È arrivato il verdetto della giuria di Tactical Urbanism Now!, la sfida lanciata da TerraViva Competition per immaginare città in cui lo spazio pubblico fosse capace di superare la tradizionale concezione del parco, della piazza o della strada.
Il concorso invitava studenti, architetti, designer, urbanisti, ingegneri, artisti, creatori, attivisti e chiunque fosse interessato alla trasformazione dello spazio urbano contemporaneo, a sperimentare nuovi scenari urbani, che generassero lo scambio sociale, le attività di comunità e l'interazione dei cittadini attraverso l'implementazione di progetti multifunzionali.
Sulla base dei principi dell'urbanistica tattica, le proposte risultano modulabili e flessibili, trasformando lo spazio urbano in luogo giocoso, vivace e accogliente.
Alle domande «Come lo stesso spazio potrebbe consentire funzioni diverse secondo il programma del giorno?» e «In che modo uno spazio può soddisfare esigenze diverse in base alle esigenze dei potenziali utenti?» le risposte sono arrivate da tutto il mondo e le proposte hanno presentato soluzioni di varia natura, da spazi per la biodiversità a strutture mobili per eventi, fino a soluzioni di carattere sociale per trasformare gli spazi degli ospedali e favorire la salute mentale di pazienti e familiari.
I progetti vincitori
1° classificato: "Rebirding for social impact"
Nathalie Eldan, Victoria Sosolic (Francia)
Il progetto, sviluppato in un'area abbandonata nel cuore di Parigi, concentra l'attenzione sulla scomparsa della biodiversità nei grandi centri urbani, proponendo di ripopolare lo spazio pubblico con uccelli autoctoni.
L'intervento si divide in 3 fasi:
- una pavimentazione in legno integrata alla strada, come fosse un'area pedonale
- l'inserimento di arredo urbano per il pubblico e strutture per gli uccelli costituite da sette torri di legno riciclato e una torre osservatorio per i visitatori
- creazione di una comunità locale attorno al mondo dei volatili
In questo modo, il progetto punta a sviluppare un immaginario collettivo che sensibilizzi sul tema delle questioni ambientali, fungendo inoltre da catalizzatore per una più ampia riqualificazione del quartiere.
2° classificato: Musical Ecosystems
Callum Skinner, Jia-Hao Yang, Stanley Smith (United Kingdom)
Il contesto di riferimento del progetto è il quartiere Magdolna della città di Budapest, costellato da locali di musica alternativa che, per questioni politiche, rischiano di scomparire, problematica rafforzata anche dalla pandemia in corso.
Musical Ecosystems, si propone come uno spazio mobile collocabile all'interno degli edifici abbandonati della città, facilitando stoccaggio e trasporto dell'attrezzatura musicale e offrendo, allo stesso tempo, l'opportunità di concerti musicali spontanei.
La struttura, adattabile e trasformabile, fungerebbe da palco per spettacoli, per allestimenti di workshop e per eventi interattivi, arricchendo il paesaggio sonoro degli spazi pubblici di Budapest e consentendo a locali di musica indipendenti vulnerabili di sviluppare la loro presenza urbana.
In questo senso, il progetto punta anche allo scopo sociale, incoraggiando i gruppi emarginati a immergersi nella musica attraverso lo strumento dello spettacolo.
3° classificato: Eventopia
Lorenzo de Pascale, Loris Luigi Perillo (Italia)
Immaginato a Milano, al centro di piazza Edison, il progetto pone l'accento sull'importanza degli eventi quali strumento per costruire la comunità.
Eventopia è una piattaforma ricca di attrezzature tecnologiche che poggia su un pavimento dipinto disegnando l'area di intervento. Una volta attivata, Eventopia rende disponibili tutti i suoi dispositivi e, se necessario, una cupola di plastica magica si gonfia elettronicamente, trasformando lo spazio in un ambiente luminoso.
Come funziona? Con un'app per smartphone e un monitor pubblico è possibile organizzare l'evento e segnalarlo sullo schermo, invitando così tutti a partecipare.
Di giorno, lo spazio si presta a grande panchina per la comunità; la notte si trasforma in un luogo capace di accogliere performance teatrali, artistiche e musicali.
In questo senso, Eventopia vuole essere un monumento contemporaneo per la città, da usare a proprio piacimento.
Menzioni d'oro
We-Cook
Wei Xiao, Rachel Au-yeung (United States)
Immaginato nella città di Jiangxi, in Cina, il progetto propone una grande cucina aperta per garantire ai familiari dei malati di cancro di poter cucinare per i loro cari. In questo senso, la proposta reinterpreta lo spazio comune degli ospedali, mettendo al centro anche la salute mentale dei pazienti.
Il design modulare porta avanti i programmi originali di cottura, lavaggio e conservazione, con l'aggiunta di spazi comuni per coltivare ortaggi e piante locali.
Con la flessibilità dei blocchi unitari, l'intervento proposto si compone di cinque tipologie di moduli facilmente collegabili e riorganizzabili, conciliando il rapporto tra spazio pubblico e salute urbana.
Inoltre, i colori accesi e la distribuzione degli elementi stimolano l'interazione tra gli utenti, introducendo una nuova forma di spazio pubblico per la comunità ospedaliera.
Garoé
Giacomo Caputo (Italia)
Il progetto si colloca a Lima, in Perù, che dopo il 1940 è cresciuta in maniera incontrollata, dando vita ai "Pueblos Jovenes", insediamenti informali che circondano le città, privi di aree verdi, acqua e elettricità.
Garoé si pone in questo contesto come un albero che riporta in vita i Pueblos Jovenes di Lima, funzionando come un collettore di nebbia: quando il tempo è nuvoloso le reti di propilene della "corona" raccolgono l'acqua e, i tubi di plastica, come fossero radici, la distribuiscono nel terreno, favorendo la crescita della vegetazione spontanea.
In questo modo le colline, lentamente, diventerebbero verdi, permettendo la costruzione di orti collettivi che potrebbero dare vita a relazioni sociali tra i suoi abitanti.
Scopri le 10 menzioni d'onore e i 30 progetti finalisti
terravivacompetitions.com
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