A Milano, in pieno centro, Park Associati, lo studio di architettura fondato a Milano da Filippo Pagliani e Michele Rossi, completa la ristrutturazione (con sopralzo) di due edifici di Pietro Portaluppi: due blocchi, uno di tre e l'altro di cinque piani, diversi come stile in quanto progettati dall'architetto, protagonista dell'architettura del Novecento, a distanza di quasi venti anni l'uno dall'altro.
Quasi contemporaneamente, Massimo Roj, amministratore delegato di Progetto Cmr, società di progettazione integrata milanese, ha annunciato «la conclusione dell'intervento di riqualificazione dello storico stabile situato nel cuore di Milano». Si tratta di Casa Girola in via Broletto 5, uno stabile del 1800, ex sede dell'omonima impresa di costruzioni, che era stato oggetto di due interventi di restauro tra il 1910 e 1932 a firma, anche in questo caso, di Piero Portaluppi.
Restauro e sopralzo contemporaneo per via Brisa 5
Come si diceva, Park Associati si trova ad operare su due edifici di diverso stile: su via Ansperto la facciata è in bugnato liscio, frutto di un intervento del 1919 che risente delle influenze delle Secessione viennese; l'altro volume, decisamente modernista, è invece della metà degli anni Trenta, cui si aggiungono due piani nel secondo Dopoguerra.
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Dettaglio della facciata su via Ansperto, fotografia di © Andrea Martiradonna
Il progetto (project leader, Davide Pojaga), realizzato per Reale Immobili - Reale Group Spa, ospiterà due tenant: lo studio legale Allen & Overy e l'azienda Buccellati.
«La ristrutturazione completa - riferisce lo studio in una nota - ha permesso di redistribuire i volumi del complesso esistente e di tutti gli spazi interni, rendendoli più fluidi e funzionali, adatti all'utilizzo di almeno due diversi tenant. Nella corte interna esistente è stato recuperato il piano interrato che era adibito a magazzino. Scoperchiando il pavimento del cortile si è ottenuta una corte su cui si affacciano ora spazi di rappresentanza e sale riunioni. La mineralità di questo nuovo patio, rivestito completamente in ceppo viene interrotta dalla presenza di un grande albero di Melograno, posto nella zona di affaccio delle sale interne, interamente vetrate. Si potrà così godere della vista del verde e di uno spazio esterno privato».
Al piano terra del cortile affacciato sul patio sono stati ricavati, a partire dai garage, la caffetteria e la zona degli spogliatoi. Al piano interrato è stata realizzata la biblioteca dello studio legale.
Dettaglio del sopralzo, fotografia di © Andrea Martiradonna
Facciata nord su via Ansperto, fotografia di © Andrea Martiradonna
I volumi recuperati sono stati trasferiti nella costruzione del sopralzo contemporaneo, che aggiunge un piano di uffici all'edificio. «Anziché usare un vetro scuro per la protezione degli ambienti interni - spiega ancora lo studio Park Associati -, si è optato per una rete metallica tra le due camere, ottonata all'esterno e nera verso l'interno. La superficie vetrata ha un aspetto opaco ma sintonico con i materiali circostanti e al tempo stesso protegge dal sole».
La facciata razionalista della torre è stata completamente ripulita portando alla luce il brillante color grigio del Ceppo di Grè. «È stato rivisitato - continuano i progettisti - il ritmo delle aperture in facciata con l'inserimento di pilastrini nelle parti in vetro e lamiere grecate, le stesse usate per il vetro del sopralzo, negli spazi tra le aperture. L'essenzialità del disegno delle facciate di entrambi gli edifici è stata mantenuta ricoprendo anche i telai delle finestre con il vetro. Scelta che coniuga la funzionalità interna e l'estetica peculiare della facciata».
Pannelli fotovoltaici sulla copertura della torre, utilizzo di acqua di falda per la geotermia e copertura verde del sopralzo per realizzare massa termica, sono i principali fattori che rendono l'edificio autonomo dal punto di vista energetico, fa sapere sempre lo studio. L'edificio è certificato Leed Gold V4 Shell & Core.
Casa Girola in «una nuova veste»
Legame con il passato, ma senza rinunciare alla contemporaneità: a spiegare le ragioni che hanno guidato il progetto è stesso Progetto Cmr. «Il concept di riqualificazione - spiegano i progettisti - è nato dalla volontà di dare una nuova veste all'edifico, reinterpretando l'esigenza di modernità e innovazione che aveva guidato i precedenti interventi di restauro. Attraverso un calibrato utilizzo di materiali nobili e forme innovative è stato mantenuto un legame con il passato introducendo leggerezza, fluidità ed eleganza tipici dello stile contemporaneo».
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Vista della corte interna, fotografia di © Andrea Martiradonna
La scala interna, fotografia di © Andrea Martiradonna
L'intervento su Casa Girola, di proprietà della Bisanzio srl, è iniziato nel 2019, l'intervento di restauro ha interessato l'intero edificio e tutti i suoi interni, questi ultimi su commissione del tenant Banca Intermobiliare (Bim), riferiscono ancora i progettisti.
Inserti dorati caratterizzano l'intervento, ricalcando alcuni elementi architettonici, come le cornici delle aperture, i parapetti e i coronamenti, per poi correre all'interno lungo i corpi scala, dove sono stati mantenuti i materiali originali. La corte principale è animata da una grande scultura di luce visibile da ogni angolazione interna.
Fluidità e continuum dinamico: sono i concetti chiave per la definizione degli spazi interni, per i quali si è optato per materiali e arredi su misura. Pareti mobili a doppio vetro sono state inoltre utilizzate per dividere gli ambienti, con l'obiettivo di garantire il comfort acustico e luminoso. La luce naturale ricopre un ruolo di primaria importanza: grandi volumi vetrati affacciano su ampi terrazzi mentre un piccolo giardino ipogeo, aperto verso la corte principale, illumina il piano interrato dove sono collocate le aree comuni e di rappresentanza.
La "scultura di luce", fotografia di © Andrea Martiradonna
Massimizzata, infine, l'efficienza energetica dell'edificio grazie ad un nuovo involucro ed al mascheramento impiantistico volto a mantenere inalterato l'aspetto estetico dell'edificio.
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