Con l'affidamento della progettazione esecutiva al raggruppamento di COR Arquitectos, parte concretamente a Canosa di Puglia "C.Ur.A Corridoio Urbano Archeologico Ecologico", un intervento di valorizzazione e rigenerazione urbana finanziato dalla Regione Puglia tramite il bando "Infrastrutture verdi", volto a integrare dimensione culturale e sociale delle aree pubbliche periferiche elevandone la qualità ambientale ed ecologica.
Al finanziamento regionale di un milione e 300mila euro ha fatto seguito da parte dell'Amministrazione comunale una gara di respiro europeo per affidare la progettazione esecutiva e altri servizi tecnici a cui hanno partecipato tra gli altri anche ABDR Architetti Associati e Gonçalo Byrne.
Lo scorso febbraio la pubblicazione della graduatoria definitiva, a cui è seguito l'incarico al raggruppamento vincitore costituito da COR Arquitectos con l'architetto Anna Merci, l'ingegnere Alessandro Gasparini, l'archeologa Anna Alice Leoni, il geologo Davide Gasparetti e Stefano Nervi (giovane professionista espressamente richiesto dal bando), meritevole di aver sviluppato una soluzione efficace e sostenibile sia dal punto di vista paesaggistico che, non da meno, economicamente realizzabile.
Follow me! - questo il nome del progetto - sarà un filo colorato, di un giallo intenso che rievoca i toni del tufo canosino e le vaste distese dei campi pugliesi, in cui metafora e significato convergono in un segno netto che percorrerà l'asse principale della cittadina come una dorsale verde che attraversa la città (da Sud-Ovest a Nord-Est) creando un nuovo sistema di fruizione dell'ingente patrimonio storico-archeologico esistente.
Un invito a riconoscere e seguire un percorso, un chilometro dell'accoglienza immaginato per chi arriva per la prima volta a Canosa, o per chi, pur abitandola quotidianamente, non ha colto la bellezza e la storia racchiusa in questo angolo di territorio pugliese, un luogo dove i confini urbani si mescolano con i terreni agricoli e dove le stratificazioni fanno di Canosa un esempio di città archeologica del sud Italia.
"Insieme all'architetto Annamaria Gagliardi (Dirigente Urbanistica e Territorio), e a tutta l'amministrazione comunale, abbiamo cercato di coinvolgere gli attori del territorio per sviluppare una strategia di valorizzazione che iniziasse proprio dal rapporto tra città contemporanea e archeologia" - spiega Sabina Lenoci, architetto e assessore alla Programmazione Territoriale, Archeologia, Politiche della casa.
"I progettisti hanno capito perfettamente come rapportarsi rispetto alle richieste del bando C.Ur.A, che permetterà di dare il via anche a progetti di nuova mobilità lenta per inglobare piazze e aree incolte dando una logica globale al tessuto urbano".
Puntando sulla qualità estetica e funzionale, l'intervento favorirà quindi la connessione tra le diverse parti di città, tra il patrimonio archeologico di Canosa - suddiviso tra superficie e ipogeo - e il contesto urbano attuale, individuando lungo il percorso una sequenza di spazi pubblici "culturali" e a giardino per renderli accessibili. Grotte artificiali, tumuli, ipogei e cave per l'estrazione del tufo riemergeranno attraverso la segnaletica a terra che, oltre ad indicare la direzione, si estenderà nei punti di interesse creando delle "stazioni QRcode", piccoli scrigni che ne racconteranno la storia.
"Follow me! passa attraverso la città e riprende tutti gli spazi centrali, non aggredisce i luoghi ma li trasforma, non costruisce nulla di nuovo, ma interviene con materiali che puntano alla sostenibilità, prestando attenzione all'allestimento urbano per evidenziare il valore di museo a cielo aperto della città di Canosa. Prevediamo la fine dei lavori entro fine 2022". - chiosa l'architetto Lenoci.
Un progetto che ha trovato piena approvazione anche dalla giuria - composta da Angela Barbanente (docente ordinario di Urbanistica del POLIBA ed ex assessore all'urbanistica della regione Puglia che ha siglato il piano paesaggistico della Puglia), da Italo Maria Muntoni (archeologo e all'epoca sovrintendente facente funzioni della Soprintendenza ai beni archeologici, belle arti, architettura e paesaggio delle provincie BAT e Foggia) e Roberto Zancan (docente presso l'Università di architettura di Ginevra, studioso e intellettuale internazionale) - valutato come "un modello da seguire capace di trasformare l'energia già presente sul territorio e mostrando una dinamica di sviluppo possibile in un centro di una città meridionale".
Planimetria generale del nuovo prototipo di accoglienza
Masterplan culturale: un nuovo circuito per la fruizione archeologica e paesaggistica di Canosa
Un filo giallo che connette la città, gli spazi e le persone
Individuando 6 ambiti urbani e 12 stazioni QRCode, il progetto prende il via dalle Terme Lomuscio, attraversa la città consolidata e si connette alle importanti aree archeologiche di Giove Toro, al Giardino Petroni, alla Villa Comunale giungendo poi al Centro Servizi Culturale, alla Scuola Garrone, all'area mercatale, alle aree limitrofe al Battistero di San Giovanni.
Dal punto di vista esecutivo, l'intervento prende forma a partire da una superficie in calcestruzzo drenante gialla su marciapiedi e strade (colore scelto per ridurre il fenomeno delle isole di calore) che, come il filo di Arianna, indicherà il percorso al visitatore immaginando le soste in prossimità delle cosiddette "stazioni QRcode". Ogni soglia sarà dotata di un segnalatore di percorso, realizzato con lo stesso materiale colorato e pensato con un doppio codice visivo:
- sottoforma di colonna, per indicare i siti archeologici in superficie
- archetipo delle forme geometriche delle sezioni scavate nelle grotte di tufo, per indicare i siti ipogei.
Abaco degli ideogrammi per la nuova segnaletica: la nuova grafica è il risultato della stilizzazione delle forme archetipe che compongono la città sotterranea, quella in superficie e anche le trame agricole alle porte di Canosa
A sinistra un dettaglio all'interno del Battistero di San Giovanni, a destra l'ideogramma del nome latino di Canosa scavato direttamente nel calcestruzzo giallo
Non meno importante dal punto di vista qualitativo, l'individuazione degli spazi verdi lungo il percorso, all'interno dei quali sono previste una serie di azioni con valore partecipativo, studiate ad hoc per invitare la cittadinanza all'azione collettiva nello sviluppo degli interventi.
Creando una continuità visuale e percettiva che richiama l'identità di Canosa, nel percorso non mancherà la rievocazione dei campi coltivati, degli ulivi, dei frutteti e dei campi di fiori spontanei ai margini del costruito, riportati all'interno del progetto attraverso la scelta delle essenze vegetali, come ad esempio il prato fiorito previsto nell'area verde in corrispondenza del Battistero di San Giovanni, o in rain gardens contro le bombe d'acqua in città. Infine, in ottica futura, il progetto prevede alcuni strumenti per il coinvolgimento attivo della cittadinanza, tra cui laboratori progettuali, passeggiate in loco e azioni di marketing partecipativo.
Follow me! guarda quindi a una Canosa di Puglia del futuro, configurandosi come il primo atto dell'ampia strategia di rigenerazione che, in previsione del potenziamento della linea ferroviaria regionale che corre parallela al Fiume Ofanto, si connetterà all'area antistante la stazione, trasformandola nel punto nodale di interscambio con biglietteria e nuovi servizi per la mobilità lenta.
Un intervento, dunque, che a cominciare da un segno netto di colore, mira a risolvere la complessa morfologia della città e rendere organico il sistema urbano, fungendo al tempo stesso da esempio virtuoso di rigenerazione che vede la cittadinanza come parte attiva dell'intero processo.
Rigenerazione urbana dello spazio di fianco al centro servizi culturali attraverso rain gardens, alberi per ombreggiamento, mitigazione visiva e ambientale. Creazione di uno spazio qualitativo di aggregazione
di Elisa Scapicchio
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