A Bologna il nuovo regolamento edilizio - approvato lo scorso 7 dicembre e in vigore - impone il raggiungimento delle classi energetiche A1 e A3 per le ristrutturazioni importanti. Se in tutta Italia per accedere al Superbonus basta un salto di due classi energetiche, nel capoluogo emiliano non è così. Gli ordini professionali locali, i costruttori e gli amministratori di immobili sono sul piede di guerra e - da quanto si apprende dalla stampa locale (Il Resto del Carlino del 15 gennaio) - sono pronti a ricorrere al Tar.
L'articolo incriminato del regolamento è il numero 28 che per le ristrutturazioni importanti di secondo livello (incidenti su almeno il 25% della superficie disperdente lorda dell'edificio e che possono interessare anche l'impianto termico) prevede il raggiungimento della classe di prestazione energetica non inferiore alla A1 e fissa l'indice di prestazione energetica globale (espresso in energia primaria non rinnovabile) a 60 KWh/mq. Tali valori si inaspriscono per le ristrutturazioni di primo livello (incidenti su almeno il 50% della superficie disperdente lorda e comprendenti anche la riqualificazione dell'impianto termico), per le quali si prevede almeno il raggiungimento della classe energetica A3 con l'indice di prestazione energetica globale non superiore a 30 KWh/mq.
La protesta
«Gli interventi per cui è richiesto il raggiungimento di tali prestazioni (le ristrutturazioni importanti previste dalla norma regionale DGR 967/15 e s.m.i.) - scrive l'ordine degli Ingegneri di Bologna in una comunicazione indirizzata agli iscritti - sono gli stessi necessari ad usufruire delle agevolazioni fiscali del Decreto Rilancio (cd Superbonus 110%), di conseguenza ogni intervento agevolabile per la norma nazionale risulta, per gli immobili all'interno del Comune di Bologna, soggetto anche alle prescrizioni del Regolamento Edilizio».
«In definitiva - precisa ancora la nota -, sarà molto probabile l'esclusione dagli incentivi fiscali per la maggior parte degli immobili all'interno del Comune di Bologna. Si sottolinea infatti che i valori previsti dal nuovo Re sono pari a quelli richiesti per le nuove costruzioni. In aggiunta, le prestazioni richieste dal Re non dipendono dalla forma e dalle caratteristiche del fabbricato (come avviene nella norma regionale) ma vengono fissati valori predeterminati di prestazione (30 e 60 kwh/mq), che se non rispettati impediscono, di fatto, di usufruire delle agevolazioni fiscali (salvo rare eccezioni)».
Le previsioni del nuovo regolamento edilizio comporteranno «l'impossibilità per i proprietari d'immobili nella città metropolitana di Bologna di poter riqualificare i propri fabbricati usufruendo dei benefici fiscali del 110% messi a disposizione dal Governo. Per la gran parte del patrimonio immobiliare esistente, che si trova in classe "G" o "F", arrivare alle classi "A1" o "A3", è un miraggio soprattutto se pensiamo che, il raggiungimento di tali livelli potrà essere ottenuto solo agendo in maniera invasiva all'interno delle proprietà immobiliari con interventi alle finestre o all'impiantistica privata», denuncia Andrea Tolomelli, presidente di Abiconf, l'associazione degli amministratori di beni immobili confederata Confcommercio (l'intervento completo).
Il tavolo tecnico
«Il superbonus 110% a Bologna verrà applicato»: è quanto intanto afferma la vicesindaca con delega all'urbanistica e all'ambiente Valentina Orioli. «Il regolamento edilizio e l'applicazione della legge che prevede il superbonus 110% saranno al centro del tavolo tecnico con gli ordini e i collegi professionali convocato dal Comune di Bologna il prossimo 26 gennaio».
di Mariagrazia Barletta
Il regolamento edilizio di Bologna approvato il 7 dicembre 2020.
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