparino ha significato principalmente far rivivere alcuni principi dell'interior design milanese, mantenendo intatta quella socialità e convivialità che è parte intrinseca della città.
Ogni stanza ha per questo una storia a sè e un approccio progettuale differente.
Al Bar di passo è stato dedicato un restauro conservativo con lo scopo di recuperare integralmente gli stilemi esistenti. Gli unici interventi sono stati per questo il rifacimento dell'illuminazione del cassettonato superiore e delle vetrine degli ingressi nel rispetto di quelli già presenti in Galleria.
Nell'area di passaggio che porta al dehor invece, lo stile si rinnova anticipando quello del primo piano, senza però perdere l'identità che lo lega al Bar di passo.
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La Sala Spiritello invece, pur essendo fortemente legata alla storicità del luogo, si rivolge alla nuova socialità milanese, punta ad attrarre anche le giovani generazioni ispirate dalle tendenze internazionali
Lo spazio si sviluppa intorno ad un grande arredo centrale con la funzione di bancone bar e un tavolo penisola conviviale con rivestimento a specchio cannettato retroilluminato, entrambi pensati per valorizzare la preparazione e la degustazione dei cocktail.
L'impatto visivo dello spazio è esaltato dal soffitto a losanghe retroilluminato che richiama il cassettonato del Bar di passo.
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La Sala Gaspare Campari al piano interrato è infine una novità, frutto del recupero di ambienti originariamente occupati da magazzini diventa oggi uno spazio intimo e flessibile adatto a diverse tipologie di eventi.
L'arredo qui è minimo, scandito dalle lampade appese alle volte che richiamano il disegno dei rosoni della pavimentazione della Galleria, e dal bancone in legno originariamente posto al primo piano.
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Crediti di progetto
Design Team: Piero Lissoni con Fabrizia Bazzana, Alessandro Bongiorni, Ilia D'Emilio, Sara Cerboneschi, Nathalie Sabbatucci
Photo credits: Santi Caleca
Styling: vandersandestudio
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