Trasformare una frattura urbana in uno spazio condiviso grazie ad un'operazione di rigenerazione urbana che, per sollecitare la riappropriazione di luoghi e stimolare il desiderio di partecipazione dei cittadini, si serve dei mezzi messi a disposizione dall'architettura, dalla ricerca psicosociale, dall'arte e dalla comunicazione. Accade ad Aprilia, in provincia di Latina, e più precisamente nel quartiere Toscanini, dove un gruppo multidisciplinare di cui fanno parte Orizzontale, NOEO, ADLM Architetti, sta dando nuova vita ad una parte della città rimasta incompiuta. Un'azione basata su una modalità operativa originale, battezzata «Prossima apertura».
Fulcro del progetto è un vuoto urbano incompiuto: oltre 8.600 metri quadrati che si sviluppano tra edifici a destinazione residenziale. Un vuoto che doveva essere una piazza intitolata alla Comunità europea, con tanto di mercato coperto, ma con il fallimento della cooperativa cui si deve la costruzione delle residenze, la piazza non è mai stata realizzata.
Rimasta terreno incolto fino a luglio 2019, l'area è ora consegnata ad un diverso destino: suddivisa su tre livelli, sta conquistando la dignità di spazio pubblico. È stata infatti completata la quota più bassa della futura piazza della Comunità europea.
Aprilia, Prossima Apertura - Ritratti , fotografia di © Alessandro Vitali
Il progetto è stato tra i vincitori del concorso di idee per la riqualificazione di 10 periferie urbane bandito nel 2016 dal Mibact e dal Consiglio nazionale degli Architetti. Inizialmente faceva parte del gruppo l'associazione di curatori di arte urbana Walls (oggi non più attiva).
Il team di Orizzontale:
Margherita Manfra, Roberto Pantaleoni, Giuseppe Grant, Nasrin Mohiti Asli, Stefano Ragazzo.
ADLM Architetti: Marco Di Giorgio, Maurizio Moretti, Mauro Zangrilli
NOEO: Giorgia Cioccetti, Antonio Chimienti, Samuele Cocci, Valentina Nannini
Tre piazze integrate, distinte e permeabili
A partire dalla ricomposizione di legami nel tessuto architettonico e sociale circostante, il progetto giunge a definire una piazza su tre livelli.
Fotografia di © Alessandro Imbriaco
Fotografia di © Alessandro Imbriaco
Alla quota più alta è previsto uno spazio multifunzionale per il tempo libero, il gioco, lo sport e la relazione.
La quota intermedia è caratterizzata da un sistema di rampe a lieve pendenza, che agevola le percorrenze, anche ciclabili, dell'intera area, con aree per il fitness e spazi di sosta che mettono in relazione le diverse quote.
Nella quota più bassa, oggi completata, è previsto un ampio spazio prevalentemente libero, al centro del quale si trova un'area verde. In presenza di una grande seduta a nastro, la zona pavimentata attorno al giardino assolve la funzione di punto di incontro, aggregazione e socializzazione.
Fotografie di © Alessandro Imbriaco
Per poter permettere una riappropriazione fisica e affettiva dello spazio durante le stesse fasi di lavoro, la realizzazione delle tre piazze è prevista in fasi distinte, costantemente accompagnate da workshop sociali.
L'architettura chiama in causa i linguaggi dell'arte, dell'advertising e della performance
Il cartello "Prossima Apertura" che campeggia davanti al cantiere prepara alla trasformazione di uno spazio di risulta in uno spazio pubblico condiviso.
Fotografia di © Alessandro Vitali
La comunicazione è stata individuata dai progettisti come strumento fondamentale per instaurare un efficace dialogo con i cittadini, per stimolare la loro immaginazione e per innescare un desiderio di partecipazione. In tal senso il progetto ha predisposto strategie di coinvolgimento mediate dai linguaggi dell'arte, dell'advertising e della performance.
Più nel dettaglio, il programma segue una modalità innovativa che Orizzontale ha sperimentato negli ultimi anni in progetti su scala nazionale e internazionale, qui perfezionandola in un programma che, pur non essendosi ancora compiuto, ha già cominciato a essere indicato come il modello "Prossima Apertura". Un approccio olistico e sperimentale, flessibile e aperto allo spazio in cui opera.
Fotografia di © Alessandro Vitali
Attraverso azioni pubbliche i progettisti hanno predisposto una serie di focus group e di workshop di arte pubblica, lavorando alla costruzione di un immaginario condiviso, a partire dalla scelta di rendere il cantiere un luogo aperto, accessibile e partecipato. L'intervento ha favorito una graduale e condivisa riappropriazione degli spazi. Non solo quelli della futura piazza della Comunità Europea, ma anche i ballatoi dei grandi edifici residenziali che sostituiscono uno spazio pubblico a lungo trascurato e oggi in fase di riattivazione.
Sono coinvolti nel gruppo di lavoro tra gli altri il vincitore del World Press Photo Alessandro Imbriaco e il graphic artist Rub Kandy. La multidisciplinarietà ha consentito di agire su più livelli progettuali, così da innescare, a fianco della ridefinizione architettonica dell'area, un processo di community building.
Laboratori tematici e attività per stimolare la riappropriazione del luogo ed avvicinare le persone
L'approccio interdisciplinare che ispira il programma "Prossima Apertura" ha come obiettivo la ricucitura degli spazi e della stessa comunità che abita il quartiere Toscanini. Con "processo partecipato" i progettisti intendono un modello di intervento integrato che possa identificare linee di sviluppo site specific in grado di evolvere insieme al progetto stesso.
«Interpretare la cultura locale di un contesto vuol dire cogliere quelle dimensioni emozionali e simboliche che organizzano il rapporto tra cittadini e territorio, che ne mediano la percezione e influiscono sul modo in cui quel medesimo contesto viene vissuto», spiegano gli esperti di esplorazione psicosociale di NOEO.
Fotografia di © Alessandro Vitali
Questionari, focus group e successivi tavoli di coordinamento, hanno consentito all'associazione specializzata in dinamiche di gruppo di individuare aree critiche e linee di sviluppo, con l'obiettivo di aiutare l'amministrazione e le realtà associative, coinvolte nel progetto, a connotare in maniera mirata gli interventi e la loro azione sul territorio.
Avvicinare le persone, tra loro e allo spazio pubblico, è uno degli obiettivi fondamentali del progetto "Prossima Apertura", che ha fin delle primissime fasi costruito una comunicazione costante e diretta con gli abitanti. «Quando c'è un vuoto urbano, all'interno di un quartiere densamente popolato come Toscanini, si crea un ostacolo, una distanza tra lo spazio realmente vissuto e quello potenzialmente vivibile», osservano i progettisti di Orizzontale.
Una programmazione di attività e laboratori preliminari e intermedi, è stata pensata per stabilire un dialogo tra la comunità e gli architetti e all'interno della stessa comunità di quartiere. Tra questi il progetto Paint'n'Play del graphic artist Rub Kandy e quello del fotografo Alessandro Imbriaco. Questi due progetti in particolare insistono sull'area dei ballatoi e del prospiciente edificio misto che comprende abitazioni di edilizia popolare e i locali che ospitavano una scuola che poi è stata chiusa. I progetti coinvolgono questo spazio in attesa dell'insediamento di associazioni culturali, presidi fissi che avranno il compito di preservare e continuare il lavoro svolto in questa fase di riattivazione sociale e architettonica.
Fotografie di © Alessandro Vitali
Nello specifico, Paint'n'Play è un'opera anamorfica che, utilizzando gli effetti di illusione ottica, ha invitato gli abitanti a visitare lo spazio dei ballatoi, riappropriandosi in modo ludico di spazi precedentemente caratterizzati dall'incuria e dall'abbandono.
Alessandro Imbriaco, da tempo impegnato sui temi dell'abitare, ha definito un progetto fotografico negli spazi e con gli abitanti del quartiere. Nella prima fase del lavoro, Imbriaco ha realizzato ritratti di gruppo, tra persone sconosciute e non, tutte abitanti il quartiere Toscanini. Insieme a NOEO, ha poi sviluppato la ricerca Oratio: ogni scatto è diventato una piccola edizione speciale, a tiratura pari al numero di persone ritratte, più uno. Le foto sono state restituite a ognuno dei partecipanti, creando un'occasione di incontro e intervista con gli psicologi sociali. Alle pareti dei ballatoi sono stati affissi alcuni di questi ritratti, stampati a grandezza naturale, suscitando curiosità e fermento tra gli abitanti del quartiere.
Con l'inaugurazione della prima piazza, si attiveranno nuovi workshop a cura di Orizzontale, mentre in adiacenza proseguirà il cantiere che porterà al completamento del sistema di spazi pubblici.
di Mariagrazia Barletta
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