Puntare al dialogo tra infrastruttura e città storica. È questo l'obiettivo del progetto del nuovo waterfront di Taranto, primo passo verso la rinascita della città, dopo decenni di storia incentrata sull'acciaieria.
Frutto del recente accordo siglato tra il Comune di Taranto e l'autorità Portuale del Mar Ionio - Porto di Taranto - che prevede la condivisione dei percorsi progettuali e operativi che ridefiniranno il profilo e le aree di cerniera tra porto e città - l'intervento punta quindi a valorizzare unicità, bellezza e storia.
Il progetto, curato dalla società di architettura e ingegneria MAS - Modern Apulia Style di Taranto ha visto il coinvolgimento di numerosi professionisti tra cui lo studio Peluffo & Partners, da anni impegnato nella ricerca sul territorio tantantino e in particolare sul rapporto tra città e mare.
"Immagino Taranto - racconta Francesco Lasigna, Direttore tecnico di MAS e team leader di progetto - . L'auspicio è che la Taranto contemporanea, attraverso la qualità progettuale, non tenda più all'espansione territoriale incontrollata, ma alla rigenerazione delle aree marginali, specialmente quelle ricche di risorse e potenzialità come i waterfront che sono proprio quegli spazi che trasferiscono alla città la possibilità di un continuo cambiamento e miglioramento dell'intero tessuto urbano".
Una cerniera tra porto e città
Il progetto candidato dal Comune e dall'Authority si articola attraverso i seguenti ambiti:
- realizzazione del nuovo varco Est;
- interventi di difesa costiera e percorsi pedonali nella darsena adiacente alla Calata 1 del Porto di Taranto;
- interventi di difesa costiera e percorsi pedonali nelle aree demaniali antistanti le mura della Città Vecchia;
- waterfront del Lungomare Giardini - Pontile Rota.
Non solo un'opera infrastrutturale dunque, bensì uno strumento per rivitalizzare il centro storico, valorizzando il patrimonio architettonico, archeologico, culturale, ambientale e naturalistico della città.
Si parte dalla zona di Porta Napoli, oggi sede del terminal bus, in cui sorgerà un nuovo parco che degradando verso il mare formerà un anfiteatro per consentire una nuova suggestiva vista sulla città. Seguirà poi una passeggiata verso il Ponte di Pietra e poi sul Molo Sant'Eligio, fino a raggiungere la nuova passerella sul mare al di sotto delle mura aragonesi della città vecchia, realizzata su pali con tecnologie reversibili e distaccate dal bene monumentale che si aprirà in ampi piazzali per creare nuovi spazi per il tempo libero la cultura e i servizi per cittadini e turisti.
Gli ascensori, collocati in vari punti, consentiranno l'accesso ai diversamente abili, servendo allo stesso tempo le uscite dagli ipogei per collegare l'infrastruttura ai luoghi storici ed archeologici.
La passeggiata culminerà infine nei pressi del Castello aragonese dove si ricercherà un collegamento con i suoi giardini e dove a livello del mare sarà creato un prolungamento di Piazza Castello.
Inoltre, in vista dei Giochi del Mediterraneo del 2026 e della prossima Biennale del Mediterraneo, il progetto potrà essere funzionale ai grandi eventi, divenendo approdo per le imbarcazioni per le gare, e luogo di esposizioni artistiche a cielo aperto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
pubblicato il: