Superbonus, detrazione su spesa dimezzata per gli immobili a uso promiscuo

La risposta dell'Agenzia delle Entrate ad un interpello (la n. 65 del 2021)

Se l'immobile ad uso residenziale ospita anche studi professionali e/o attività commerciali, la maxi-detrazione al 110 per cento va calcolata sul valore dimezzato della spesa effettivamente sostenuta. E ciò vale anche per gli interventi antisismici e per quelli rientranti nell'ambito dell'ecobonus, ammessi al Superbonus. È quanto - in sintesi - afferma l'Agenzia delle Entrate con una nuova risposta ad un interpello (la n. 65 del 2021). 

Il chiarimento viene sollecitato da un contribuente proprietario di un immobile ad uso promiscuo, adibito a residenza e occasionalmente utilizzato anche come bed and breakfast, che intende eseguire interventi di riqualificazione energetica rientranti nel perimetro del Superbonus.

Ricordando i contenuti della circolare di agosto (la n. 24/E), l'Agenzia delle Entrate ricorda che il Superbonus spetta alle persone fisiche che svolgono attività di impresa, artistiche o professionali se gli interventi agevolabili sono effettuati su immobili dell'ambito «privatistico». Significa che sono da escludere gli immobili strumentali all'attività di impresa, arti e professioni, le unità immobiliari in cui ha sede la propria attività, e i beni patrimoniali appartenenti all'impresa.

Se, invece, l'uso è promiscuo, gli interventi sono agevolabili al 110 per cento?

Per rispondere l'Agenzia delle Entrate fa un passo indietro nel tempo e analizza separatamente la prassi applicabile agli interventi di ristrutturazione, agli interventi antisismici e a quelli di riqualificazione energetica rientranti nel cosiddetto ecobonus.

Relativamente alle ristrutturazioni edilizie (art. 16 bis del Tuir), se gli interventi sono realizzati su unità immobiliari residenziali adibite promiscuamente all'esercizio dell'arte o della professione, o all'esercizio dell'attività commerciale, la detrazione spettante è calcolata sul 50 per cento delle spese sostenute. E questo vale anche nell'ipotesi specifica di interventi che interessino unità immobiliari residenziali adibite promiscuamente anche all'attività (occasionale o abituale) di bed and breakfast.

Quanto al sismabonus, anche per gli interventi ammessi a tale incentivo, nel caso di immobili ad uso promiscuo, vale il principio secondo cui la detrazione si calcola sul 50 per cento delle spese sostenute. Principio estendibile anche agli interventi del sismabonus ammessi alla detrazione del 110 per cento.

Per le spese di riqualificazione energetica ammesse all'ecobonus e per gli interventi «trainanti» e di efficientamento del Superbonus, relativamente agli immobili d'uso promiscuo, non esiste una previsione specifica e analoga a quella applicabile per le ristrutturazioni edilizie ed il sismabonus. «Considerato, tuttavia, che danno diritto al Superbonus le spese per interventi di riqualificazione energetica realizzati su edifici "residenziali", e stante la sostanziale simmetria tra le agevolazioni spettanti per interventi di riqualificazione energetica e di recupero del patrimonio edilizio (ivi inclusi gli interventi antisimici), si ritiene che anche qualora siano realizzati interventi di riqualificazione energetica ammessi al Superbonus su immobili residenziali adibiti promiscuamente all'esercizio dell'arte o della professione, ovvero all'esercizio dell'attività commerciale, la predetta detrazione è ridotta al 50 per cento».

Nel caso specifico del proprietario dell'immobile utilizzato anche come bed & breakfast, interessato a effettuare interventi di efficientamento ammessi alla detrazione al 110 per cento, l'accesso al Superbonus è possibile «limitatamente al 50 per cento delle spese effettivamente sostenute».

di Mariagrazia Barletta

 

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