Testimonial Spaces, Cile Biennale Architettura 2021 Venezia | photo © gerdastudio
Dalla Gran Bretagna che approfitta del periodo pandemico per ragionare sull'accessibilità degli spazi pubblici nelle città contemporanee inglesi, passando per l'Estonia che punta tutto sul tema delle piazze come strumento urbano di rinascita (chiamando in causa a gran voce il ruolo degli architetti e della buona progettazione) al Cile o alla Scandinavia, che coinvolgono i residenti in processi di trasformazione partecipata e co-living per arrivare al padiglione tedesco, che ha fatto molto molto discutere per le sue drastiche scelte allestitive, in cui è il vuoto spaziale a prevalere a favore di contenuti virtuali, esplorabili via smartphone.
01. Gran Bretagna | The Garden of Privatised Delights
Allestimento eccentrico e giocoso per contenuti di spessore
Ispirato al famoso trittico di Hieronymus Bosch, The Garden of Earthly Delights, curato da Manijeh Verghese e Madeleine Kessler di Unscene Architecture, affronta la privatizzazione dello spazio pubblico nel Regno Unito oggi, attraverso una serie di installazioni interattive che considerano il ruolo che il design e l'architettura possono assumere nel supportare luoghi più inclusivi. Lavorando con cinque team di designer e ricercatori - The Decorators, Built Works, Studio Polpo, Public Works e vPPR - Verghese e Kessler propongono nuove idee per la proprietà e l'accesso allo spazio pubblico. Le stanze del Padiglione Britannico si trasformano in sette spazi pubblici privatizzati - dal pub al centro giovanile, dalla piazza del giardino alla via principale - reimmaginati come esperienze inclusive e immersive, progettate per coinvolgere l'audience nel dibattito ( come la loro riflessione sulla tecnologia di riconoscimento facciale).
+ info venicebiennale.britishcouncil.org
UK | The Garden of Privatised Delights
UK | The Garden of Privatised Delights
02. ESTONIA | Square! Positively shrinking
Tanti schermi, forte identità locale e bisogno di qualità architettonica
L'Estonian Centre for Architecture ha presentato a "Square! Positively shrinking" a cura di Jiří Tintěra, Garri Raagmaa, Kalle Vellevoog, Martin Pedanik e Paulina Pähn. La mostra, in cui le proiezioni video giocano un ruolo centrale, si concentra su "Great Public Spaces" (Hea avalik ruum), organizzata nell'ambito dell'Estonia 100 Architecture Programme, notevole esempio di intervento sullo spazio urbano nelle città in contrazione, concepita in occasione del 100° anniversario del Paese, l'iniziativa mirava a rigenerare i centri e gli spazi pubblici di 15 città estoni entro il 2020. Esplorando il ruolo dello spazio urbano di alta qualità nel migliorare lo sviluppo futuro di piccole città a rischio di spopolamento, la mostra accende un dibattito sull'aspetto meno noto dell'urbanizzazione. "Le cause del declino della popolazione sono globali - afferma il team di curatori estoni - ma le conseguenze sono locali. Un modo per combattere questo fenomeno è puntare sul miglioramento della qualità della vita della popolazione e sul rafforzamento della consapevolezza e dell'identità locale. Il nostro messaggio è che lo spazio urbano di qualità ha un ruolo chiave da svolgere in questo e le città e gli architetti possono fare molto".
+ info positivelyshrinking.ee
Estonia 01_Square! Positively shrinking © Samuele Cherubini.jpg
Estonia 01_Square! Positively shrinking © Samuele Cherubini.jpg
03. CILE | Testimonial Spaces
Allestimento di grande impatto visual
Testimonial Spaces comprende una serie di 500 testimonianze dei residenti di José María Caro - insediamento che si trova a sud della capitale Santiago e fa parte di un processo pianificato di integrazione sociale guidato dal governo tra le fine degli anni '50 e l'inizio degli anni '60 - trasformate in 500 dipinti, ospitati all'interno di una struttura di legno dipinta di blu brillante. Il suo scopo era quello di riunire diverse classi sociali nello stesso territorio, compresi gli insediamenti per i lavoratori della classe media, i membri delle forze armate e gli impiegati statali. Curato dagli architetti Emilio Marín e Rodrigo Sepúlveda, Testimonial Spaces si concentra sul catturare ricordi, speranze e tattiche spaziali della vita nell'insediamento.
+ info testimonial-spaces.org
Testimonial Spaces, Cile Biennale Architettura 2021 Venezia | photo © gerdastudio
Testimonial Spaces, Cile Biennale Architettura 2021 Venezia | photo © gerdastudio
04. NORDIC PAVILLION | What We Share
Collaborazione, partecipazione e sostenibilità ovvero la chiarezza scandinava
Lo studio norvegese Helen & Hard ha trasformato lo spazio del padiglione in una sezione a grandezza naturale del suo progetto di cohousing Vindmøllebakken, in stretta collaborazione con un gruppo di residenti, chiamati a rispondere alla domanda: Cosa sei disposto a condividere con gli altri? Helen & Hard ha infatti invitato un gruppo di persone a collaborare con loro per sviluppare un progetto di cohousing con una serie di funzioni condivise. Intitolata What We Share: A Model for Co-living, la mostra, curata dal Museo Nazionale, presenta un quadro per progettare e costruire comunità basate sulla partecipazione e sulla condivisione, in risposta a un "bisogno urgente" nel settore abitativo di esplorare nuovi modelli di vita comunitaria. L'installazione mostra proprio come la collaborazione e la buona progettazione spaziale possono creare, insieme, sia una comunità che un ambiente di vita sostenibile.
+ info nasjonalmuseet.no
05. GERMANIA | 2038 - The new serenity
Le provocazioni, il grande vuoto e l'approccio phygital
La Germania ha diviso l'opinione alla Biennale invitando i visitatori a girovagare in un padiglione lasciato totalmente vuoto e facendoli sperimentare contenuti digitali tramite codici QR. La mostra è stata curata da un team internazionale di oltre cento architetti, ecologisti, artisti, scienziati, scrittori e politici. "Gli architetti si sono resi conto che non costruiscono solo nello spazio, ma anche nel tempo", hanno affermato i curatori "ecco perché il team 2038 (fondato da Arno Brandlhuber, Olaf Grawert, Nikolaus Hirsch e Christopher Roth e tra i suoi membri ci sono Tatiana Bilbao e Patrik Schumacher) si sforza di esplorare la società futura attraverso politiche prefigurative, illustrando le modalità di organizzazione e le relazioni sociali a venire". Intitolato "2038 - The New Serenity", il provocatorio allestimento consiste in un cloud virtuale, a cui si accede puntando gli smartphone verso codici a barre a matrice sulle pareti. Il padiglione invita gli spettatori a scoprire una storia "tra realtà e finzione", in cui i visitatori possono guardare film su come potrebbe essere il mondo nel 2038.
+ info 2038.xyz
LAUNCH OF THE VIRTUAL PAVILION
LA BIENNALE DI VENEZIA - ARCHITETTURA
17esima edizione Architettura
HOW WILL WE LIVE TOGETHER?
sabato 22 maggio - domenica 21 novembre 2021
prevendita biglietti e visite guidate solo online
www.labiennale.org
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