Coinvolge anche gli studi professionali il protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all'attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti-Covid nei luoghi di lavoro, adottato lo scorso 6 aprile su invito dei ministri del Lavoro e della Salute. Il protocollo, infatti, sottoscritto anche da Confprofessioni, impegna aziende e studi professionali alla vaccinazione dei lavoratori e dei datori di lavoro.
Il protocollo «mira sia ad accelerare la realizzazione del piano vaccinale per garantire una vera ripartenza, con la riapertura in sicurezza delle attività commerciali e produttive sull'intero territorio nazionale», ha commentato Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni.
Il protocollo prevede infatti la possibilità per i datori di lavoro di proporre all'Azienda Sanitaria di riferimento piani aziendali per la predisposizione di punti straordinari di vaccinazione anti Sars Cov-2 nei luoghi di lavoro, per garantire la somministrazione del vaccino a lavoratrici e lavoratori che ne abbiano fatto volontariamente richiesta. «Confprofessioni - si legge in una nota della confederazione italiana liberi professionisti - potrà avvalersi della rete dei medici di medicina generale, dei dentisti e dei pediatri che hanno sottoscritto già apposite convenzioni con il ministero della Salute per ampliare la rete dei vaccinatori».
In generale, gli obiettivi del protocollo sono principalmente tre: concorrere ad accelerare e implementare a livello territoriale la capacità vaccinale, rendere più sicura la prosecuzione delle attività commerciali e produttive sull'intero territorio nazionale, accrescere il livello di sicurezza degli ambienti di lavoro.
Tre le opzioni previste: i datori di lavoro potranno predisporre punti straordinari di vaccinazione anti Sars-Cov-2 (Covid-19) nei luoghi di lavoro per la somministrazione in favore delle lavoratrici e dei lavoratori che ne abbiano fatto volontariamente richiesta; i datori di lavoro potranno stipulare una specifica convenzione con strutture esterne in possesso dei requisiti per la vaccinazione; i datori di lavoro che non sono tenuti alla nomina del medico competente, o che non possano fare ricorso a strutture sanitarie private, potranno avvalersi delle strutture sanitarie dell'Inail presenti sul territorio.
«Abbiamo già iniziato nelle scorse settimane una vasta campagna di informazione sul funzionamento dei vaccini, e ora, con la sottoscrizione del protocollo, ci attiveremo sul territorio per favorire al più presto la vaccinazione dei professionisti datori di lavoro, dei loro collaboratori e dei loro dipendenti», ha concluso Stella. «Come unica parte sociale del comparto libero-professionale siamo a disposizione delle Istituzioni per collaborare attivamente alla realizzazione del Piano Vaccinale, con uno sguardo fiducioso alla piena ripartenza delle attività professionali e più in generale al ritorno alla normalità sociale del Paese».
Inoltre, sempre lo scorso 6 aprile, con il confronto delle parti sociali, è stato sottoscritto anche il "Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro" che aggiorna e rinnova i precedenti accordi.
di Mariagrazia Barletta
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