Quanti metri quadri devono essere riqualificati per raggiungere gli obiettivi energetici ed emissivi che l'Italia si è data, attraverso il Piano Energia e clima (Pniec), guardando al traguardo del 2030? Solo nel settore residenziale occorre mettere mano, ogni anno, in media a circa 25 milioni di metri quadri, per i quali serve un investimento che oscilla tra i 9 e gli 11 miliardi all'anno (il Superbonus assorbe al massimo 3,3 miliardi all'anno).
La stima è contenuta nella Strategia per la riqualificazione energetica del parco immobiliare nazionale (Strepin) 2020 che, adeguandosi alla direttiva Epbd (2018/844), sostituirà la precedente del 2015. La bozza contenente la Strategia 2020 è stata pubblicata sul sito del Ministero dello Sviluppo economico ed è stata aperta una fase di consultazione pubblica che chiuderà il 16 dicembre 2020. Cittadini, operatori, associazioni di categoria, possono prenderne parte inviando proposte.
Residenziale: 25 milioni di mq da riqualificare per un costo che va da 9 a 11 miliardi all'anno
Lo scenario Pniec prevede dal 2020 al 2030 un risparmio di 0,33 Mtep/anno di energia finale per il settore residenziale. Allo stesso tempo le emissioni di CO2 dovrebbero passare da 44,1 Mton del 2020 a 32,7 Mton nel 2030, con un risparmio di oltre il 40% rispetto ai livelli del 1990. Partendo allora dalla situazione attuale del parco immobiliare residenziale italiano, quale sforzo, in termini di metri quadri da efficientare e di investimento, dovrà essere messo in campo per traguardare gli obiettivi fissati al 2030?
Nella Strategia per la riqualificazione energetica del parco immobiliare nazionale si analizzano separatamente il settore residenziale e quello terziario, attraverso un modello che consente di individuare la soluzione di minimo costo per raggiungere gli obiettivi di risparmio energetico al 2030.
Ne derivano più scenari per il residenziale. In particolare, considerando le soluzioni di minimo costo, per mantenere fede agli impegni messi nero su bianco nel Pniec, occorrono 9,18 miliardi di euro l'anno con quasi 25 milioni di metri quadri da riqualificare. In questo caso, viene sottolineato nel documento in consultazione, il sistema si orienterebbe verso un mix di interventi che favorisce la riqualificazione profonda. I metri quadri da riqualificare scenderebbero di circa il 20% (sarebbero pari a circa 20 milioni) se la riqualificazione energetica intervenisse adeguando gli edifici tipo esistenti al rispetto dei requisiti minimi stabiliti dalla legge, a fronte di un delta costo che salirebbe a 11,09 miliardi l'anno (si veda la tabella in basso tratta dalla Strepin 2020).
Per un confronto, vale la pena ricordare che il Dl Rilancio ha stimato che per sostenere il Superbonus occorrano 63,6 milioni di euro per l'anno 2020, 1.294,3 milioni di euro per l'anno 2021, 3.309,1 milioni di euro per il 2022, 2.935 milioni di euro per il 2023, 2.755,6 milioni di euro per l'anno 2024.
Terziario: 21 milioni di mq/anno da riqualificare
Lo scenario Pniec prevede per il settore terziario un risparmio di 0,24 Mtep/anno di energia finale dal 2020 al 2030; le emissioni di CO2 dovrebbero passare da 17 Mton nel 2020 a 10,9 Mton nel 2030.
Per centrare gli obiettivi al 2030, occorrerebbe riqualificare circa 21 milioni di mq ogni anno, in particolare la superficie assorbita dagli uffici sarebbe di 1,7 milioni di mq per un contro-investimento di quasi 0,7 miliardi di euro all'anno. Per le scuole i mq da riqualificare sfiorano la soglia dei due milioni di mq, con un investimento di 0,551 miliardi di euro all'anno (si veda la tabella in basso tratta dalla Strepin 2020).
Invito all'approccio olistico
Un concetto importante viene ribadito in più punti della Strepin 2020 e riguarda la necessità di seguire un approccio olistico alla ristrutturazione del parco immobiliare nazionale, ancor più di quanto sia stato fatto sino ad oggi, ad esempio con l'attuata integrazione di sismabonus ed ecobonus.
Sarebbe auspicabile - si legge nel documento - valutare quelle soluzioni che porterebbero ad un miglioramento energetico ma anche dell'architettura, oltre che ad una minore vulnerabilità sismica e ad un maggior grado di sicurezza, anche antincendio.
La Strepin contiene anche indicazioni per incentivare determinati interventi che, a parità di costi, risulterebbero ad esempio efficaci su alcune tipologie di edifici e meno su altre.
di Mariagrazia Barletta
Per accedere alla consultazione pubblica: www.mise.gov.it/
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