L'ostacolo della doppia conformità edilizia che contribuisce a frenare il decollo del superbonus sarà affrontato con un provvedimento d'urgenza, ossia mediante un decreto legge che il governo si impegna a varare entro maggio 2021. È quanto riportato nel Piano nazionale di ripresa e resilienza che il governo ha inviato domenica 25 aprile al Parlamento.
Il Piano - come ormai è noto - si inserisce all'interno del programma Next Generation Eu (Ngeu), il pacchetto da 750 miliardi di euro concordato dall'Ue in risposta alla crisi pandemica. Il Piano italiano prevede investimenti per 191,5 miliardi di euro, finanziati attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza, lo strumento chiave del Ngeu. Ulteriori 30,6 miliardi sono parte di un Fondo complementare, finanziato attraverso lo scostamento pluriennale di bilancio approvato nel Consiglio dei ministri del 15 aprile. Il totale degli investimenti previsti è dunque di 222,1 miliardi di euro.
Il superbonus
Come segnalato dall'Anci, dalla Rete delle professioni tecniche e dalle associazioni imprenditoriali uno degli ostacoli maggiori all'attuazione del superbonus è costituito dall'attestazione della conformità urbanistica. Secondo quanto viene riportato nel Pnrr, si metterà mano alla semplificazione della maxi-detrazione attraverso un decreto legge da varare entro maggio 2021. «Obiettivo delle misure - si legge nel capitolo del Pnrr dedicato alle semplificazioni edilizie e urbanistiche - è accelerare l'efficientamento energetico e la rigenerazione urbana, rimuovendo gli ostacoli burocratici all'utilizzo del superbonus».
La proroga al momento non c'è, ma - secondo quanto dichiarato dal ministro alle Politiche agricole, Stefano Patuanelli - c'è un «impegno formale», da parte del Governo, ad estendere il superbonus fino al 2023. Per il superbonus «sono stati confermati i 18,5 miliardi di euro già previsti, una cifra che rende il superbonus la misura più imponente di tutto il Pnrr», scrive il ministro in un articolo su LinkedIn. «Siamo però convinti - continua - che si debbano dare certezze a cittadini e imprese ed abbiamo chiesto una volta di più che si preveda un allungamento della durata della misura fino a tutto il 2023. Su questo punto il Governo ha preso un impegno formale, e nelle prossime settimane verrà inserito un apposito dispositivo normativo nel provvedimento che accompagnerà l'approvazione definitiva del piano che, in attesa della prossima Legge di Bilancio consenta, a parità di risorse, di arrivare fino al 2023».
Riguardo alla proroga del superbonus, per ora il testo del Pnrr inviato al Parlamento non è chiaro: «Si intende estendere la misura del superbonus 110% recentemente introdotta (articolo 119 del decreto Rilancio) dal 2021 al 2023», si legge a pagina 190. Ma le date della proroga - a questo punto fantomatica - sono le stesse date limite entro cui attualmente, e per effetto dell'ultima legge di Bilancio, è possibile beneficiare della maxi-detrazione.
Si intende estendere la misura - si legge nel Pnrr - «al 30 giugno 2023 per gli interventi effettuati dagli Iacp, a condizione almeno il 60% dei lavori siano stati effettuati alla fine del 2022; al 31 dicembre 2022 per gli interventi effettuati dai condomini, a condizione che almeno il 60% dei lavori sia stato effettuato entro il 30 giugno precedente». Nessuna differenza, dunque, rispetto alle scadenze attuali.
Aggiornamento, lunedì 26 ore 19: comunicazione di Mario Draghi alla Camera
A chiarire sono state poi le parole pronunciate da Mario Draghi durante la presentazione del Pnrr alla Camera dei deputati. Il premier ha confermato l'impegno del governo ad estendere il Superbonus al 2023 con la prossima legge di Bilancio, previo monitoraggio dell'andamento della detrazione nel corso del 2021. Quanto al Pnrr, questo non fa altro che confermare la detrazione maggiorata così com'è attualmente in attesa della proroga annunciata al 2023.
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