È stato inaugurato mercoledì 14 ottobre - alla presenza del presidente del Consiglio dei ministri, dei vertici di Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale ad alta tensione, e delle autorità locali - il nuovo elettrodotto sottomarino che consente di fornire all'isola di Capri energia da fonti rinnovabili, abbattendo le emissioni di inquinanti grazie alla dismissione dell'attuale centrale a gasolio.
Un'opera nata da un investimento 150 milioni di euro da parte di Terna, che comprende la nuova stazione elettrica, firmata da Frigerio Design Group dopo aver vinto, nel 2015, un concorso internazionale di progettazione.
L'architetto Enrico Frigerio ha puntato su geometria, verde e luce per fare della stazione un elemento discreto, in dialogo col contesto naturale di grande pregio, caratterizzato dalle inconfondibili ripide e scoscese pareti di roccia, ricche di vegetazione.
Fotografia: © Enrico Cano
La stazione appare come «un edificio industriale sviluppato a partire dalle specificità del luogo» e «si inserisce nel contesto naturale con un senso di ritrovata armonia». «La matrice naturale di Capri, i suoi gradoni calcarei, la vegetazione mediterranea e gli elementi che caratterizzano il luogo, sono stati l'ispirazione per il progetto architettonico», riferiscono allo studio Frigerio.
L'orografia del terreno determina la planimetria della stazione elettrica: i gradoni calcarei che salgono dalla Marina Grande diventano muri di contenimento o edifici, mentre la vegetazione mitiga i volumi e l'impatto visivo, occupando in modo spontaneo gli spazi vuoti.
L'architettura: una presenza «industriale» mitigata
Le facciate ripropongono le cromie del paesaggio caprese; mentre il carattere industriale è affidato alla qualità dei materiali e ai dettagli. Tra l'altro, in condizioni ambientali aggressive, per la presenza ad esempio di salsedine ed umidità, il progetto ha puntato su «soluzioni in grado di azzerare le manutenzioni», riferiscono ancora i progettisti.
Fotografia: © Enrico Cano
Fotografia: © Enrico Cano
Giochi di pieni e vuoto danno vita a effetti percettivi dinamici che contribuiscono alla mitigazione visiva dell'architettura. Il verde si insinua tra i volumi occupando gli spazi vuoti, distribuendosi in modo spontaneo proprio come nelle aree circostanti il lotto e nelle pareti calcaree dell'isola. La vegetazione è quella tipica locale, con arbusti e piante sempreverdi, adatta a garantire un effetto di mitigazione costante nell'arco dell'anno. Il progetto del verde è stato pensato per azzerare le manutenzioni e ottenere, dopo un primo periodo di assestamento, una crescita autonoma.
Qualche dettaglio tecnico
«I pannelli di tamponamento degli edifici sono in cemento armato a taglio termico, rifiniti con una graniglia a spacco di marmi dei colori della pietra calcarea e forma trapezoidale. I pannelli sono realizzati con cassero "master", sul cui fondo vengono predisposte le placche in ottone brunito dotate di zanche in modo da rimanere ammorsate in solido nel getto del pannello», viene specificato dallo studio in una nota.
Fotografia: © Enrico Cano
Fotografia: © Enrico Cano
«Lo stesso disegno dei pannelli in cemento - si legge ancora nella nota - è riproposto nei pannelli modulari in lamiera di ottone brunito (montata su telai e lavorata con macchine a controllo numerico), utilizzati per parapetti, cancelli, schermi e recinzioni. L'effetto percettivo del gioco di vuoti e pieni viene invertito, incrementando - grazie alla predominanza dei vuoti - la permeabilità della struttura».
«Per la costruzione si è ricorso all'uso della prefabbricazione sia pesante sia leggera, con lo scopo di semplificare il cantiere e ridurre i tempi di costruzione e i costi. Gli scarti delle lavorazioni costituiscono le placche da inserire nei pannelli di calcestruzzo, in modo da impiegare tutto il materiale».
Fotografia: © Enrico Cano
Fotografia: © Enrico Cano
«Il progetto illuminotecnico è stato sviluppato nel pieno rispetto della condizione paesaggistica e riducendo al minimo l'impatto sull'inquinamento luminoso. I corpi illuminanti, con parabole del tipo cut-off, sono stati posizionati con l'obiettivo di nascondere la sorgente luminosa, adottando tecnologia Led per ridurre consumi e manutenzione. Tra il parapetto e i muri è stata scelta una illuminazione scenografica che evidenzia verso l'alto le lamiere forate e verso il basso i muri, rendendo suggestiva anche la visione notturna della stazione», riferiscono ancora allo studio Frigerio.
Approvvigionamento da fonti rinnovabili: risparmio annuo pari a 130mila tonnellate di CO2
La dismissione della centrale a gasolio presente sull'isola e la possibilità di approvvigionamento di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili - proveniente dalla terraferma - porteranno notevoli benefici dal punto di vista ambientale.
Fotografia: © Enrico Cano
Fotografia: © Enrico Cano
Al tempo stesso l'ingresso di Capri nella rete elettrica nazionale assicurerà risparmi per la collettività e il sistema elettrico, stimati in circa 20 milioni di euro l'anno, e una riduzione di 130mila tonnellate annue di CO2.
di Mariagrazia Barletta
Crediti del progetto
Committente: Terna Rete Italia S.p.A.
Lavori: 2012 - 2018
Superficie lotto: 3000 mq
Edifici: 1000 mq
Progetto architettonico, esecutivo e direzione artistica: Frigerio Design Group
Collaboratori: Enrico Frigerio con Carola Ginocchio, Fabio Valido, Federico Biassoni, Daniele Bona, Daniela Galletti, Emanuela Masala, Giulia Pasqualini Galliani, Anna Tsareva
Strutture: Protel - Ing. Carmine Mascolo
General Contractor: Edildovi S.r.l.
Strutture prefabbricate: Beton Costruzioni S.p.A.
Carpenterie metalliche: Cerrato Officine S.r.l.
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