Il National Institute of Standard and Technology (NIST) lo scorso 18 giugno ha presentato alla stampa i risultati parziali di un'inchiesta sul crollo degli edifici del World Trade Center in seguito all'attacco terroristico dell'11 settembre 2001.
L'indagine si è mossa in relazione a un doppio obiettivo: fare chiarezza sui comportamenti della struttura, sollecitata dall'impatto con gli aerei e valutare se, in relazione a quanto si è potuto ricostruire sui momenti che hanno preceduto il crollo, debbano essere modificate e aggiornate le normative di sicurezza (in particolare quella antincendio) attualmente vigenti negli Stati Uniti. Il NIST infatti è un agenzia che, nell'ambito del Dipartimento del Commercio statunitense, sviluppa e promuove standard e tecnologie mirate a migliorare l'economia, ma anche la qualità della vita.
Le dinamiche ricostruite attraverso lo studio di modelli e l'osservazione delle parti di struttura recuperata e del materiale video-fotografico, sono state messe in relazione anche con le fasi preliminari della progettazione del World Trade Center: è emerso che forse i tecnici incaricati dei calcoli, nella definizione dei carichi a cui sarebbero stati sottoposti gli edifici, sottostimarono l'azione del vento. L'ipotesi è che questa errata impostazione possa avere indebolito nell'arco di circa trent'anni la struttura di sostegno delle Twin Towers, riducendo la resistenza dei pilastri e quindi il tempo che le persone in fuga ebbero prima del collasso definitivo.
D'altra parte, come sostiene l'ingegnere coinvolto nelle verifiche degli anni sessanta, per le Torri, che per un certo periodo sono state gli edifici più alti del mondo, furono condotte innovative simulazioni nella galleria del vento e aggiustamenti al progetto sulla base dei comportamenti riscontrati.
Grazie alle foto in possesso degli investigatori, nelle quali i pilastri tendono a inclinarsi verso l'interno, sono stati individuati i punti critici in cui avvenne il cedimento: l'ottantunesimo piano della Torre Sud e il novantaseiesimo della Torre Nord.
Per spiegare come mai le Torri Gemelle crollarono, dopo avere resistito all'impatto iniziale dei Boeing 767, nel dossier provvisorio - che subirà ulteriori modifiche nei prossimi mesi - sono presentati due possibili fattori scatenanti: i pilastri potrebbero avere ceduto per l'eccessiva temperatura causata dall'incendio del carburante degli aerei, oppure perché trascinati dai solai di materiale leggero, che collegavano le pareti esterne alla parte centrale degli edifici e che potrebbero essersi incurvati.
La stesura finale del dossier (la bozza definitiva è prevista per il mese di dicembre 2004) conterrà delle raccomandazioni volte a migliorare la normativa e tutti i dispositivi che negli USA garantiscono la protezione degli edifici alti dal fuoco e da altri eventi disastrosi. Le indicazioni per il legislatore verranno formulate in relazione a quanto si appurerà sul funzionamento dei sistemi di sicurezza (rivestimento della struttura, scale antincendio, allarmi, sprinkler), che potrebbero avere contribuito ad aumentare il numero di morti. Le fiamme si sono diffuse con maggiore facilità data l'assenza di muri tagliafuoco e comunque di divisori, che avrebbero potuto rallentare l'incendio (l'ambiente di lavoro tipico delle aziende americane è costituito da ampi locali privi di partizioni).
Per approfondimenti:
www.nist.gov/public_affairs/releases/wtc_interimfindings.htm
http://www.thewtcmemorial.com/history/
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